FSP Italia: Sr Eugenia Rocchetto

Nazione di nascita: Italia
+ 02/07/2009 Lugano

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ci giunge la notizia che questa sera alle ore 20,30, nell’Ospedale Civico di Lugano (Svizzera), è improvvisamente mancata la nostra sorella

ROCCHETTO MARTA Sr EUGENIA MARIA
nata a Villanova d’Istrana (Treviso) il 23 febbraio 1928

Tutto si è svolto in fretta. Verso la fine della mattinata, Sr Eugenia M. è stata colpita da malore mentre era impegnata con un’altra sorella nella contabilità. Condotta d’urgenza nell’Ospedale di
Lugano, ha pronunciato dopo poche ore, in modo del tutto inatteso, l’ultimo sì della sua vita.

Entrò in Congregazione giovanissima, a soli undici anni, il 23 marzo 1939. Quell’esperienza forte rimase per sempre impressa nel suo cuore. Scriveva: “Il Signore spiegò le ali e mi prese, mi sollevò sulle sue ali… Sono felice della mia famiglia e benedico il Signore!”.

Visse ad Alba l’adolescenza, impegnata nei lavori di tipografia. Si trasferì poi a Roma per il noviziato che concluse con la professione religiosa, il 19 marzo 1948. Circa un anno fa, in occasione del sessantesimo di consacrazione, esprimeva la riconoscenza per “tanti anni di grazia, di gioia, di misericordia”. “Devo con gioia cantare il Magnificat con Maria che ho amato come mamma quando a undici anni ho lasciato la mia. Dono grandissimo l’aver vissuto con la Prima Maestra e il Fondatore che ci hanno messo sulla strada delle Figlie di San Paolo con forza ma con tenerezza. Tanti doni e grazie… solo l’eternità basterà a dare lode”.

Sr Eugenia M. amò tanto l’apostolato paolino e in particolare la libreria. Certamente gli anni trascorsi a contatto con il pubblico sono stati i più felici della sua vita. Da giovane professa visse a
Rovigo, impegnata nella diffusione. Fu poi una librerista attenta ed entusiasta nelle comunità di Ivrea, Trieste, Chiavari, Novara, Lugano. Per diversi mandati fu chiamata al servizio di superiora a Lugano, Cosenza, Dusseldorf (Germania), Novara, Sassari. Le era costato molto accogliere il primo mandato di superiora, a Lugano. Ma aveva voluto assicurare la Prima Maestra Tecla di aver accolto serenamente, nel clima dell’offro, dono, consacro, quell’obbedienza non facile. Anzi, esprimeva il desiderio di essere un raggio di sole per le sorelle, per poter piacere al Signore in tutto. “Non rimpiango né Trieste né altro: non vorrò dire nient’altro che ”. …