FSP Giappone: Sr M. Ancilla Kurita

Nazione di nascita: Giappone
+ 29/08/2018 “Tokai-daigaku Oiso Byoin”

Carissimi,

ci giunge notizia che alle ore 12,53 (ora locale), nell’Ospedale “Tokai-daigaku Oiso Byoin” (Giappone), ha pronunciato il suo “eccomi” per sempre, la nostra sorella

KURITA MASAE Sr M. ANCILLA
nata a Fukuoka (Giappone) il 13 marzo 1932

Entrò in Congregazione il 2 aprile 1951, nella casa di Fukuoka, una settimana dopo aver ricevuto il battesimo. Con entusiasmo, visse a Tokyo i tempi pionieristici degli inizi e del primo sviluppo. In questa comunità, a conclusione del noviziato, emise il 30 giugno 1955, la prima professione. Il nome che in quell’occasione le venne dato, fu per lei un programma di vita. Scriveva: «Quello che io cerco di vivere è la parola che ho ricevuto nella mia professione, la risposta di Maria: Ecce Ancilla Domini».

Avendo completato, in famiglia, gli studi superiori, si prestò fin dall’inizio nei compiti redazionali, in aiuto alle sorelle missionarie. Nel 1957, venne inviata a Roma per una migliore formazione intellettuale e carismatica. In quattro anni molto intensi, completò gli studi di filosofia e teologia presso lo studentato interno ed ebbe la possibilità di approfondire il fenomeno della comunicazione presso la Federazione Italiana delle Religiose. Rientrò poi in Giappone per dedicarsi specialmente alla formazione e all’insegnamento.

Nel 1966, iniziò un lungo impegno nel servizio di governo. Per tre mandati non consecutivi, svolse il compito di consigliera della provincia del Giappone e di superiora locale della comunità di Tokyo. Si occupò pure dell’accompagnamento delle juniores nella preparazione alla professione perpetua. Molto attiva nella missione, si dedicò alla redazione e al Centro Altre Edizioni; per qualche tempo fu incaricata della programmazione apostolica della provincia.

Nel 1980, felice di essere liberata da impegni di governo, scriveva: «Sto vivendo una bellissima vita… senza responsabilità di governo e di formazione. Bella perché sono liberata da tanti pensieri e colgo con più oggettività le necessità delle sorelle e delle comunità. Vivo l’apostolicità paolina nella vita reale, concreta».

Negli anni vissuti in Italia, aveva imparato ad aprire l’animo all’universalità della congregazione e a comprenderne le sfide. Arricchì quest’esperienza attraverso la partecipazione a Commissioni varie a livello internazionale e prendendo parte alla Commissione preparatoria di due Capitoli generali.

Nel V Capitolo generale, venne eletta consigliera generale per l’ambito apostolico. Incarico che le venne confermato anche nel VI Capitolo, svoltosi nel 1989. In diversi anni di governo, aveva conosciuto luoghi e culture differenti, aveva visitato molte comunità del mondo paolino: il suo cuore vibrava per le possibilità apostoliche offerte alla congregazione e la sua gioia era grande per le occasioni di approfondimento della spiritualità paolina che le venivano offerte. Confidava nell’anno 2001: «Ho ricevuto tante grazie negli anni trascorsi a Roma. Il Signore ha fatto grandi cose per me. Ha sostenuto la mia fede, mi ha donato la luce al momento opportuno. Sono giunta a una costatazione: “Dio è grande. Gesù è grande”. Dobbiamo crescere nella tolleranza, cambiare la filosofia, essere aperte al cambiamento con coraggio e speranza». Desiderava entrare con tutta la sua persona nel mistero di Dio. Amava ripetere, nel silenzio del cuore: «Vivi in me, Gesù Maestro Via, Verità e Vita». Era una preghiera che le sgorgava spontanea e l’univa intimamente a Gesù.

Al rientro nella propria provincia, proseguì il servizio di traduzione, svolse il compito di superiora della casa provinciale e fu incaricata dell’amministrazione apostolica.

Nell’anno 2007, venne sottoposta e un intervento chirurgico per un ematoma subdurale e nel 2008 per quello dell’idrocefalo. La salute andava declinando ma continuava a essere vigile. In comunità era una presenza silenziosa, raccolta, retta, umile. Amava trascorrere lunghi tempi in cappella, in preghiera e contemplazione. Nello scorso mese di dicembre venne accolta in una casa di cura. Oggi, durante il pranzo, si è sentita male e poco dopo, in Ospedale, ha reso l’ultimo respiro, l’ultimo “eccomi” alla chiamata del Maestro.

A Sr Ancilla, che ben conosceva le fatiche della preparazione dei Capitoli, affidiamo questo tempo di riflessione e di sguardo sul futuro che la nostra Congregazione sta vivendo perché possiamo realmente alzarci e metterci in cammino, confidando nella Promessa.

Sr Anna Maria Parenzan
superiora generale

Roma, 29 agosto 2018.


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