PDDM Italia: Sr. M. Celestina Gainelli

Nazione di nascita: Italia
+ 25/02/2012 Sanfrè

Carissime sorelle
Oggi, sabato 25 febbraio 2012, alle ore 14.00, il Signore ha visitato la Comunità di Sanfrè(CN) introducendo nella vita eterna la nostra sorella

SUOR M. CELESTINA – RITA GAINELLI
nata a Vestenanova (VR) il 18 dicembre 1920.

Rita, diciannovenne, entra in Congregazione ad Alba (CN) il 13 novembre 1939, con la
certificazione del parroco sulla serietà del suo impegno di vita cristiana, appreso in famiglia,
numerosa e povera, ma piena di profonda fede in Dio.
Dopo il noviziato (1942 – 1943) emette la Professione religiosa ad Alba il 25 marzo 1943 e
la Professione perpetua, sempre ad Alba, il 25 marzo 1948. Nella relazione presentata per la
Professione perpetua le Madri sottolineano come fosse una sorella “di spirito di sacrificio, decisa, contenta di fare la professione perpetua”. Dopo la prima Professione l’occupazione apostolica che le viene affidata è, in prevalenza, nelle Case della Soc. San Paolo. Dapprima è ad Alba in lavanderia e, dopo la Professione perpetua, nel 1948 passa in cucina a Roma. Per un anno (1949 – 1950) è nella casa DM a Milano. Ritornata ad Alba si occupa di cucina e di laboratorio; quindi nel 1956 è a Roma SP in laboratorio. Dal 1964 al 1967 è responsabile della nostra comunità presso i Paolini a Vicenza; dal 1967 al 1969 ritorna ad Alba in laboratorio, dal 1969 al 1985 ancora a Roma, in laboratorio della Casa San Paolo. Il sorriso e il senso umoristico che la caratterizzavano scaturivano da un cuore largo e generoso che la rendeva “madre” in mezzo ai fratelli. Al di là del suo operare Sr. M. Celestina era ben cosciente che il suo apostolato era innanzitutto la preghiera di Adorazione e
l’offerta quotidiana per la perseveranza dei chiamati e per l’apostolato con i mezzi di
comunicazione sociale. Nel 1985, passa nella Comunità RA di Roma via Portuense, per occuparsi della confezione di paramenti liturgici, quindi, a motivo della salute, nel 1992 è trasferita nella Comunità Timoteo Giaccardo e nel 2006 a Sanfrè come sorella anziana, ma sempre attiva e operosa in piccoli servizi finché le forze glielo hanno consentito.
C’è un filo d’oro che percorre i suoi brevi scritti e la corrispondenza con Madre M. Lucia
Ricci, Maestra della sua formazione iniziale: “Preghi ancora che sia fedele a quanto ho promesso negli Esercizi spirituali e soprattutto che il Signore mi faccia comprendere la vera umiltà e cheCelestina dagli occhi azzurri non può fare proprio niente da sola” (Roma 1.7.1975). “Ora che ridiscendo dal Tabor, per non scoraggiarmi devo dire più con il cuore che con la bocca: da me nulla posso con Dio posso tutto!” (Camaldoli, 16.5.1975). “Lei preghi sempre perché sia sempre come il Signore mi vuole”(senza data). Il senso dei suoi limiti e della sua miseria la rende sempre fiduciosa nella bontà e misericordia di Gesù.
Sr. M. Celestina non era più autosufficiente da alcuni anni per seri problemi ossei e
soprattutto cardiovascolari. In questi ultimi giorni presentò un’aggravarsi delle sue condizioni per complicazioni polmonari che ne determinarono il decesso. Il nome nuovo, “Maria Celestina”, ricevuto in occasione della Professione religiosa era per lei un costante richiamo al Cielo, quel Cielo le cui porte le sono state aperte oggi, sabato, dalla Madre di Dio. Mentre abbiamo intrapreso il cammino quaresimale, che introduce la nostra vita alla partecipazione più viva al Mistero pasquale del Signore Gesù, il ritorno al Padre di Sr. M. Celestina è un richiamo alla Pasqua finale verso cui la nostra vita è diretta! Che il tuo sguardo, sorella, possa fissarsi per sempre nel volto di Dio!


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