SSP Italia: + Fratel Bruno Cleto Tamai

Alle ore 15 (ora locale) del 9 novembre 2020 all’ospedale di Verduno (Cuneo, Italia) è deceduto, a seguito di una grave crisi polmonare, il nostro confratello Discepolo del Divin Maestro

FRATEL BRUNO CLETO TAMAI
82 anni di età, 68 di vita paolina e 61 di professione religiosa

Ricoverato già in condizioni gravissime nella serata del 6 novembre a seguito di una crisi respiratoria causata da un’infezione di coronavirus, fratel Bruno ha lottato tra la vita e la morte per alcuni giorni prima di rispondere all’ultima chiamata. Le gravi patologie pregresse, che gli anni scorsi ne avevano compromesso il sistema immunitario, non hanno consentito al suo fisico di lottare contro questo nemico tanto invisibile quanto terribile, che sta mettendo in ginocchio l’Italia e le altre nazioni del mondo.

Con fratel Bruno se ne va un altro “maestro libraio”, un confratello che ha saputo vivere con fedeltà creativa il nostro carisma missionario dalla trincea di una libreria, dove il contatto con i fedeli e i pastori è più diretto e richiede, quindi, maggior tatto, competenza, intuito, amore per le anime e passione apostolica. Ma si è fatto apprezzare anche per quella peculiare originalità del suo modo di essere, che lo ha sempre portato a creare con grande facilità legami e relazioni grazie ad un carattere aperto e gioviale. Un carattere fortunato il suo – certamente! –, ma coltivato con disciplina negli anni e molto propizio per ogni apostolo paolino; una predisposizione di animo che lo ha portato ad amare i rapporti interpersonali e a gustare quel sano “perdere tempo” con le persone, capace di miscelare l’interesse per le loro vicende di vita con la parola giusta da offrire loro, accompagnata, quando era il caso, da un libro adatto. Un amore sano per le anime che frequentavano il pulpito della libreria e che conosceva una ad una, proprio come il Buon Pastore conosce una ad una le sue pecore (cfr. Gv 10,14).

Nei suoi lunghissimi anni trascorsi tra le librerie di Vicenza e Padova (ininterrottamente dal 1982 al 2017) e, ancor prima, a Modena (1972-1982), fratel Bruno ha saputo costruire innumerevoli relazioni, dal più semplice dei fedeli fino al vescovo: tutti si rivolgevano a lui perché sapevano di poter avere sempre la risposta giusta alle loro necessità. Era un uomo capace di coinvolgere gli altri, un ottimo testimone paolino che ha fatto apprezzare la bellezza del nostro servizio nella Chiesa. Ha curato in modo particolare i rapporti con i vescovi del Triveneto, in particolare quando viveva nella medesima struttura i suoi personali esercizi spirituali in contemporanea con i loro, regalando al termine a ciascuno un libro pensato ad hoc. Credeva nella santità del lavoro quotidiano, per questo amava il Venerabile Borello di cui promuoveva sempre la figura come modello di santità. Era un uomo dalla notevole dinamicità apostolica, che lo ha portato nei lunghissimi anni trascorsi in Veneto a portare innumerevoli Bibbie e catechismi a casa di tanti parroci dispersi sul territorio, facendo in prima persona molti chilometri per alleggerirli dai loro gravosi compiti pastorali. Ammirevole in lui anche la capacità di far convivere serenamente la dimensione missionaria/diffusiva e quella econo­mi­ca, senza la quale non si darebbe apostolato.

Fratel Bruno è anche un confratello che, proprio per la sua capacità di “fare squadra” e di sentirsi parte di una missione più grande, ha saputo sempre coinvolgersi negli “altri” apostolati svolti nelle comunità in cui ha vissuto: dal Festival Biblico ai Centri culturali di Vicenza e Alba, dalla conduzione del museo sulle origini della Congregazione ad Alba – l’ultima appassionata guida l’ha offerta al Superiore generale poco prima di contrarre il virus! – alle tantissime mostre del libro in occasione di convegni, conferenze o direttamente nelle parrocchie. A riprova della fecondità della sua vita paolina si può citare la capacità che aveva di coinvolgere e appassionare i tanti giovani aspiranti che gli sono stati affidati negli anni. Un senso di paternità non raro nei fratelli Discepoli della sua generazione.

Infine, due note biografiche. Nasce a Silea (Treviso, Italia) il 21 settembre 1938. Entra in Casa a Sacile (Pordenone) il 9 settembre 1952. Emette i primi voti l’8 settembre 1959, assumendo il nome religioso di Cleto, e li conferma in perpetuo l’8 settembre 1964. Nel 1995 è stato insignito del titolo di Cavaliere del lavoro della Repubblica italiana. Ma lui non amava molto parlarne.

Ci congediamo da lui con quello che possiamo considerare il suo testamento spirituale, contenuto in una mail inviata lo scorso 21 settembre al Superiore generale come ringraziamento per gli auguri di buon compleanno: «La vita è un miracolo continuo… È Dio che ti dona la vita. È Dio che ti mantiene in vita. È Dio che, quando è l’ora, ti toglie la vita. Dio è come una madre, ci segue sempre nella luce del giorno e nell’oscurità della notte. Compie tanti miracoli. E noi? Nemmeno ce ne accorgiamo! Per questo, insieme, ringraziamo e preghiamo Dio in ginocchio! Saluti Paolini. Bruno».

 

Roma, 10 novembre 2020

 

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


Il funerale di fratel Bruno sarà celebrato in forma privata giovedì 12 novembre alle ore 9 nel Tempio San Paolo di Alba. La salma verrà subito dopo inumata nel cimitero cittadino.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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