PDDM Italia: Sr. M. Rosalba Costantino

Nazione di nascita: Italia
+ 12/10/2018 Sanfrè

Carissime Sorelle,
Oggi, 12 ottobre 2018, alle ore 02.20, nella Comunità di Sanfrè (CN) il Signore ha chiamato all’eternità la nostra sorella

SR. M. ROSALBA – MARGHERITA COSTANTINO
NATA IL 17 GENNAIO 1933 A CERVERE (CN).

Margherita entra in Congregazione ad Alba (CN) all’età di 17 anni, l’11 novembre 1950, seguendo la sorella Sr. M. Montis, già professa perpetua tra le Pie discepole. La sua vocazione è maturata attraverso un’intensa vita cristiana: partecipazione, quasi quotidiana, alla santa Messa, accompagnamento spirituale da parte di un sacerdote che la introduce alla vita di preghiera anche notturna, come afferma nella sua storia vocazionale. È presentata dal parroco come giovane di lodevole condotta. Emette la prima professione ad Alba il 25 marzo 1953 e i Voti Perpetui a Roma il 25 marzo 1958. Le sue domande sono trasparenti, essenziali e riflettono il suo carattere schietto e chiaro, mentre le relazioni sulla giovane da parte delle responsabili sottolineano la buona disposizione di corrispondere alla vocazione.

Dopo la professione, per diverso tempo compie la sua missione nelle Case paoline, con un atteggiamento gioioso e con spirito di donazione “materna”, nella consapevolezza di collaborare, come la Vergine Maria, alla missione degli evangelizzatori con i mezzi moderni.

Da giovane professa compie il servizio di cuoca presso la Società San Paolo ad Alba, a Vicenza, ad Albano. Dal 1958 al 1961 è responsabile della Comunità presso la casa paolina di Cinisello Balsamo. Quindi è ancora dedita al servizio di cucina ad Ariccia (1961), a Roma S. Paolo (1963), dopo aver frequentato un corso di formazione culinaria. Ad Albano presta nel 1965 il servizio di superiora locale. Nel 1968 è ad Alba in cucina, di seguito è alla casa paolina di Ospedaletti come infermiera. Dal 1970 al 1990 è a Bordighera come aiuto infermiera. Dal 1996 è alla Casa di Sanfrè: si prendeva cura dell’ambiente del refettorio che le piaceva rendere sempre accogliente, favorevole alla comunione di vita. Un’accoglienza molto attenta era anche per i Cooperatori e in particolare per i membri della Istituto S. Famiglia che frequentavano Villa Loreto per momenti di preghiera e per volontariato.

Apparentemente di costituzione robusta ebbe ripetuti problemi articolari. Nonostante la sua vita fosse provata dalla sofferenza anche fisica non perse l’ottimismo, il buon umore, la serenità che sapeva trasmettere. Questo è dovuto di certo a uno spiccato spirito di offerta che la portava a valorizzare anche il soffrire con spirito apostolico. Ebbe anche molta cura nella vicinanza alla sorella Sr. M. Montis colpita negli ultimi anni dal morbo di Alzheimer. Afferma lei stessa: “la custodisco con tanto amore e lei è contenta”.

In occasione del suo cinquantesimo di professione manifesta: «Guardando quest’anno del mio 50° rendo grazie a Gesù Maestro per tutte le grazie concessemi in questi 50 anni mentre imploro la sua misericordia per tutte le mie infedeltà e peccati. Lo ringrazio per il dono della beatificazione del nostro Padre e Fondatore che mi è stato padre e madre e mi ha aiutato in tutti i momenti di prova. Invoco la protezione di Maria SS.ma che mi porta sempre tra le sue braccia. Lei che è la Vergine del silenzio e dell’ascolto mi aiuti a essere sempre più silenziosa. Che io impari ad ascoltare la Parola di Gesù, a meditarla nel mio cuore e a ripetere: si compia in me la tua Parola.

…Ho ripreso il mio cammino di donazione, preghiera e offerta fino a quando il Maestro mi chiamerà per nome a restare sempre con Lui» (A Sr. M. Paola Mancini, senza data). Nei suoi scritti si respira fiducia in Dio, in Gesù Maestro da cui si sente molto amata e dal quale spera aiuto per essere condotta a santità. “Chiedo a Gesù di essere in ogni istante un Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Estendo la preghiera e l’offerta per i sacerdoti. Tutto posso in colui che mi conforta” (A Sr. M. Regina Cesarato, Sanfrè 13/10/2008).

Sofferente da molti anni a causa di patologia osteoarticolare che la costrinse a lunghe terapie e degenze nelle varie infermerie, nel 2006 dovette sottoporsi a terapia chirurgica e radioterapica per una neoplasia addominale. Dopo un periodo di stabilizzazione della malattia, le sue condizioni peggiorarono interessando gradualmente organi e funzioni, fino a causarne il decesso.

Tra le sue intenzioni ricorrenti erano frequenti le vocazioni. In questo clima di Sinodo presentiamo a Dio l’offerta della sua vita come una supplica vivente per la Chiesa, protesa a porsi in ascolto e in dialogo con i giovani. Ci lascia l’esempio di una discepola consapevole della sua vocazione, protesa alla ricerca di Gesù Maestro, caratterizzata da una totalità di dono, di fiducia in Dio e pertanto comunicatrice di quella profonda gioia che l’appartenenza al Signore infonde nell’animo. Il Divin Maestro e Maria Regina degli Apostoli la introducano alla gioia del Paradiso! Contiamo sulla sua intercessione per la Chiesa, per la Famiglia Paolina e per il cammino della nostra Congregazione.


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