FSP Brasile: Sr Priscila Zuchetto

Nazione di nascita: Italia
+ 31/01/2021 Curitiba (Brasile)

CarissimI,

ieri, nella 4a Domenica del Tempo Ordinario, alle ore 16,30 (ora locale), nella comunità di Curitiba (Brasile) il Maestro Divino ha chiamato a sé la nostra sorella

ZUCHETTO NILZA sr PRISCILA
nata a Jaguarì (Santa Maria RS – Brasile) il 25 settembre 1923

Era una persona davvero speciale che ha arricchito le comunità e la missione paolina di gioia, di bellezza, di positività. Tutto in lei era comunicazione perché le sue parole sgorgavano da un cuore buono, sempre sorridente. Entrò in congregazione il 5 aprile 1941, a Porto Alegre (Brasile). Emise la prima professione il 25 gennaio 1945 dopo aver vissuto l’anno di noviziato nella casa di São Paulo DM. Aveva perciò appena compiuto la settimana scorsa, settantasei anni di vita consacrata paolina, una vita felice, entusiasta, tutta donata al Signore e alla missione.

Da giovane professa si dedicò specialmente alla diffusione itinerante nello stato di São Paulo e alla libreria nella comunità di Belo Horizonte, Turfa. Dopo la professione perpetua, emessa nel 1950, proseguì l’impegno librario a São Paulo DM, Uruguayana, Curitiba. Di carattere allegro, diffondeva insieme alla Parola di Dio, la gioia contagiosa di essere una comunicatrice del Vangelo. Amava la bellezza e curava anche una certa eleganza per poter testimoniare con tutta la persona il fascino di fare correre la Parola in ogni ambiente, in ogni famiglia, in ogni collettività. Lei stessa affermava di avere un cuore materno, capace di accogliere tutti, senza distinzione. E le sorelle confermano che sr Priscila parlava il linguaggio dell’amore.

Dal 1962 al 1972, fu impegnata nel centro programmazione apostolica di São Paulo e poi a Pelotas nei servizi alla comunità. Svolse poi, per oltre dieci anni, l’apostolato tecnico a Porto Alegre e nella tipografia e legatoria di Cidade Regina. Con l’avanzare dell’età, continuò a donarsi nelle comunità di Porto Alegre e Curitiba. In quest’ultima casa ha speso gli ultimi vent’anni trasmettendo fino alla fine, un profondo senso di appartenenza, l’affetto verso don Alberione e M. Tecla, il desiderio che molte giovani potessero sperimentare quella vita paolina che lei aveva vissuto con tanto entusiasmo. Sapeva anche ridere di se stessa… e la sua fragilità di salute che le procurava frequenti ricoveri ospedalieri, era diventata quasi una barzelletta. Di tanto in tanto circolava la notizia che sr Priscila stava morendo, ma poi si rialzava con sempre maggiore vitalità.

A Curitiba lavorava nel settore “Alberione” preparando corone del rosario e altri oggetti per la pietà popolare, ma godeva quando poteva dedicarsi al centralino e all’accoglienza dei visitatori. Era per lei un’occasione per condividere, comunicare con la gente.

Si è sempre impegnata per ravvivare il “sì” della professione. Scriveva nel 1975 alla superiora generale: «…Desidero rinnovare il mio “sì” pronunciato spontaneamente e consapevolmente trent’anni fa. Sono stati anni di tante gioie e di sofferenze, più gioie che sofferenze. La mia piccola barca non ha sempre navigato in acque tranquille; ma dopo le tempeste, c’è sempre stata la bonaccia. Spero, con la grazia di Dio, di condurre la mia barca al Porto sicuro: Dio. So che troverò ancora burrasche ma sono certa che Cristo si sveglierà, come sempre, all’ora giusta. Il mio “sì” è lo stesso di quello detto trent’anni fa (più maturo, senza dubbio!). Fin da allora, ho fatto mie le parole di san Paolo: “Chi potrà separarmi dall’amore di Cristo?”. Proseguo il cammino cercando di vivere nella maturità della fede, nella forza della preghiera e nella perseveranza dei buoni propositi, sostenuta dalle parole dell’apostolo Paolo: “So in chi ho messo la mia fiducia”».

Sr Priscila è stata colpita in questi ultimi giorni, da una setticemia, conseguenza della polmonite. Al termine di una lunga vita, siamo certe che il Maestro la sta conducendo in un luogo sicuro, tra le sue braccia misericordiose. E a lei raccomandiamo le vocazioni perché altre giovani possano seguire il suo esempio e sperimentare nella vita paolina la possibilità di esprimere un amore ardente in una donazione senza limiti.  Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 1° febbraio 2021. 


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