PDDM Polonia: Sr. M. Gabriela Kubecka

Nazione di nascita: Polonia
+ 21/02/2014 Lublino

Carissime sorelle,
Mentre la liturgia oggi ci trattiene nella seguente pagina di Vangelo: «..Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà” (cf Mc 8,34) ci giunge la notizia che il Divin Maestro ha trovato pronta per il Cielo la nostra giovane sorella
SR. M. GABRIELA ANETA JUSTINA KUBECKA
nata a Lublino il 27 febbraio 1980
giunta all’incontro con lo Sposo alle ore 4,30 di oggi, 21 febbraio 2014, nell’ospedale di Lublino (Polonia). I genitori, ancora viventi, nonostante il dolore, hanno accolto con grande fede l’annuncio della morte della loro carissima figlia che ieri hanno potuto visitare e salutare.
Prima di entrare in Congregazione Aneta era impegnata nel gruppo dei giovani del Movimento Luce-Vita. Il parroco così la presentata: È una persona di preghiera, modesta, socievole, laboriosa, responsabile. Desidera donarsi a Dio attraverso il servizio nella Congregazione delle Pie Discepole. Mi pare che possiede tante qualità che l’aiutino a servire bene Dio in questa Congregazione.
Giovane promettente e piena di speranza entra in Congregazione a Częstochowa il 16 ottobre 1999. Dopo il noviziato, compiuto a Częstochowa dal 2002 al 2004, lì emette la Prima professione il 29 giugno 2004. Nella sua domanda così si esprime: “Desidero consacrare tutta la mia vita al servizio di Dio, impegnandomi nel cammino verso la piena unità di vita con Gesù Maestro Via e Verità e Vita”. La maestra delle novizie nel presentarla per la professione evidenzia alcune caratteristiche di Aneta Justina: “Aneta possiede grande capacità di apprendimento e approfitta di questo nell’impegno serio per lo studio personale, per approfondire la conoscenza della dottrina della Chiesa e del nostro carisma. Volentieri condivide con il gruppo quello che scopre nello studio personale. Sta crescendo in lei il senso di appartenenza alla nostra Congregazione e alla Famiglia Paolina e sa vivere con gioia la propria vocazione. Possiede il senso della bellezza della liturgia e del nostro servizio liturgico” (Sr. M. Urszula Szymańska, 20.03.2004).
Dopo la professione viene impegnata inizialmente nell’apostolato liturgico prima a Częstochowa poi a Varsavia. Di seguito per tre anni frequenta il corso d’infermiera a Varsavia, quindi trascorre un tempo come infermiera a Częstochowa, dedicata specie alla cura delle sorelle inferme. Lei stessa afferma che questo tempo è stato molto propizio per la crescita nel dono di se stessa agli altri. Nell’autovalutazione scritta in vista dei voti perpetui sono importanti alcune sue note personali: “Il mio cammino di conformazione a Gesù Maestro è stato segnato da un lato dal gran desiderio di santità e dalla fedeltà alla direzione spirituale e d’altro lato ho trovato in me tanta impazienza e la tentazione del perfezionismo. Ho imparato a vedere in me non solo le mie debolezze… ma anche l’azione della grazia. Lavorando come infermiera ho avuto cura di non dimenticare le molte dimensioni del nostro apostolato, per esempio servendo come organista, coltivando la preghiera per i sacerdoti, aiutando nei laboratori di cucito o coltivando il silenzio come riparazione per i peccati commessi con i mezzi di comunicazione e come spazio per ascoltare Dio.
Durante tutti gli anni di juniorato ho coltivato la lectio continua della Bibbia sapendo com’è importante per me questo nutrimento. Il coronamento della mia formazione è il soggiorno in Italia e la partecipazione al Trimestre di preparazione alla Professione Perpetua. La
partecipazione alla comunità internazionale a Roma mi arricchisce molto. Conoscendo la ricchezza delle culture mi convinco ogni giorno che Gesù Maestro cui crediamo e che annunciamo è sempre lo stesso. Imparo ad accettare la diversità cercando ciò che veramente è importante: Gloria a Dio e pace agli uomini”. (Roma 18.10.2010).
Nella sua domanda per i voti perpetui merita sottolineare un suo desiderio così espresso: “Vorrei, seguendo l’esempio di M. Scolastica Rivata, divenire candela che arde e con gioia consacra la sua vita perché Dio sia glorificato e gli uomini salvati… Dio possa compiere l’opera che ha iniziato chiamandomi a seguire Gesù Maestro da vicino e perché io possa dire alla fine: non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” (Roma, 18.10.2010, festa di San Luca). Esprime la sua gioia anche nell’invito che rivolge alla madre generale a partecipare alla sua professione perpetua.
Dopo i voti perpetui, emessi nella Chiesa di San Martino di Lublino, il 13 febbraio 2011, le viene chiesto di esercitare il ministero di infermiera nella Casa Sacerdotale di Lublino dove rimane fino al presente. Svolge tale compito con molta responsabilità e competenza, sapendo dare priorità alla preghiera anche nelle ore mattutine. Qui recentemente, curando un sacerdote anziano poi defunto contrae il batterio clostridium difficile del quale viene curata in un ricovero ospedaliero. Ne esce guarita, ma a motivo di un carcinoma mammario, diagnosticatole ultimamente, le viene praticata una chemioterapia previa all’intervento. Le deboli difese del suo organismo favoriscono il riemergere del batterio per il quale, nonostante l’immediato intervento medico, non c’è stato via di scampo e l’infezione, trasformatasi in setticemia, è stata la causa della sua morte.
Le sorelle della Polonia così scrivono di lei: “La ricordiamo come una persona di preghiera, vissuta silenziosamente. Era di poche parole e non faceva rumore attorno a sé, ma si impegnava nel compiere bene ciò che le veniva assegnato. Non entrava in discussioni inutili e non si occupava di cose superflue. Era impegnata nel lavoro su se stessa, sapeva approfittare per la propria crescita di tutto quello che le veniva offerto. Sempre la distingueva l’obbedienza e la sincera collaborazione con le persone responsabili. Era chiara e retta. Ha compiuto l’apostolato con dedizione, precisione e generosità. Prendeva cura della sua vita spirituale, ogni mattina si alzava più presto a pregare per poter servire i sacerdoti anziani. Sapeva approfittare bene del tempo, collegando con il servizio di infermiera lo studio personale, e dando anche un grande contributo per il segretariato provinciale nelle traduzioni dei testi italiani. Da sola ha imparato a suonare l’organo e in ogni comunità dava il suo contributo come organista, anche durante le nostre feste paoline. Possedeva un vivo senso di appartenenza alla Famiglia Paolina e sempre volentieri partecipava agli incontri formativi e ai pellegrinaggi del gruppo paolino a Jasna Gòra. Ultimamente si era preparata spiritualmente ad affrontare la malattia e ad accettare la terapia necessaria; la vedeva come un’occasione per dare testimonianza, specialmente alle persone che lottano con questa stessa malattia”.
A questa giovane sorella, che Gesù Maestro ha formato per sé, come una perla preziosa, in breve tempo, affidiamo la Provincia della Polonia, la sua famiglia naturale e il prossimo Consiglio d’Istituto che dovrà, tra l’altro, occuparsi del Piano Generale di Formazione.
Cara Sr. M. Gabriela, che ardi per sempre davanti al Trono di Dio, intercedi per i sacerdoti in necessità e abbi a cuore tutte le sorelle della Congregazione, specie le più giovani, che, come te, amano Gesù Maestro e donano la loro vita per Lui e per i fratelli in ogni parte del mondo! Riposa in pace!

ITENESFR