FSP Italia: Sr Maria Nicolina Casula

Nazione di nascita: Italia
+ 02/09/2011 Albano

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questa mattina, alle ore 9,40, nell’Ospedale “Regina Apostolorum” di Albano, lo Sposo divino ha chiamato a vivere per sempre nella sua intimità, la nostra sorella

CASULA GRAZIETTA SR MARIA NICOLINA
nata a Sant’Andrea Frius (Cagliari) il 18 dicembre 1927

Sr M. Nicolina entrò in Congregazione nella casa di Nuoro, il 10 ottobre 1945. Visse il noviziato a Grottaferrata ed emise la prima professione, il 19 marzo 1949, a Roma. Subito dopo venne inviata a Palermo per dedicarsi all’Agenzia della San Paolo Film che stava muovendo i primi passi. Ma il Signore le riservava la sorpresa della vita missionaria. Nel 1952, Maestra Tecla la chiamò per inviarla Oltreoceano, negli Stati Uniti. Non aveva mai dimenticato il giorno della partenza per il grande viaggio: c’era tanta pioggia e c’era soprattutto tanta pioggia nel suo cuore sofferente per il distacco dalla terra natale. Dapprima a Boston, fu incaricata della “propaganda” nelle famiglie, uffici, collettività. Un apostolato particolarmente faticoso: il popolo americano era molto generoso con le sorelle ma la fatica fisica che veniva loro richiesta era grande. Nel 1959 fu superiora locale a Buffalo e, dopo essere tornata per qualche tempo in Italia, nel 1963 partì nuovamente per gli Stati Uniti dove fu chiamata al servizio di superiora nella comunità di Alexandria (LU) e quindi di Miami. In seguito, si dedicò all’apostolato dal bancone delle librerie di Cleveland, Boston, Staten Island. Non furono anni facili per Sr Nicolina. Nel quarantesimo anniversario della sua partenza per gli Stati Uniti così ricordava: “… All’arrivo a New York ho trovato ancora la pioggia. Così, tra la pioggia e il sole, ho trascorso 27 anni. Le sofferenze non sono mancate, ma ringrazio il Signore per gli anni trascorsi lì”.

Nell’anno 1979, già sofferente, dovette rientrare in Italia e inserirsi nella comunità di Albano. Per oltre vent’anni, fino al 2002, la sua voce è risuonata dal centralino dell’Ospedale: “Pronto, Regina Apostolorum!”. Una voce che gli ammalati e il personale avevano imparato a conoscere e ad amare. Il centralino era un po’ il cuore di quel luogo di sofferenza, il luogo dove i pazienti e i visitatori si sentivano liberi di porre domande, chiedere informazioni. …