FSP Italia: Sr Maria Bernarda Concilio

Nazione di nascita: Italia
+ 25/04/2020 Roma

Carissimi,

ieri sera, alle ore 21,30, nell’infermeria della comunità “Divina Provvidenza” di Roma, il Cristo risorto ha chiamato a contemplare per sempre la sua gloria la nostra sorella

CONCILIO MARIA sr MARIA BERNARDA
nata a Caprecano (Salerno) il 25 ottobre 1936

Da qualche giorno sr M. Bernarda si trovava in uno stato comatoso del quale era difficile definire la causa anche se da molti anni era affetta dal morbo di Crohn. È andata così, abbastanza in fretta, a vivere quell’intimità con il Maestro che aveva desiderato in tutta la sua vita. Scriveva infatti a conclusione di un corso di esercizi: «Gesù Maestro Via Verità e Vita dev’essere sempre al centro della mia mente, della mia volontà, del mio cuore, al fine di crescere e abbondare nell’amore fraterno e nell’umiltà».

Fin dall’ingresso in congregazione nella casa di Roma, l’8 dicembre 1955, le formatrici riconoscevano in lei la docilità, il fervore, la preoccupazione di imparare da tutto e da tutti. Soprattutto si percepiva il suo forte desiderio di coltivare il raccoglimento e la vita interiore. Il 30 giugno 1959, al termine del noviziato, vissuto a Roma, emise la prima professione nel Santuario “Regina Apostolorum”. Dopo aver dedicato qualche tempo alla confezione degli abiti, nella grande sartoria romana, si inserì nella comunità di Ascoli Piceno per svolgere la missione itinerante. Scriveva in quel tempo: «Sono sempre più contenta di essere in questa bella congregazione che mi offre tanti mezzi per farmi santa… Ho tanta fiducia nella Madonna e sono certa che con lei sarò pronta per superare le piccole difficoltà della vita e vivere in pienezza la vocazione».

Ben presto un’altra missione l’attendeva nel lontano Oriente. Il 3 settembre 1964, qualche mese dopo la professione perpetua, salpava con una motonave mercantile, insieme a sr Angela Sotgiu, alla volta di Seoul. Il lungo viaggio approdò sulle coste della Corea, il 20 novembre. Ricordava così quel tempo indimenticabile: «Mi sono chinata a baciare quella cara terra che ho tanto desiderato conoscere fin da bambina. Non conoscevo nulla, tutto mi appariva diverso, il cibo, i costumi, la lingua… Ma mi sentivo nelle mani di colui al quale avevo offerto tutta la mia vita con la certezza che egli non mi avrebbe abbandonata».

Sr M. Bernarda aveva un grande fiducia nel “Patto” e forte di questa confidenza in Dio, ha superato ogni difficoltà, anche quella di apprendere una lingua per lei molto difficile. A Seoul le venne affidata presto la responsabilità della legatoria e inoltre la diffusione itinerante e l’impegno per la formazione delle giovani aspiranti e postulanti. In poco tempo ebbe la grazia di entrare nel cuore di quelle giovani che ammiravano specialmente la sua testimonianza di vita. Il “Patto” rendeva facile anche quello che poteva sembrare difficile. Era ormai pienamente inserita nella realtà coreana quando, nel 1979, dopo quindici anni di vita missionaria, dovette rientrare in Italia per motivi di salute. Rievocando la ricchezza di quell’esperienza, scriveva: «Ho sentito forte che qualcuno ha posato la sua mano su di me, ha camminato con me, mi ha portata proprio come un Padre porta un bambino».

Si inserì con semplicità e molto amore in casa generalizia e quindi nella casa provinciale di Via Vivanti e poi in quella del “Divin Maestro” svolgendo, per trentacinque anni consecutivi, un validissimo servizio nella sartoria e nella sacrestia. Prestava un’attenzione particolare alla lucentezza e alla bellezza dei lini sacri e dei paramenti ma era soprattutto attenta perché i vari momenti liturgici fossero vissuti con piena partecipazione. Serbava un profondo amore alle sorelle coreane, si sentiva davvero coreana nel cuore e non tralasciava occasione per telefonare, chiedere notizie, farsi presente in mille modi. Avvertiva anche la responsabilità di sollecitare la preghiera per i diversi eventi di congregazione, apponendo al foro programmi e foto che potessero richiamare le iniziative che si andavano vivendo in ogni parte del mondo paolino.

Nell’anno 2015, con sofferenza, dovette lasciare la casa provinciale e inserirsi nell’infermeria della comunità “Divina Provvidenza”. Ormai non poteva fare altro che pregare e lo faceva in modo insistente valorizzando specialmente la preghiera del “Patto” e il “Ricevimi”. Confidava di sentirsi bene davanti a Gesù… e a lui affidava specialmente le vocazioni, tutte le vocazioni del mondo. Il cuore di sr Bernarda ardeva d’amore ed è bello pensare che in questa Terza Domenica di Pasqua, il Maestro Divino abbia aperto anche i suoi occhi perché potesse finalmente riconoscerlo e contemplarlo per tutta l’eternità.

Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 26 aprile 2020.


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