FSP Italia: Sr Edvige Corbellotti

Nazione di nascita: Italia
+ 12/05/2017 Albano

ITAENG – ESP – FRA

Carissimi,
questa mattina, alle ore 8,45 (ora locale) nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, il Maestro divino è venuto a prendere con sé per condurla nel posto già preparato dall’eternità, la nostra sorella

CORBELLOTTI ROSA Sr M. EDVIGE
nata a Carpegna (Pesaro) il 19 gennaio 1921

Entrò in Congregazione a Roma, l’11 novembre 1942, a ventun anni di età, seguendo l’esempio della sorella più giovane, Sr Gabriella. E con la sua amatissima sorella, visse le varie tappe della formazione: la prima esperienza di “propaganda”, in pieno clima bellico, nella comunità di Cesena, il noviziato a Roma, concluso con la prima professione, il 19 marzo 1946, l’emissione dei voti perpetui, a Roma, il 19 marzo 1951. Proprio in quell’anno, Don Alberione aveva ripetutamente esortato quelle giovani paoline a coniugare il termine apostolato con quello della santità e Sr M. Edvige assorbiva con gioia quelle parole che erano in tanta sintonia con il suo vissuto: «Le opere di apostolato sono connesse con le opere della nostra santificazione e non si possono disgiungere. Non vi sarà mai una Paolina santa che non ami l’apostolato, che non lo faccia con zelo e con slancio, che non compia le pratiche di pietà con fervore e umiltà» (FSP51 p. 217).

Sr M. Edvige si è sempre caratterizzata per il fervore, la serietà, l’umiltà, il senso di responsabilità, la docilità alle indicazioni delle superiore. Anche per questo motivo, fin da giovane professa le venne affidato un servizio ecclesiale, negli uffici della diocesi di Messina, che portò avanti per oltre vent’anni con fedeltà e precisione.

Nel 1968, venne trasferita ad Ancona per dedicarsi ai servizi vari alla comunità. E quindi, per oltre ventitré anni, dal 1974 al 1997 fu una librerista attenta e premurosa, nel centro apostolico di Lecce. In questa bellissima città pugliese, spese gli anni più belli della sua vita. Per natura schiva e riservata, seppe farsi “leccese con i leccesi”, amò la cordialità del popolo, si spese e sovraspese perché la Parola di Dio potesse entrare in ogni famiglia e portare a tutti gioia, consolazione, speranza. Si era specializzata in particolare nel settore degli oggetti e aveva saputo qualificare apostolicamente quest’ambito della diffusione paolina scegliendo, con cura e buon gusto, quanto manifestava la bellezza di Dio.

Nel 1997, venne trasferita a Napoli Capodimonte per dedicarsi alla confezione delle ostie e dei semilavorati e ricevere, contemporaneamente, le cure per l’insorgere di una grave forma di diabete.

Nell’anno 2009, venne accolta dapprima nella casa “Tecla Merlo” di Albano e subito dopo nella casa “Giacomo Alberione” dove è vissuta irradiando pace, serenità, amore e tanta tenerezza specialmente verso la sorella che immancabilmente sedeva al suo fianco. Nel corso degli anni, era stata colpita da diverse ischemie cerebrali ma cercava di non far pesare la sua situazione, di essere per quanto possibile, autosufficiente. E quando la manina non obbediva ai suoi comandi, l’accarezzava ironizzando su questo suo handicap.

Da anni, si muoveva solo in carrozzella a causa di una grave forma di artrosi ma portava questa sofferenza nella pace, con il sorriso sulle labbra, senza chiedere per sé particolari attenzioni. E fino a ieri sera, ha mangiato da sola, rendendosi volutamente autonoma.

Non si contano i rosari che Sr Edvige ha recitato affidando a Maria le persone a lei più care e le varie situazioni della Chiesa e della Congregazione. Il Padre, con estrema delicatezza, l’ha chiamata a sé proprio alla vigilia del centenario delle apparizioni di Fatima e mentre la Chiesa contempla, nella liturgia, le parole del Maestro che hanno affascinato e coinvolto tutta la sua vita: «…Non sia turbato il vostro cuore… Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore». Siamo certe che Sr M. Edvige sarà già in una di queste dimore a contemplare la Persona del Maestro, unica via al Padre.

Con tanto affetto.

Sr Anna Maria Parenzan
Superiora generale

Roma, 12 maggio 2017.


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