PDDM Italia: Sr. M. Luciana Lazzarini

Nazione di nascita: Italia
+ 24/04/2018 Sanfrè

Carissimi,
Oggi, 24 aprile 2018, verso le ore 6,00, nella Casa di Sanfrè DM (CN) torna alla casa del Padre la nostra carissima sorella

SR. M. LUCIANA, GIOVANNA LAZZARINI
NATA A PRAZZO (CUNEO) IL 6 LUGLIO 1928.

Giovanna entra in Congregazione quindicenne il 18 ottobre 1943 ad Alba (Cuneo). Dopo il regolare noviziato emette la prima professione religiosa ad Alba il 24 maggio 1947 e i voti perpetui il 24 maggio 1952 a Tokyo (Giappone). Da neo-professa è a Pescara presso la Casa San Paolo per tre anni. Nel 1950 ritorna ad Alba ed è dedita allo studio. Passa un periodo a Sanfrè, quindi nuovamente ad Alba e nel 1951 è collaboratrice nel Centro di Apostolato Liturgico di Catania. Ritornata ad Alba le viene proposta la missione in Giappone. Suor Maria Pia Chiavassa e Suor Maria Luciana Lazzarini, dirette a Tokyo, partono in data 3 aprile 1952. Dopo diversi scali giungono a Tokyo nella notte del 5 aprile alle ore 2,30, accolte dalle sorelle già sul posto (cf Divin Maestro, maggio 1952).

Il clima del tempo di Pasqua che stiamo vivendo pone alla nostra considerazione i discepoli che, fuori di Gerusalemme, annunciano che Gesù è il Signore e un gran numero crede e si converte a Lui. In questo clima di annuncio pasquale possiamo leggere il mistero della vita di Sr. M. Luciana Lazzarini. Giovane professa viene scelta per essere inviata in una incipiente missione, in una nazione per nulla facile, dove i credenti in Cristo erano e sono davvero una minoranza. Scelta e inviata per l’annuncio di Gesù Maestro in questa Nazione, per formare discepole che avrebbero a loro volta annunciato e testimoniato Gesù è sorpresa da una grave malattia, la tubercolosi che in quel tempo aveva come epilogo programmato solo la vita eterna. Il grande zelo missionario che abitava il cuore delle pioniere, fa scattare una preghiera e un comando al Signore e alla paziente: tu devi guarire e il miracolo si compie per l’intercessione di Don Timoteo Giaccardo e certamente per la fede e l’obbedienza della giovane sorella Sr. M. Luciana. Il dottore che l’aveva in cura, divenuto poi credente, testimonierà l’avvenuta inspiegabile guarigione che porterà Don Timoteo alla beatificazione.

