FSP Italia: Sr Rosaria Mazza

Nazione di nascita: Italia
+ 22/02/2021 Roma (Policlinico Gemelli)

Carissimi,

con vivissima commozione, vi comunichiamo che presso il Complesso Integrato Columbus del Policlinico Gemelli di Roma, alle ore 13,30, il Padre buono ha chiamato a sé la nostra sorella

MAZZA sr ROSARIA
nata a Palma Montechiaro (Agrigento) il 4 luglio 1935

Da una quindicina di giorni sr Rosaria era ricoverata, insieme ad altre sorelle, presso l’Ospedale “Regina Apostolorum” di Albano, in seguito al contagio da covid19 che si era verificato nella comunità “Giacomo Alberione”. Non era tra le più gravi: poteva connettersi quotidianamente con la comunità offrendo notizie delle sorelle ospitalizzate e, come economa locale, rispondendo a quesiti di sua competenza. Improvvisamente tre giorni fa, la situazione si è aggravata e si è resa necessaria la terapia intensiva; ha dovuto perciò essere trasportata a Roma, presso la struttura covid del Policlinico Gemelli. E mentre alla sorpresa si unisce una profonda sofferenza per la sua scomparsa, si accalcano le testimonianze delle sorelle che, in suo ricordo, hanno solo tante cose belle e buone da raccontare.

Sr Rosaria entrò in congregazione nella casa di Roma, il 13 settembre 1953 lasciando una bella famiglia siciliana, molto unita, di sodi principi cristiani. Dopo il tempo di formazione, vissuto a Roma e a Palermo, rientrò a Roma per il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1957. Trascorse il tempo dei voti temporanei a Napoli, impegnata specialmente nella diffusione itinerante, nelle mostre ed esposizioni del Vangelo nelle parrocchie, scuole, istituti. Dopo la professione perpetua, emessa nella solennità di San Paolo del 1962, si dedicò con gioia all’apostolato librario nella comunità di Salerno.

Considerandone la maturità e l’equilibrio, nel 1968 veniva già nominata superiora della filiale di Bergamo. Subito dopo, venne inserita nella libreria di Biella e per alcuni anni prestò la sua opera, generosa e competente, nella sartoria della casa generalizia. Nel 1977, era pronta per iniziare un lunghissimo periodo di superiorato intercalato da brevi soste rigeneranti. Era una superiora molto benvoluta e ricercata per l’ospitalità, l’attenzione a prevenire ogni bisogno, a rinunciare a se stessa pur di promuovere e rendere felici le sorelle. Le sue parole semplici e concrete, sagge e buone, mettevano tutti a proprio agio. E così ha potuto svolgere il superiorato, per diversi mandati, nelle comunità più piccole di Trapani, Verona, Napoli Duomo, e in quelle più numerose e complesse di Napoli Capodimonte, della Casa generalizia, della Casa provinciale di Via Vivanti (dove ha svolto tre mandati) e della Casa provinciale “Divin Maestro” di Roma. Come un’esperta “sartina”, era capace di riparare, rammendare, ricucire la vita comunitaria, diffondere amore alla missione paolina, esprimere parole d’incoraggiamento, capaci di sostenere e confortare, rendere la casa più confortevole. Le superiore provinciali o generali erano certe che sr Rosaria avrebbe fatto respirare nelle comunità aria pulita, un clima di sororità, di condivisione, di festa.  Eh sì… amava le feste che considerava occasioni per rafforzare la comunione e una sana convivenza. E per rendere le feste più animate, assumeva le redini della cucina, preparava gustosi manicaretti siciliani o dolci frittelle casalinghe.

Nell’anno 2015, quando aveva già compiuto gli ottant’anni e la salute dava qualche preoccupazione a causa di una grave forma di diabete, le venne chiesto di assumere il superiorato nella comunità “Regina degli Apostoli” di Roma. Con la consueta disponibilità, consapevole della propria fragilità ma confidando nella grazia del Signore, pronunciò nuovamente il suo “sì”. Al termine del mandato, accolse docilmente di trasferirsi nella casa “Giacomo Alberione” di Albano con il compito di economa e vice superiora. Per la grande comunità di assistenza, provvedeva a ogni necessità; era abbastanza consueto incontrarla negli uffici bancari o nei supermercati, sempre sorridente, felice di essere a servizio del bene. Con la sua gentilezza e la preoccupazione di alleviare anche i nostri pesi, è divenuta per tutte noi una stella luminosa (cfr. Fratelli tutti, 222), un segno della presenza previdente e provvidente di Dio, di quella sollecitudine materna che aveva appreso dall’esempio della Prima Maestra Tecla.

Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 22 febbraio 2021.


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