PDDM Italia: Sr. M. Matelda Zuin

Nazione di nascita: Italia
+ 23/08/2009 Albano

Carissime sorelle
All’ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale (RM), domenica 23 agosto 2009 alle ore 20.00, è tornata alla Casa del Padre la nostra sorella

SUOR M.MATELDA – ASSUNTA ZUIN
nata a Dese (Venezia) il 13 agosto 1931.

Battezzata il 15 agosto, ricevette il nome di Assunta. Questo fu come un sigillo che pose nel suo spirito un forte amore alla Vergine Maria, manifestato nella sua vita con un ricorso fiducioso e costante alla sua protezione, anche nei momenti conclusivi della sua esistenza terrena.
Proviene da una Regione, il Veneto, che un tempo era considerata terra benedetta di vocazioni. Fece il suo ingresso in Congregazione ad Alba (CN) il 3 settembre 1950. Entrò in noviziato ad Alba il 24 marzo 1952 ed emise la prima professione il 25 marzo 1953. Emetterà invece la professione perpetua a Roma il 25 marzo 1958. Colpiscono le espressioni semplici, ma sostanziali, delle sue domande nei vari passi compiuti: “Sono molto contenta di aver abbracciato questa vita; di essere Pia Discepola e vado avanti con serenità confidando nell’aiuto del Signore”. “Sento sempre più la bellezza della mia vocazione e chiedo umilmente e con tutto il cuore di essere ammessa alla Professione Perpetua fra le Pie Discepole del Divin Maestro” (Roma, 1.1.1958). Anche le relazioni che accompagnavano le domande di ammissione sottolineano i suoi tratti caratteristici: “sempre lieta, timida, ma convinta e delicata”. “Il buon giorno si vede dal mattino!” dice un proverbio. Sr. M. Matelda non smentì mai questa peculiarità: la gioia nel vivere la vocazione che si manifestava anche nell’interesse e vicinanza alle giovani che facevano il loro ingresso in Congregazione. Molte ricordano con riconoscenza il suo accompagnamento discreto e l’attenzione data ai loro genitori. Sr. M. Cecilia Cantamessa, superiora locale, testimonia che negli ultimi giorni, pur nella sua acuta sofferenza per la difficoltà respiratoria, le vocazioni fossero l’intenzione più ricorrente. Questa offerta per le vocazioni e per i sacerdoti, è stata accompagnata per lunghi anni anche da una prova interiore che la faceva molto soffrire.
Il suo itinerario apostolico la porta in diverse comunità: nel 1959 è stata collaboratrice nella formazione delle postulanti. In seguito è nel laboratorio di ricamo dei paramenti liturgici, in cui si distingueva per finezza e abilità, ad Alba, Firenze, Rimini, Camaldoli, Roma e Thiene. Fu, a brevi periodi, nelle case della Società San Paolo in Roma, Albano, Ariccia. Per un periodo fu pure a Nizza e a Toulouse (Francia). Ultimamente si trovava nella Comunità DM in Albano. Già in età giovanile soffriva di una forma asmatica che l’ha obbligata a ripetuti ricoveri in ospedale e a trascorrere periodi prolungati in infermeria. Questa fragilità si è via via trasformata in insufficienza respiratoria, fino a divenire la causa principale della sua morte. Sr. M. Matelda ha vissuto da anni in compagnia con la sua malattia senza perdere la pace. La serenità, che traspariva dal suo volto, manifestava la consapevolezza acquisita: “Questa è la mia croce, l’ho accolta, l’accolgo”! La difficoltà respiratoria non le tolse mai il respiro apostolico che la caratterizzava e che la motivava ad orientare la sua offerta, specie per i presbiteri. Anche i lavoretti che riusciva a realizzare con le sue mani abili, avevano il sapore della carità: faceva sciarpe di lana per le sorelle, utilizzando qualsiasi filo. A una consigliera provinciale consegnò alcuni berrettini dicendo: “Dalli ai poveri che bussano alle nostre porte”. Era naturalmente pieno inverno!
Sr. M. Matelda proclama, con la sua esistenza, che la nostra vita vale non per le opere esterne ma in quanto realizza la volontà di Dio giorno per giorno, in quanto si fa servizio per la sua gloria, stando alla sua presenza, in adorazione fin da questa terra. La liturgia di oggi ci offre come prima lettura un brano tratto dall’Apocalisse: “Vieni ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell’Agnello”! Noi ora vediamo Sr. M. Matelda come la sposa pronta per le nozze eterne, con il volto illuminato dalla luce del Risorto che, speriamo, abbia già incontrato!


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