FSP Italia: Sr Giuseppina Scichilone

Nazione di nascita: Italia
+ 01/05/2019 Albano

Carissimi,

dopo una lunga e dolorosa malattia, alle ore 4 del mattino, nella casa “Giacomo Alberione” di Albano, la Vergine Maria ha accompagnato in Paradiso la nostra sorella

SCICHILONE Sr GIUSEPPA (GIUSEPPINA)
nata ad Aragona (Agrigento) il 21 novembre 1934

Entrò in Congregazione nella casa di Agrigento, il 27 aprile 1958 ma ben presto raggiunse, a Roma, il gruppo delle aspiranti. Da postulante, sperimentò l’apostolato diffusivo a Sassari e ritornò poi a Roma per il noviziato che concluse con la professione, il 30 giugno 1962. Nel tempo di juniorato, venne trasferita a Torino per dedicarsi, con amore e passione, alla “propaganda”; dopo la professione perpetua, emessa nel 1967, venne inviata missionaria in Germania dove visse fino al 2010 quando, una grave forma del morbo di Parkinson, suggerì il ritorno in Italia e l’inserimento nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano.

In Germania, Sr Giuseppina ha contribuito, in modo efficace, agli inizi della nostra presenza a Düsseldorf, soprattutto svolgendo la diffusione nelle famiglie, scuole, fabbriche e rifornendo un buon numero di biblioteche. «La propaganda in città – scrivevano le prime sorelle – è piuttosto dura, sia perché la gente è per metà protestante, sia perché non si trova mai in casa». In quel tempo, furono molto fruttuosi gli incontri e le esposizioni tra gli emigrati italiani.

Dal 1981 fu, per due mandati, superiora a Düsseldorf, quindi librerista a Norimberga e poi nuovamente, dall’agosto 1989, per due mandati superiora a Francoforte e incaricata della fondazione e dell’avvio di quella comunità. Ritornò poi a Düsseldorf, Francoforte e Norimberga.

Le sorelle che hanno vissuto con Sr Giuseppina testimoniano la sua delicatezza d’animo, la generosità e l’impegno nel servizio apostolico e nello studio della lingua tedesca nonostante le difficoltà iniziali. Era sempre positiva e sapeva scoprire il bello e il buono in tutto. Non si risparmiava nel lavoro, in comunità era generosa, esperta nel ricamo e nella pittura. I suoi dipinti e i disegni caratteristici, erano molto apprezzati e le cartoline e i biglietti augurali, specialmente con i simboli religiosi, si continuano a diffondere, non solo nelle librerie della Germania ma in molte librerie paoline del mondo.

Con Sr Giuseppina si poteva scherzare e ridere con gusto: era arguta nelle sue battute tipicamente siciliane. Amava la famiglia di origine e quando si recava in Sicilia per le vacanze, non mancava di dare un aiuto ai familiari e di seguire i fratelli e nipoti attraverso saggi consigli e catechesi.

Un suo scritto del 13 gennaio 2009, rivela il segreto della sua vita e le profonde motivazioni che l’hanno accompagnata negli ultimi anni di intensa sofferenza, trascorsi nel silenzio, nell’immobilità e nella rigidità provocata dal morbo di Parkinson: «Nasce in me un profondo desiderio di offrire tutta me stessa, anche la mia estrema povertà, per le santissime intenzioni di Gesù Maestro che sono intenzioni di salvezza per tutta l’umanità. La nostra missione paolina è la stessa di quella di San Paolo, espressa per noi, oggi, dal Beato Alberione. Ora che non posso più lavorare come una volta, cerco di essere non meno paolina di prima. Ogni giorno il mio ringraziamento al Signore che mi ha scelta e onorata di essere Figlia di San Paolo. Più si va avanti nella vita e più ci si accorge con quanta grazia il Signore ci accompagna. Attraverso la sua parola egli si rivela come amore, bontà infinita e misericordia senza fine». In altri momenti, Sr Giuseppina aveva così manifestato la propria esperienza spirituale: «Tra tutti i chiamati dell’Antico e del Nuovo Testamento, mi sento un anellino di una lunga catena… Siamo un ostensorio ambulante da dove Cristo illumina riscalda e conforta tutti quelli che incontriamo…».

Sr Giuseppina è stata questo ostensorio negli anni della piena attività ma soprattutto negli anni di sofferenza, capolavoro di tutta la sua vita. Ora, presso Dio, presenterà le tante intenzioni che le stavano a cuore e certamente le giovani perché abbiano il coraggio di abbandonarsi pienamente nelle mani del Padre per divenire strumenti di salvezza per l’umanità. Con affetto.

Sr Anna Maria Parenzan
 superiora generale

Roma, 1° maggio 2019.


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