Tempio di San Paolo (Alba)

Già nel progettare la costruzione del vasto complesso edilizio della Casa Madre della Famiglia Paolina, don Alberione – ancora giovane sacerdote – pensava in grande sia umanamente che spiritualmente e apostolicamente. Proprio questo suo modo particolarissimo di essere e di operare lo portò a guardare a san Paolo come all’apostolo al quale ispirarsi e affidarsi e perciò anche a dedicargli un tempio che rispondesse, anche visibilmente ai suoi ideali.

Il tempio di san Paolo in Alba (CN) ha visto la posa della prima pietra (un mattone della porta santa della basilica di san Paolo fuori le mura in Roma) il 1° aprile 1925. I lavori rallentarono per circa un anno e furono poi ripresi alacremente nel 1926, finché il 28 ottobre 1928 il tempio venne benedetto e aperto al culto da mons. Francesco Re, vescovo di Alba. Nel 1941 venne consacrato l’altare maggiore; nel 1946 fu collocato il monumentale altorilievo in marmo bianco di Carrara denominato “Gloria di san Paolo” (il più grande monumento marmoreo dedicato all’Apostolo delle genti esistente al mondo), opera dello scultore Virgilio Audagna; nel 1964 è la volta della inaugurazione della maestosa facciata in occasione del 50° anno di fondazione della Famiglia Paolina; infine nel 1990 la consacrazione solenne del tempio, ad opera del vescovo di Alba mons. Giulio Nicolini, dopo l’adeguamento del presbiterio ai canoni della riforma liturgica voluta dal concilio ecumenico Vaticano II.

Nel suo stile lapidario, don Alberione espresse da subito, fin dal giorno stesso della posa della prima pietra, i suoi intendimenti nel volere questo luogo di culto: «È la chiesa della preghiera per la missione della buona stampa […] Sull’altare principale […] sarà esposto in tutte le ore del giorno il Divino Maestro Sacramentato, e un istituto religioso di suore (le Pie Discepole del Divin Maestro, ndr) farà l’adorazione perpetua e ininterrotta. […] È quindi il tempio dei giornalisti cattolici (il corsivo è redazionale) che han bisogno di luce, di costanza, di assistenza e di aiuto. È la chiesa dei missionari della buona stampa. […] Di qui partiranno i missionari della buona stampa per i paesi di missione».

L’impianto architettonico del tempio, a croce greca, è di stile barocco piemontese con al centro un intarsio pavimentale marmoreo raffigurante il mondo sormontato da una croce e circondato dalle lettere I V V V (Iesus Via Veritas Vita). Qui, nelle intenzioni iniziali, doveva essere collocato l’altare maggiore, a indicare la centralità di Cristo Maestro in tutto l’essere e l’operare della Famiglia Paolina, «nata dal tabernacolo», come don Alberione ripeteva di continuo ai suoi. Per diversi motivi non fu possibile realizzare questo disegno iniziale, cosicché l’altare fu posto in fondo al lato sud del tempio a ridosso della “Gloria”.

Compiendo una carrellata di 360 gradi si possono ammirare, su ordini diversi, le cappelle delle “devozioni paoline”, le artistiche stazioni lignee della Via Crucis, opera degli artigiani di Ortisei (Bolzano) e le stupende vetrate che si rincorrono e coronano il vertice del tempio in un alternarsi di forme, che rappresentano alcuni momenti della vita di san Paolo e, in successione, gli apostoli e gli evangelisti con l’aggiunta di Barnaba, compagno di Paolo e dei suoi discepoli Timoteo e Tito.
Da non sottovalutare l’importanza dell’attuale sacrestia che ha occupato il posto della prima cappellina della nascente Famiglia Paolina dove si alternavano durante il giorno i gruppi dei giovani e delle giovani chiamati a sostarvi in preghiera non solo per la celebrazione della santa messa, ma anche per quella particolare forma di incontro e di adorazione con il Maestro divino che veniva chiamata, e lo è tuttora, “visita eucaristica”. In questo luogo sono conservati oggi il primo tentativo di rappresentazione pittorica della Regina degli apostoli della domenicana suor Cecilia Verra e il quadro della medesima, divenuto ufficiale in tutta la Famiglia Paolina, opera del pittore romano Giovanni Battista Conti.

Il tempio di san Paolo non è “chiesa parrocchiale”, ma è un oratorio aperto al pubblico e offre, oltre alla celebrazione delle messe di orario concordate con il parroco del duomo nella cui giurisdizione si trova, il prezioso servizio del ministero del sacramento della riconciliazione e dell’adorazione eucaristica lungo tutta la giornata.