PDDM Italia: Sr. M. Rosa Pacchiarotti

Nazione di nascita: Italia
+ 20/11/2021 Roma BT

Carissime Sorelle,
Oggi, 20 novembre 2021, alle ore 8:05, nella comunità Beato Timoteo (Roma) la Vergine Maria ha introdotto al banchetto della vita eterna la nostra sorella

SR. M. ROSA ANNATERESA PACCHIAROTTI
nata il 15 ottobre 1942 a Grotte di Castro (VT).

Nello stesso mese, dedicato alla Vergine Maria, ha ricevuto il dono del Battesimo, il 29 ottobre, nella parrocchia di S. Pietro apostolo e S. Giovanni Battista. Annateresa è in famiglia la più piccola di cinque figli: un fratello e quattro sorelle. Così racconta la sua storia vocazionale: «Fin dai più teneri anni sentivo in me una tendenza che mi portava a sentirmi chiamata alla vita religiosa tutta dedita a Dio, per la sua gloria e la pace degli uomini. Sono cresciuta in una famiglia cristiana, praticante, dove ci si insegnava l’amore a Dio e l’odio al peccato. Sono ultima di cinque figli, di cui la prima, a soli dieci anni se n’è volata in paradiso per fare l’angelo protettore della mia famiglia… Essendo l’ultima ero anche un po’ la speranza di un appoggio nell’età
avanzata dei miei genitori…. Nell’Azione cattolica (in cui militava da giovanissima e di cui conserva ancora il tesserino di appartenenza) ho potuto scoprire con più coscienza e con più amore la grandezza dell’apostolato e poter fare del bene a tante anime. Con l’adolescenza, tante domande si affacciarono alla mia mente: sono veramente chiamata? E a questa domanda la risposta era quasi sempre affermativa per il sentimento che alimentava il mio desiderio di fare un po’ di bene, sicura che la grazia di Dio mi avrebbe preceduta e seguita in tutto. Poi vi era la domanda: dove andare, quale istituto?». Sr. M. Rosa esprime la saggezza della ricerca che le fa guardare sia l’Istituto delle religiose presenti nel suo Paese sia gli Istituti di vita claustrale fino a quando «ho avuto l’occasione di incontrare le Pie Discepole del Divin Maestro. Mi ha subito innamorato l’apostolato eucaristico, poi sono venuta a conoscenza degli altri apostolati: sacerdotale e liturgico; anch’essi hanno soddisfatto la mia tendenza e i miei desideri». È stato pure difficile superare la resistenza dei genitori, con le loro aspettative nei suoi confronti. Ha potuto realizzare il suo sogno alla bella età di 21 anni: così, il 13 gennaio 1964, entra in Congregazione a Roma. Il parroco presentandola afferma: «Spero con fermezza che la vocazione religiosa manifestata da tanti segni possa giungere, con la grazia di Dio, a completa maturazione». 

