FSP Italia: Sr Beatrice Baldi

Nazione di nascita: Italia
+ 14/10/2018 Bra

Carissimi,

verso le ore tre, di questa Domenica del Tempo Ordinario, nell’Ospedale di Bra (Cuneo), dov’era ricoverata da qualche giorno, il Divin Maestro ha attirato a sé per donarle Vita in pienezza, la nostra sorella

BALDI ENRICHETTA EMILIA Sr MARIA BEATRICE
nata ad Agliano (Asti) il 1° febbraio 1931

Sr M. Beatrice è stata una sorella molto amata per il suo entusiasmo, la capacità di donazione, la personalità davvero poliedrica che le permetteva di dedicarsi con gioia, ai servizi più vari. Era nipote di Sr Addolorata Baldi, la fondatrice del Brasile e, seguendo l’esempio della zia, entrò ad Alba il 25 giugno 1948.

Visse a Roma il noviziato che concluse con la prima professione, il 19 marzo 1951, e subito dopo partì per San Benedetto per svolgere la missione itinerante. E con lo stesso slancio, nel 1955 si inserì nella comunità di Albano per prestarsi nel servizio di cuoca. Iniziava per lei un lungo itinerario apostolico che in occasione del giubileo d’oro di vita consacrata, così descriveva: «…Non si può esprimere sulla carta quello che si vive nello spirito: il cumulo di grazie, di doni che il Signore mi ha elargito… tutta una storia intessuta di gioie e di dolori. Alla luce di Dio, tutto è stato grazia, tutto è stato amore… è stato un viaggio, un camminare verso Dio, nella sua volontà… Il Signore è sempre stato al mio fianco, mi ha presa per mano, mi ha sempre guidata… La gioia dell’incontro quotidiano con Gesù mi ha aiutata a superare difficoltà e ostacoli…. Sapermi oggetto della predilezione di Dio è stato un motivo per non sentirmi mai sola…».

Nel 1957, venne inviata a Lugano (Svizzera). Fu poi, per un triennio, superiora della comunità di Treviso e nel 1969 si inserì in Casa generalizia come incaricata del Centro Missioni Paoline. Nel 1972, partiva per Düsseldorf per dedicarsi all’agenzia “San Paolo Film”. E dopo la fatica dell’apprendimento di una lingua difficile come il tedesco, l’obbedienza la riportava in Casa generalizia, dove donò altri dieci anni al Centro Missioni Paoline, ma non solo… Nei mesi estivi caricava all’inverosimile la Renault e partiva per Torre Mondovì dove gestiva la casa per le vacanze e preparava squisiti gelati e manicaretti per le sorelle.

Nel 1986, un’altra sorpresa: l’invito a recarsi missionaria in Bolivia, a Cochabamba, dove l’attendevano «meravigliose esperienze apostoliche» come lei stessa ricordava. Soprattutto l’attendeva la chiamata a un nuovo, più forte amore in mezzo a una popolazione che aveva tanto bisogno di Dio e dell’aiuto dei fratelli. Scriveva: «La gioia più grande è stata la partenza per la Bolivia perché la missione ha dato senso pieno alla mia vita. Sono partita all’età in cui in Italia si va quasi in pensione (56 anni). Finché la salute me lo permetterà, tutta la mia vita è e sarà per la missione, ogni giorno, ogni minuto, sempre».

Nel 1998, lasciava l’amata Bolivia per continuare a donarsi a Lima (Perù), nei vari servizi comunitari e nel magazzino. Altri dieci anni di generosa e amorosa donazione, di una ricca vitalità che rendeva attraente la vita paolina. Nell’anno 2009, rientrava in Italia per continuare a essere missionaria nel cuore e nella quotidianità. Ad Alba, nella comunità “San Giuseppe” ha continuato a donarsi giorno dopo giorno con gioia, dedicandosi all’apostolato tecnico e al servizio ininterrotto, anche nel compito di vice superiora.

Da alcuni mesi, si trovava nell’infermeria di Casa Madre perché, in seguito alla rottura di un braccio, venne sottoposta a vari interventi chirurgici, ma le sorelle di “San Giuseppe” attendevano il suo ritorno. Nei giorni scorsi, a motivo di un’influenza che non accennava a guarire, fu portata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Alba e in seguito in quello di Bra. Era arrivata all’ultima tappa della sua bella esistenza.

Certamente Sr Beatrice, con l’entusiasmo che la caratterizzava, vorrebbe raccontarci ancora di lei. Stralciamo dalle sue lettere: «L’esperienza più forte e bella è stata la fedele compagnia del Signore Gesù durante il mio cammino. Nei suoi confronti sento un’infinita riconoscenza per il dono prezioso della vocazione… La testimonianza di fede di molte persone che hanno camminato con me mi hanno consentito di giungere a questo traguardo, l’amore immenso di Dio mi fa gridare la mia profonda riconoscenza e il mio grazie sincero». Anche noi ringraziamo questa cara sorella e le chiediamo di continuare a pregare per il dono di nuove missionarie, ardenti e ricche d’amore, capaci di una donazione senza limiti.

Con affetto.

Sr Anna Maria Parenzan
superiora generale

Roma, 14 ottobre 2018.


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