FSP Mozambico: Sr Maria De Carli

Nazione di nascita: Italia
+ 07/09/2019 Albano

Carissime sorelle,

ieri sera verso le ore 22, nella comunità di Albano dov’era ospite da qualche settimana, è mancata improvvisamente, per un arresto cardiaco, la nostra sorella

DE CARLI Sr MARIA
nata a Cadelbosco (Reggio Emilia) il 16 giugno 1936

Sr Maria è stata una missionaria paolina audace ed entusiasta, avendo trascorso quasi cinquant’anni della sua vita, nelle varie nazioni dell’Africa. Lei stessa scriveva, in occasione del giubileo d’oro di vita consacrata: «Tra le Figlie di San Paolo non solo ho trovato la realizzazione della mia vita come religiosa e apostola di Gesù Cristo nel mondo delle comunicazioni sociali, ma qui ho trovato il mondo spalancato davanti a me come missionaria “ad gentes”. L’amore e la misericordia di Dio superano immensamente tutta la mia debolezza…».

Entrò in congregazione nella casa di Alba, l’8 settembre 1947, a undici anni di età. Trascorse ad Alba l’adolescenza e la giovinezza apprendendo i segreti della tecnica libraria. Raggiunta l’età matura, visse a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 19 marzo 1955. Ebbe la possibilità di approfondire la cultura religiosa frequentando il corso teologico, in congregazione. Poté così dedicarsi all’insegnamento ad Alba e poi, a Roma, apprendere l’arte redazionale presso gli uffici dell’Ut Unum Sint e quelli della rivista catechistica “Via Verità e Vita”. Nel 1965, si spalancarono per lei le porte della missione in Portogallo dove, per qualche anno, svolse il compito di formatrice.

Nel 1970, venne inviata come missionaria a Beira (Mozambico) per collaborare con il Centro di Ricerca Pastorale per l’attività catechistica tra la popolazione delle zone periferiche, formare i catechisti e preparare un programma radio in lingua locale con il commento del vangelo festivo. Ma per la difficile situazione politica, senza alcun preavviso, il 17 marzo 1974, la polizia la espulse dalla nazione. Dopo un breve periodo di aggiornamento in Italia, poté rientrare in Mozambico per spendersi nell’animazione e nella diffusione capillare del Vangelo nella diocesi di Nampula dove non vi era ancora una comunità paolina. Quella diocesi, rimase per sempre nel suo cuore… Nel 1978 ritornò a Beira ma nel febbraio 1979, per la difficile situazione socio-politica, la libreria paolina venne forzatamente chiusa dalla polizia governativa. Dopo un prolungato discernimento, il governo generale decise di mantenere una presenza provvisoria in quella città per offrire soprattutto una testimonianza evangelica rinunciando all’apostolato della comunicazione. Sr Maria, con disponibilità e fede, si inserì temporaneamente in alcune attività parrocchiali.

Nel 1983, diede il proprio apporto all’apertura della comunità di Maputo collaborando con la diocesi nel centro di comunicazioni sociali. Quattro anni più tardi, venne chiamata a Nairobi (Kenya) per occuparsi della rivista diocesana “Mwananchi”. E dopo due anni, venne nominata superiora della Delegazione “Africa Orientale”. Alla sua riconferma, nel 1993, collaborò con passione all’avvio del progetto missionario africano impegnandosi per la riapertura della comunità di Lagos (Nigeria) e portando in cuore il sogno della fondazione in Luanda (Angola).

E proprio in quegli anni, fu chiamata a una nuova offerta, quella della malattia. Le venne diagnosticato un tumore al seno per il quale dovette sottoporsi a terapie anche dolorose. Nel segreto del cuore, aveva fatto un patto con il Signore nel quale volle coinvolgere la superiora generale. Il 14 luglio 1996 scriveva a Sr Giovannamaria Carrara: «Perché non facciamo un voto, io e te? Se il Signore mi dà ancora vita, proseguiamo con la fondazione in Angola dove c’è un popolo molto bisognoso del vangelo…». E il Signore le donò vita e salute necessaria per realizzare questo sogno. Lei stessa fu la prima sorella che si stabilì in Luanda (Angola) il 6 gennaio 1999, dove presto fu raggiunta da altre.

Nel 2001, venne nominata superiora della comunità di Maputo (Mozambico) e, dopo alcuni mesi di aggiornamento, nel 2005 ritornò a Nairobi per prestare aiuto nella redazione, nella produzione degli audiovisivi, nell’accompagnamento delle juniores.

Nel 2011, alla costituzione della nuova delegazione dell’Africa Australe (Angola, Sud Africa, Mozambico), ne fu la prima superiora delegata. E alla scadenza del mandato, si dedicò specialmente alla promozione dell’editoriale, sempre attenta a preparare sussidi e materiali per i più poveri, a un prezzo accessibile. Desiderava soprattutto illustrare la Parola con note catechistiche e liturgiche, arricchire il catechismo con note bibliche, preparare libri di preghiera e di formazione per i giovani, le famiglie, i laici impegnati, i leader della società. E con il fuoco nel cuore, individuava ogni possibilità per ampliare la collaborazione con gli editoriali del Brasile, dell’Angola, del Portogallo. La produzione di un messale per il popolo era il grande sogno che certamente ora presenterà, con la sua usuale insistenza, al Padre dei Cieli.

Era tenace e quasi ostinata, nell’esprimere alle superiore la necessità di aprire una comunità a Beira e a Nampula per estendere la pastorale vocazionale in altre zone del paese. Comprendeva che le sue forze venivano meno ma accoglieva con amore la volontà di Dio. Scriveva: «Sono disposta a ogni obbedienza anche se mi costerebbe moltissimo lasciare l’Africa finché le forze mi sorreggono un po’… Desidero mettere tutta me stessa nelle mani delle superiore e in quelle del Padre celeste che conosce ogni cosa e vuole il nostro bene».

Con docilità, aveva accolto, circa un mese fa, il suggerimento di non rientrare in Africa. Aveva infatti programmato una sosta a Lisbona per seguire alcune produzioni editoriali e poi proseguire il viaggio per accogliere il Papa in Mozambico. Ma i disegni del Padre erano diversi…. Dopo un breve ricovero ospedaliero, Sr Maria si trovava nella comunità di Albano per riprendere le forze. In questi giorni ha accompagnato con la preghiera e l’offerta l’avvio del Capitolo generale e la visita del Papa nella sua terra tanto amata. E ieri sera, dopo aver assicurato alcune sorelle che cominciava a sentirsi meglio, è stata chiamata ad alzarsi, a mettersi in cammino verso l’eternità.

Affidiamo a questa cara sorella – che ricordiamo come un’ardente e competente apostola paolina, come una collaboratrice dello Spirito nell’opera di salvezza – i nostri lavori capitolari e specialmente le intense giornate di esercizi spirituali che stiamo vivendo.

Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan
Superiora generale

Ariccia, 8 settembre 2019.


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