PDDM Italia: Sr. M. Francesca La Perna

Nazione di nascita: Italia
+ 30/03/2015 Albano

Carissime Sorelle,
Oggi, 30 marzo 2015, nella Comunità DM di Albano Laziale (RM), alle ore 12.00, il Signore ha introdotto al Banchetto delle Nozze eterne la nostra sorella,

SR. M. FRANCESCA LUCIA LA PERNA

Nata il 03.01.1923 a Comiso (Ragusa).

Lucia, ventenne, entra tra le Pie Discepole del Divin Maestro a Catania, il 19 novembre 1943, mentre l’Italia è impegnata nella Seconda Guerra mondiale. Il Parroco certifica che la giovane è di spiccata moralità, di sincera pietà religiosa: da ciò si auspica che sarà un’ottima religiosa. Inizia il noviziato il 24.03.1946 ad Alba (CN) ed emette la Prima Professione il 26 maggio 1947 a Sanfrè, dove si trovava per ragioni di salute. Emetterà i voti perpetui il 21 giugno 1952 ad Alba. A 42 anni dalla professione stende alcune note della sua vita: afferma che alla morte del padre, quando aveva meno di tre anni, fu messa nel collegio del paese e rimase dalle suore fino all’età di 17 anni. Durante la guerra la famiglia dovette stabilirsi in campagna, lontano dalla Chiesa e sovente non poteva andare a Messa. Questo costituiva per lei un’angoscia. Riconosce che “era sensibilissima e quando le suore parlavano della passione e morte di Gesù, dei suoi crocifissori” si abituò alla mortificazione, ai fioretti e lo faceva volentieri per Gesù e per i peccati degli uomini”. Dopo aver letto la biografia di S. Teresina di Lisieux decide di offrire la propria vita a servizio di Dio e dei fratelli e segue il consiglio del confessore anche per la scelta dell’Istituto. “Ora, dopo 42 anni di professione, raccomando tutti i giovani e le giovani del mondo alla Madonna perché la seguano nel servizio di Gesù e della Chiesa” (Cinisello Balsamo 30.05.1989).
Nel 1949 è ad Alba al ricamo, nel 1952 a Roma San Paolo dove collabora in cucina e in refettorio. Nel 1954 è a Milano nella sartoria ecclesiastica, fino al 1958 quando viene trasferita al Centro di Apostolato Liturgico di Catania, per tornare in sartoria a Firenze nel 1961. Dopo alcuni anni trascorsi al vocazionario San Paolo di Albano (1968) sarà, prima, a Firenze poi, per un lungo periodo, a Cinisello Balsamo per la diffusione della Rivista LA VITA IN CRISTO E NELLA CHIESA” (1973 – 1988). In questo andare con un’altra sorella, di casa in casa, era attesa dalle persone che coglievano l’occasione di assicurarsi la preghiere per i vivi e per i defunti. Continuerà a coltivare relazioni apostoliche anche nell’anzianità e nella malattia, ricercata dalle persone conosciute. Dopo un periodo nella portineria di Roma Casa RA, nel 1993 è inviata nell’infermeria di Palermo.
Colpita da emiparesi sinistra per ischemia cerebrale, per più di 20 anni, sopportò i relativi limiti con incredibile energia e volontà di autonomia. Poiché le esigenze di assistenza sanitaria per lei sono andate, via via, aumentando da alcuni mesi si trovava nell’infermeria della casa di Albano. In questi ultimi giorni le sue condizioni generali sono peggiorate rapidamente: ridotta la funzione renale, edemi diffusi e irreversibili, fino all’insufficienza cardiaca che ne ha causato il decesso.
Nella sua cartella personale presso l’Archivio provinciale, è stata conservata una lettera che, per sua espressa volontà, è stata aperta solo dopo la morte. Il suo messaggio ci rende attuale il vangelo di questo lunedì Santo: “Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo” (Gv 12,3). Inizia esprimendo l’orientamento essenziale della sua vita: “Il mio bene è stare vicino a Dio”.
“Caro Gesù, che in vita sei stato il mio unico Maestro, sarò felice quando mi sentirò dire: «Veni Sponsa Christi, accipe coronam», in merito alla tua grande misericordia usatami da sempre. Infatti, malgrado tu conoscessi la mia piccolezza e povertà in tutto, mi hai ugualmente prediletta con la tua grazia di amore, da non perdere mai la strada con le sue conseguenza. Ora, come sai, non desidero altro che di godere della tua presenza faccia a faccia e nell’aspettativa, con il tuo aiuto, continuerò a vivere il dono dell’infermità che, come tale, ho accettata in conformità al mio carisma di Pia Discepola di vita semi-contemplativa: silenziosità e preghiera. Gesù ti chiedo perdono per le incorrispondenze al tuo incessante AMORE. Anche a voi Madri, del bene fattomi e non corrisposto […] Grazie. Intercederò per voi quando sarò nella Comunità del Cielo. Offro la mia vita; per il Santo Padre, la Chiesa, per i Sacerdoti, per l’Unità dei Cristiani, per la mia Congregazione, per le vocazioni. Un grazie alla Madre, alla sorella infermiera […], per la sua opera fraterna alla mia persona. Un grazie! Per quelle che mi hanno fatto del bene con la parola, il buon esempio. Arrivederci! […] Un caro, fraterno saluto e abbraccio, Aff.ma Sr. M. Francesca La Perna (Palermo dicembre 1998)”.
Sr. M. Francesca esprimeva questi valori anche nella corrispondenza con la Madre Generale: “Ora vado avanti dietro a Gesù sofferente per raggiungere la meta desiderata: il Paradiso. Il buon Dio mi conceda la grazia di chiudere la giornata terrena nella sua Divina Volontà.” (Palermo 13.06.2012). L’anelito alla santità e alla comunione di amore con Gesù Maestro erano una costante della sua vita. Sr. M. Francesca, possa tu godere in pace il volto luminoso di Gesù, Divino Maestro!


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