Compiuto il postulato e il noviziato, il 25 marzo 1966 emette la Professione religiosa, sempre a Roma e la Professione perpetua il 21 maggio 1972 nella sua Chiesa parrocchiale a Grotte di Castro (VT). Nella domanda scritta per la Professione perpetua manifesta la consapevolezza dei suoi limiti e nello stesso tempo afferma: «Voglio essere docile a questa grazia e lasciarmi guidare da essa per vivere nella gioia costante la mia donazione». Nelle relazioni delle formatrici viene sottolineato il suo amore sentito e fattivo per la Congregazione; la buona volontà e il buon spirito. È generosa e responsabile; di buon carattere anche se a volte un po’ meno tollerante con le sorelle ma lo riconosce e fa frutto delle osservazioni.
I genitori, riconciliatisi con la figlia, ringraziano la Madre Generale: «Prima di tutto bisogna ringraziare il Signore che ha dato a lei questa ispirazione, Madre, di farla venire alla nostra Parrocchia. Poi ringraziamo la sua persona, che Iddio la benedica!». E lei manifesta: «Ora sono, grazie a Dio, Pia Discepola del Divin Maestro, contenta anzi più che contenta della grande grazia, che ora chiedo con insistenza al Signore di essere sempre fedele discepola del Maestro Divino perché è sempre vero il detto di San Paolo: Tutti corrono, ma solo chi arriva al traguardo avrà il premio. E questo mi auguro e invoco per tutte le Pie Discepole e le anime consacrate, perché non basta rispondere ma bisogna corrispondere».
Sr. M. Rosa ha svolto la sua missione in diverse comunità d’Italia. I ministeri da lei compiuti hanno come denominatore comune servizio alla vita quotidiana nella carità: è cuoca, ha cura del refettorio, guardarobiera, in diverse comunità presso la Società San Paolo e nostre. In alcuni di questi luoghi è tornata più volte: Roma, Cinisello Balsamo (MI), Albano Laziale, Ariccia (RM), Bari. Dal 2011 era nella comunità Regina Apostolorum a Roma, addetta al riordino del refettorio e alla cura della frutta. Erano servizi svolti con semplicità, attenzione al bene comune, custodia delle risorse evitando gli sprechi, e buon umore. La sua vita è segnata dal dono di se stessa, dalla premura, dalla carità, dal servizio. Era una cuoca briosa con il dono di rallegrare gli altri con
le sue barzellette. Per un triennio è stata pure nella comunità Souvenir San Pietro/Vaticano (1981-1984).
Anche in questi ultimi anni, già provata dalla malattia, non aveva orari per il servizio che le era richiesto, con l’impegno sempre a valorizzare anche quanto perveniva dalla Provvidenza. A lei ben si applica il detto evangelico di Gesù Maestro: «ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere» (Mt 25,35).
Alcuni tratti della sua corrispondenza, principalmente con Madre M. Lucia Ricci, manifestano la profondità dei suoi sentimenti: «Vengo a esprimerle tutta la mia riconoscenza e gratitudine e a manifestarle il mio contento e la mia gioia di appartenere a Cristo e alla Congregazione» (12.08.1973). Mentre assiste il padre infermo: «spiritualmente cerco di fare tutto per essere più unita a Dio specialmente attraverso la pratica della carità» (25.05.1980). «Mi ricordi sempre al Signore perché possa essere una discepola secondo il progetto di Dio, e possa lodare e ringraziare sempre il Signore con la mia vita» (Bari, S. Pasqua 1981). In un elenco, posto nella sua Regola di vita, con i nominativi di tutte le sorelle della sua comunità scrive: «Signore ti amo in tutte le sorelle che mi hai posto accanto, non c’è ordine di prima o di ultima». E così si affida alla Vergine Maria: «O Maria, Madre di Gesù e Madre mia, a Te affido la mia vita, rendila pura e santa come la Tua, per meritare di vivere del Tuo e mio Gesù e in Lui agire e operare sempre».
La salute di Sr. M. Rosa l’ha costretta ad un cammino impegnativo, tutto in salita: iniziato con il diabete e le sue complicazioni; costellato da neoplasie varie (seno bilateralmente, iniziato nel 2001, ricomparso nel 2016, a cui si aggiunse una neoplasia del colon) che richiede vari controlli oncologici frequenti, continui esami e terapie specifiche. Per ultimo un colangiocarcinoma, nell’agosto ’21, ha messo alla prova il suo coraggio, la sua forza d’animo, tratta dalla preghiera e le richiese di essere sostenuta ad affrontare una lunga agonia. Di recente, per la complessità generale del quadro clinico presentato è stata trasferita nella comunità Beato Timoteo dove la comunità si è alternata ininterrottamente nella sua camera in compagnia orante e vigilante.
Ha vissuto questi ultimi giorni della sua infermità in totale abbandono, consegna di se stessa al Signore, in pace e tranquillità. Finché è stata cosciente si è sempre unita alle preghiere delle sorelle che le stavano accanto, grata anche per la vicinanza premurosa di Emmanuela, la nipote con il marito.
La Vergine Maria, nella vigilia del sabato, l’ha accompagnata per introdurla alle Nozze eterne dell’Agnello immolato e glorioso, mentre la comunità stava celebrando l’Eucaristia. Al momento della Consacrazione, lei, come ostia vivente, è stata unita al sacrificio di Cristo!
Sr. M. Rosa ora inneggia a Cristo Re, come hai imparato giovanissima nell’Azione cattolica! Prega per le nostre giovani in formazione e intercedi per nuove vocazioni per la Famiglia Paolina e per la Chiesa, per il tuo pronipote Don Fabrizio, sacerdote domenicano!


IT – EN – ES – FR