Riproponiamo qualche passo della testimonianza di Sr. M. Luciana. «Sono io la sanata da TBC polmonare. La mia asserita guarigione avvenne il giorno 8 luglio 1954, quando cioè mi sono sentita guarita (…). Avendo chiesto durante il mio noviziato, di andare missionaria in Giappone, nell’aprile del 1952 fui mandata a Tokyo. Giunsi a Tokyo nell’immediato dopo guerra, il 5 aprile 1952. Allora il Giappone non aveva le attuali moderne risorse e si viveva poveramente. Noi suore, anche se non abituate, dormivamo sulle stuoie. Il vitto era scarso e poco sostanzioso. Il lavoro era immane: si era all’inizio e l’entusiasmo ci faceva dimenticare la dovuta prudenza nel lavoro. A metà luglio del 1952, sopraffatta dallo studio, dal lavoro e dal vitto scarso mi ammalai con leggera febbre». Prendendo riposo e cure ebbe un buon recupero. Passato l’inverno si trasferì con le Novizie a Kawaguchi per dare inizio al primo noviziato giapponese. Il 13 febbraio 1954 fece il primo pneumatorace, continuato regolarmente ogni settimana. In seguito alla radiografia del 22 maggio venne consigliato l’intervento ai polmoni con forte rischio di vita. La Madre Generale fece pervenire un assegno da Roma per il rientro in Italia. Il 2 luglio avrebbero dovuto recarsi all’Ufficio di igiene per una iniezione in vista dell’espatrio, ma non andarono… Il 7 luglio fu firmato il contratto per l’acquisto della nuova casa. «Nel pomeriggio dello stesso giorno, alle ore 15 circa, Sr. M. Pia, venne nella camera dove stavo riposando e mi disse in tono forte e risoluto, un tono per me insolito e fermo: “Sr. M. Luciana, non vai più in Italia, non devi più aver bisogno dell’operazione, devi guarire. Domani mattina facciamo dire una Santa Messa al Signor Maestro, poi andrai all’ospedale per fare la radiografia che, secondo i medici, dovresti presentare al tuo arrivo in Italia, ma da questa invece deve risultare che stai bene e che sei guarita!”. Mi pareva di sognare ma esclamai: “Se fosse vero come sarei contenta!”. La Madre poi si fece più seria e, con voce scandita, aggiunse: “Non devi dubitare, chiedi con fede il miracolo al Signor Maestro!”. Non aprii più bocca, mi alzai e andai di filata nella vicina Cappella. Il Maestro Eucaristico era solo, con fede mi inginocchiai sul tatami, davanti al tabernacolo e pregai così: “Gesù, non ti ho mai chiesto di guarire, ero contenta di soffrire per te, per i Sacerdoti, per lo sviluppo delle Pie Discepole in Giappone. Ora mi si impone per obbedienza, dunque se io obbedisco, ubbidisci anche Tu: per intercessione del Signor Maestro devi farmi guarire”. Quella sera stessa, con grande fede, iniziai un triduo al Signor Maestro, non dubitai un istante, ero certa che sarei guarita (…). Al comando di Sr. M. Pia sentii in me una nuova forza ed ebbi subito la certezza che potevo e che dovevo guarire (…). Il giorno 8 luglio 1954, ascoltai la Santa Messa con la comunità, mi unii alla preghiera delle consorelle per ottenere l’intercessione di Don Timoteo Giaccardo. Promisi allora che se avessi avuto la grazia di guarire avrei speso il resto della mia vita per l’apostolato vocazionale. Dopo aver fatto la colazione, accompagnata da Sr. M. Stella Doi, mi accinsi ad andare al Sanatorio per fare le lastre. Prima di uscire Sr. M. Pia, ancora una volta ci disse, in tono perentorio, pressappoco le seguenti parole: “Andate con fede, devi ritornare guarita!”. Il 10 luglio, nel primo pomeriggio, mentre ero sul letto per riposare, Madre M. Pia, assieme a Sr. M. Stella e le novizie andarono a lavorare nei campi. A un tratto mi sento chiamare a voce alta da Sr. M. Pia e da Sr. M. Stella che correvano verso la mia finestra (…). Fra lo stupore di gioia e fra le lacrime riesco a capire che l’operazione non è più necessaria, che sto bene, che non devo più ritornare in Italia. In un impeto di gioia prendo da sotto il guanciale la piccola immagine reliquia del Signor Maestro che tenevo sempre con me ed esclamai: “È un santo!”. Lasciai poi libero sfogo al pianto, aggiunsi: “Il Giappone, che tanto amo, è ancora mio, è mio due volte, ora lavorerò con ardore per il bene della mia diletta Congregazione!” In seguito venni a sapere dalla Madre come erano andate le cose. “Eravamo nei campi – ella mi disse – quando fummo chiamate al telefono dall’Ufficio della Radio che si trova poco distante da noi. Per telefono abbiamo appreso dal Sanatorio che stavi bene e che i medici pagani non sapevano spiegarsi come in brevissimo tempo le radiografie fossero completamente diverse dalle precedenti, anche se non era stato fatto nulla di nuovo”. Appena fu possibile ci recammo all’Ospedale e ci venne confermato quanto già detto per telefono. Il Prof. Kizawa, che era il primario del Sanatorio e che doveva operarmi, rilasciò il documento e le radiografie che attestano la mia guarigione. Ormai stavo bene! Ero guarita! (….) Nessuno ha dubitato della diagnosi, dell’esattezza della prognosi, dell’inspiegabile guarigione”. Sono convinta che Dio mi ha guarita per l’intercessione di Timoteo Giaccardo verso il quale nutro un grande senso di gratitudine e di riconoscenza”.

Permanendo nel tempo lo stato di salute di Sr. M. Luciana ne venne riconosciuto il miracolo dalla Chiesa che decretò la beatificazione di Don Timoteo Giaccardo, avvenuta al 22 ottobre 1989 da parte di Giovanni Paolo II. Sr. M. Luciana, in tutta la sua esistenza terrena narrò, proclamò le meraviglie di grazia che aveva ricevuto dal Signore. Passò la sua vita in Giappone, tranne un anno trascorso in Italia, al Centro di Firenze nel 1974. In Giappone si occupò di formazione delle novizie prima (1957), delle Juniores (1969), consigliera regionale (1971, 1975), superiora locale, segretaria regionale o aiuto segretaria. Venne in Italia come sorella anziana nel 2005 e fu inserita nella Comunità di Sanfrè dove si rese sempre utile alle sorelle più gravi, in tanti piccoli servizi di carità. Era nota la sua preghiera insistente per le vocazioni religiose e sacerdotali e non si lasciava sfuggire le occasioni per dare testimonianza della gioia di essere Pia Discepola!

Nel 2003 aveva preparato un testamento spirituale da cui stralcio: «Ringrazio tutte le sorelle della Congregazione, in particolare del Giappone per il bene che mi hanno voluto, l’aiuto e la pazienza con cui mi hanno capita, e qualche volta forse anche sopportata. Perdona, Signore, i miei limiti, le lentezze, la fatica nel far mia la cultura del Sol Levante, il bene tralasciato, omesso, a tutti, a tutte chiedo perdono e prego Dio di tutti beneficiare. Congregavit nos in unum Christi Amor! In questo spirito ripeto il mio amore a tutte le sorelle sparse nel mondo, all’umanità della nobile Nazione Nipponica e offro a Dio la vita per nuove vocazioni alla Congregazione, alla Chiesa! (…) Non mi basterà l’eternità per ringraziare il Signore di avermi fatta pia discepola di Gesù Maestro, custodita sempre!».
In uno scritto del 22 maggio 2017 a Sr. M. Micaela Monetti loda Gesù Maestro per avercela preparata come superiora generale, afferma di aver gioito per la sua elezione e di invocare per lei l’intercessione della mamma e della zia Sr. M. Vitalina già in Paradiso. Sr. M. Luciana si è spenta oggi, in molta pace, per insufficienza cardiaca respiratoria.
Mentre godi la compagnia degli eletti del Cielo, intercedi per il prossimo incontro delle Superiori Maggiori del nostro Istituto (26- 30 aprile) nella Casa Betania a Roma!

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