FSP Italia: Sr Concetta Marongiu

Nazione di nascita: Italia
+ 21/09/2009 Albano

ITAENGESP

nel reparto san Raffaele della comunità di Albano, verso le ore 12,15, proprio nella festa del grande apostolo san Matteo, il Padre ha chiamato a sé una fervente apostola paolina

MARONGIU MASSIMINA sr. CONCETTA MARIA
nata a Siddi (Cagliari) il 28 maggio 1919

Sr. Concetta ha trascorso gli ultimi dieci anni in una continua, silenziosa offerta, a motivo del morbo di Parkinson che l’aveva gravemente colpita: una lunga immobilità nella quale il Signore l’ha chiamata a fecondare e ad arricchire di grazia i molti passi che aveva compiuto nella diffusione della sua Parola.

Entrò in congregazione a Cagliari, a soli tredici anni, il 4 ottobre 1932. In Sardegna visse la prima formazione e venne poi trasferita ad Alba e quindi a Roma per il tempo di noviziato che concluse, con la prima professione, il 10 febbraio 1939. Ricordando l’ingresso in congregazione lei stessa scriveva: “L’aver salutato i miei nel giorno di santa Teresina del Bambin Gesù e l’essere entrata in congregazione nel giorno di san Francesco d’Assisi mi sembrava di ottimo auspicio. Il distacco pare che strazi il cuore ma la gioia di donarsi a Dio rende una felicità che solo il Cielo può misurare. Il giorno dopo l’ingresso andai subito in propaganda. Mi piaceva perché parlavamo sempre di anime da salvare e io sognavo la conquista del mondo. Lo zelo non aveva confini. Per la propaganda, spesso partivamo dalla città verso i paesi più lontani a nord dell’Isola. Si viaggiava giornate intere. I sacrifici erano tanti ma eravamo molto felici perché il bene che si faceva, era tangibile. Anche le piccole difficoltà dell’analfabetismo e della povertà si superavano per la generosità e la buona volontà del popolo sardo. Una volta ci perdemmo nella folta boscaglia e intanto il cielo imbruniva. Non sapevamo dove dirigerci. Posammo a terra valigia, pacchi e borse e invocammo l’angelo custode. A un tratto sentimmo dei passi pesanti e gioimmo. Due signori armati di tutto punto ci vennero incontro: fucile in spalla e pistoloni ai fianchi. Li credemmo due cacciatori. Raccontammo la nostra avventura e indifferenti risposero: ‘E se qualcuno volesse farvi del male?’. Risposi: ‘Diremmo di aiutarci a portare i pacchi fino alla strada per arrivare prima di notte a Nuoro’. Sorrisero, presero i bagagli e ci accompagnarono fino al bivio. Giunte a casa, scoprimmo che i due gentili cacciatori erano due famosi latitanti con una grossa taglia… pregammo per loro perché fossero buoni con tutti come lo erano stati con noi”. …