PDDM Stati Uniti: Sr. M. Veritas Montecchio

Nazione di nascita: Italia
+ 29/03/2017 Fresno

Carissime sorelle,
Oggi, 29 marzo 2017, alle ore 7,15 nella Comunità di Fresno (USA) è stata chiamata alla vita eterna la nostra Sorella

SR. M. VERITAS MARIA RINA MONTECCHIO
Nata il 19 giugno 1927 a Ca’Oddo Monselice – Padova (Italia).

Maria Rina entra in Congregazione a Sacile (Udine) il 7 settembre 1941. L’Italia si trovava in guerra e la giovane, affrontando molte sfide, inizia con fede il cammino formativo di vita consacrata, assieme ad altre ragazze dello stesso paese. Due anni dopo Elena, sua sorella maggiore, la segue in Congregazione, prendendo il nome di Sr. M. Flaminia. Anch’ella missionaria negli Stati Uniti, è defunta il 16 ottobre 2008.
Maria Rina compie il suo noviziato dal 1944 al 1945, nel periodo critico della nostra storia istituzionale. Il 25 marzo 1945 emette la prima professione religiosa ad Alba (CN). Professerà i voti perpetui a Canfield (USA) il 25 marzo 1950.
Da giovane professa, ancora ventenne, Sr. M. Veritas inizia la sua vita missionaria negli Stati Uniti. Nel racconto, pieno di freschezza, riportato nel bollettino Informativo «Il Divin Maestro», marzo 1948, si narra: «Il giorno 10 febbraio, a Genova, sulla nave «Saturnia» diretta a New York, s’imbarcavano le quattro sorelle: Sr. M. Fulgenzia Bellagamba, Sr. Maria Beniamina Muzzi, Sr. Maria Trinita Taricco, Sr. Maria Veritas Montecchio». Un viaggio comunitario, nel quale assumono l’impegno di animazione e di sacrestane, sotto l’occhio attento del cappellano che le esortava a dare agli altri esempio di fortezza. Sr. M. Veritas potrà affermare in seguito: «Il distaccarmi da Casa Madre, dalle Madri e Sorelle, dalla patria, mi costò molto, ma ho compiuto volentieri tale sacrificio. Per il Divin Maestro, non è mai troppo!».
Amò la sua nuova Patria fin dal primo momento. Ne divenne ben presto cittadina. Si inserì in essa apprezzandone la cultura , imparò la lingua, l’arte culinaria, lo stile semplice e distinto degli Americani. La sua vita negli USA fu principalmente nelle Case San Paolo: di Canfield (1948-1952), Derby (1952-1956) Canfield (1956-1960 e nel 1983), a Fresno al Seminario diocesano, poi al Centro Apostolato liturgico (1960-1966), quindi a Los Angeles e Staten Island alla Società San Paolo (1991-2003 e nel 2006). Scrivendo a Madre M. Lucia Ricci poteva affermare: «Comprendo meglio e amo questo apostolato nel senso di donazione e di vitalità per i sacerdoti e fratelli» (Staten Island 10.05.1992). «Penso farà piacere sapere che qui a San Paolo è divenuto come un centro di preghiera. Oltre che l’adorazione eucaristica perpetua così bene sostenuta, ci sono molto sovente diversi gruppi che vengono a pregare dopo il lavoro» (Staten Island 19.07.1994). Ebbe qualche intervallo in Italia, nel 1971 e nel 1987, anche per stare vicina alla mamma anziana. In occasione del suo 50° di Professione scriveva con fierezza: «Ritengo che il nostro piccolo gruppo sia speciale sia in riferimento alla guerra e poi alla pace e come per grazia di Dio siamo tutte vive e operanti» ed affermava che il Magnificat interpretava bene tutta la sua riconoscenza.
Sr. M. Veritas ha portato con dignità il suo nome onorando il Divin Maestro, con uno speciale amore alla Parola di Dio, rendendo vero per la sua vita il brano di Vangelo di oggi, mercoledì della IV settimana di Quaresima: «In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita» (Gv 5, 24). Ha dimostrato sempre molto zelo apostolico per presentare l’Istituto alla Chiesa locale, interesse e dedizione per ogni iniziativa. Le sorelle degli Stati Uniti
testimoniano che è sempre stata intrepida per le vocazioni… Ha sempre molto appoggiato i ritiri spirituali. Non esitava a proporre direttamente alle giovani: «Hai pensato a farti suora? Prova a pensarci: io prego per te».
Alcuni suoi scritti, indirizzati alla Madre generale Sr. M. Regina Cesarato, ben interpretano il suo ricco cammino interiore: «Sì, il pane spezzato nell’Eucaristia desidero venga vissuto nella mia vita a imitazione del Maestro Divino» (28.08.2005). «Dalla nuova dimora di Fresno il cordiale saluto. Non trovo più parole per ringraziare il Divin Maestro del suo grande amore. Questo cambiamento mi porta un miglior progresso spirituale e anche fisico, per cui mi sento bene. Godo della bellezza della natura e la gioia di tutti i beni vivendo in questa comunità di amore vicendevole nella semplicità delle Pie Discepole» (03.12.2010). «Mi trovo molto bene tra sorelle anziane e giovani. … Abitualmente alle tre del pomeriggio noi dell’infermeria, in sette, in cappella diciamo il Santo rosario per i malati, per i sacerdoti e per le vocazioni specie per la Famiglia Paolina.
… Nella Santa Messa alla grande Ostia, io piccola ostia, mi offro con Gesù al Padre come offerta e come pane spezzato a gloria del Padre a salvezza dei sacerdoti e del cosmo intero. Ho apprezzato il pensiero fare frutto della sofferenza» (29.09.2011).
Di spirito gioviale e faceto allietava la comunità. Sapeva farsi voler bene. La sua ultima malattia le diminuì molto la memoria e, per altre complicazioni di salute, risultò molto impegnativo aver cura di lei.
Da alcuni anni infatti si era manifestato una forma di Alzheimer che ha ridotto sempre più le sue capacità. Una grave broncopolmonite e infezione generalizzata ha portato a compimento il suo pellegrinaggio terreno, attorniata dalla cura e dalla preghiera delle sorelle.
Carissima sorella, tu che con vivacità ti mantenevi informata sulle necessità della Chiesa e del mondo invoca lo Spirito di Dio su tutte noi, ormai alla vigilia del 9° Capitolo generale, perché si ravvivi in tutte lo spirito missionario che ti ha animato fin dai primi anni di consacrazione.


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