PDDM USA: Sr. M. Agape Saccone

Nazione di nascita: Italia
+ 28/04/2008 Fresno

Alle ore 17, 30 locali, di ieri 28 aprile 2008, all’ospedale di St. Agnes a Fresno (California – USA) è tornata alla casa del Padre

SR. M. AGAPE – MARIA SACCONE

nata Alcara Li Fusi (Messina), l’8 marzo 1923.

Possiamo annoverare Sr. M. Agape nel numero delle vergini sagge che, nella parabola del Vangelo odierno, attendono lo Sposo con le lampade pronte. Questa nostra Sorella era una discepola piena di operatività, di amore fattivo alla Congregazione e, nello stesso tempo, era animata dall’amore vivo, evangelico a Gesù Maestro.
Era entrata a Catania il 14 ottobre 1939. Nonostante la guerra aveva potuto raggiungere Alba (Cuneo) per iniziare il noviziato il 25 marzo 1942. Emise la prima Professione il 25 marzo 1943 e la Professione perpetua il 25 marzo 1948, poco dopo l’Approvazione Pontificia della Congregazione.
Il suo volto comunicava luce e gioia, frutto di quel calore tipico della sua terra, la Sicilia. Il suo sano umorismo è degno di nota. Nella scheda personale, alla voce laurea-specializzazione, scriveva di suo pugno: fare buone torte. Oggi sarebbe una specializzazione non troppo comune!
Trascorse i primi anni, come Professa temporanea nel comune apostolato paolino della diffusione del Vangelo. Subito dopo la Professione perpetua solca l’Oceano, diretta in Canada a Waterville (Diocesi di Sherbrooke), per sostenere l’iniziale nostra presenza presso i Fratelli della Santa Croce che attendevano agli orfani. Questa insolita missione, accettata dal Fondatore, ci consentì di poter entrare e rimanere in Canada. Passerà negli Stati Uniti, a Canfield, presso la SSP, nel 1960. Negli anni successivi accompagnerà i fratelli paolini a Derby, a New York e sarà nelle case Divin Maestro prima a Detroit e poi, negli ultimi anni, a Fresno.
Nell’accogliere la missione in Canada e poi negli USA l’accompagnava tanta voglia di donazione, l’entusiasmo giovanile e una fede che non conosceva troppi ragionamenti umani; una fede che significa abbandono, consegna fiduciosa a Dio. Seppe avere cura dei benefattori americani che sapeva motivare con semplicità. La sua fu una vita caratterizzata da una donazione piena di amore, tanto da contagiare ben tre cugine che oggi sono Pie Discepole: Sr. M. Sabbatina, Sr. M. Salvatrice e Sr. M. Santina Maenza.
In uno dei suoi viaggi verso gli Stati Uniti, il secondo dopo la visita in famiglia, nel 1965, vive assieme ad altre Sorelle l’avventura di un grave pericolo. Annota: “Fu prenotato per tempo un posto sulla “Nuova Raffaello”, una bellissima nave che viaggiava verso l’America. (…) Dopo 5 giorni di viaggio, verso le ore 14.00, sono andata sulla terrazza superiore per contemplare il mare e l’immensità dell’Oceano e godermi così la bellissima veduta quando, ad un tratto, sentii un rumore pari ad un’esplosione. Dopo un po’ mi resi conto che il personale dell’equipaggio correva avanti e indietro, con aria preoccupata. Infatti più tardi si è saputo che un motore della “Nuova Raffaello” aveva preso fuoco. Il Capitano fu costretto ad avvisare i passeggeri che per motivi tecnici si doveva tornare indietro. Quando la nave cominciò le manovre per tornare indietro si avvertirono altri rumori, con forti scosse. La gente era impressionata. Allora io ho cercato di mantenere la calma, incoraggiare e superare quel terribile momento. Ricordo che per fare questo presi il Vangelo e lessi alla gente il brano della tempesta sedata. Finalmente il 6 novembre siamo arrivate sane e salve al porto di Genova da dove siamo poi ripartite per New York con l’aereo. Ancora una volta abbiamo ringraziato il Signore per la sua assistenza”.
In preparazione al suo cinquantesimo di Professione scriveva a Madre M. Lucia: “Ho dato tanta gloria al nostro Divin Maestro che mi ha condotta e guidata fino a questo punto. Attraverso i nostri apostolati cercherò di proclamare la Parola di Dio in tutto il mondo” (19 novembre 1992).
La chiamata dello Sposo l’ha raggiunta quando era ancora in attività. Ha trascorso alcuni giorni in ospedale, nel reparto di terapia intensiva, purtroppo senza risultato. L’ha portata al decesso un blocco renale che ha complicato la sua già delicata situazione di diabetica.
L’affidiamo alla misericordia del Padre, mentre chiediamo a lei di intercedere per tutte le necessità della nostra Regione USA, in particolare per nuove vocazioni e per il dono della Provvidenza.


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