FSP Filippine: Sr Porferia Ocariza

Nazione di nascita: Filippine
+ 22/12/2020 Pasay City (Filippine)

Carissimi,

ci giunge la notizia che alle ore 19,03 (ora locale filippina), nella casa “Tecla Merlo” della comunità “Regina degli Apostoli” di Pasay City, il Signore ha chiamato alla vita nuova che non ha più fine, la nostra sorella

OCARIZA sr PORFERIA
nata a Matanao Davao del Sur (Digos, Filippine) il 26 febbraio 1957

Molte sorelle ricorderanno l’intensità della sua espressione nella foto scattata durante la rivoluzione pacifica all’epoca del dittatore Marcos: con altre sorelle, a braccia spalancate e con il rosario tra le mani, sfidava i carri armati e le forze militari governative. Quella foto che ha fatto il giro del mondo, è diventata uno dei simboli del “people power”, del potere del popolo nelle Filippine. Con la stessa, profonda convinzione, fede ed energia, sr Porferia ha vissuto la propria vocazione nelle diverse espressioni della vita paolina.

Apparteneva a una bella famiglia dalle solide radici cristiane, che si riuniva ogni sera per la preghiera comune del rosario. Entrò in congregazione nella casa di Pasay City, il 10 aprile 1979, dopo aver conseguito in famiglia il diploma dell’high school. Visse a Lipa il noviziato che concluse il 25 marzo 1983 con l’emissione dei primi voti. Trascorse poi a Pasay City lo juniorato, impegnata nello studio delle scienze religiose e nell’apostolato tecnico. E dopo la professione perpetua, emessa nel 1988, si dedicò all’apostolato itinerante nelle comunità di Tacloban, Manila, Olongapo, Zamboanga, Baguio. Era semplice e laboriosa, capace di grandi sacrifici per svolgere al meglio la missione che le veniva affidata. In comunità era premurosa e gentile, vicina a ogni sorella, sempre disponibile ad aiutare e a rispondere alle varie necessità.

Nel 1997, accolse volentieri la proposta di recarsi missionaria in Hong Kong, come risposta al suo vivo desiderio di comunicare il vangelo al popolo cinese. A motivo della malattia dei genitori, l’esperienza fu breve, di soli due anni, ma le spalancò il cuore alla grande Cina e alla conoscenza di nuovi stili di vita. Quando rientrò nella propria nazione, proseguì l’impegno della diffusione a Manila e poi, per quasi dieci anni, a Davao, una delle città più importanti delle Filippine, nell’isola di Mindanao. E anche in questa zona meridionale delle Filippine, visitò con il suo caratteristico fervore, famiglie e collettività, affrontando difficoltà di viaggio, di alloggio, di cibo purché la Parola di Dio potesse correre e raggiungere i luoghi più lontani.

Nell’anno 2009, rientrò a Pasay City, nella comunità “Divin Maestro” per frequentare l’Università per il Commercio ed essere abilitata a svolgere compiti amministrativi. Ma c’era ancora bisogno di lei nell’ambito diffusivo e così, dal 2012 al 2018, diede un aiuto all’apostolato itinerante nelle diocesi di Manila e di Tuguegarao.

Circa tre anni fa, il Signore le si manifestò in modo imprevisto attraverso la diagnosi di un cancro al seno. Accolse la malattia con ottimismo e desiderio di offerta, riconoscendo la mano paterna di Dio anche in questa sua visita particolare. Continuò a donarsi, per quanto possibile, presso il centro amministrativo e la legatoria di Pasay. Ed ebbe modo, in quest’ultimo tempo, di scoprire un nuovo talento, la coltivazione dei fiori e delle piante medicinali, anche come risposta alle sollecitazioni di Papa Francesco sulla cura della casa comune.

L’enciclica Laudato sì l’aveva profondamente colpita ed è significativo coglierne, oggi, alcune espressioni per ricordare che «alla fine ci incontreremo faccia a faccia con l’infinita bellezza di Dio e potremo leggere con gioiosa ammirazione il mistero dell’universo, che parteciperà insieme a noi della pienezza senza fine… La vita eterna sarà una meraviglia condivisa, dove ogni creatura, luminosamente trasformata, occuperà il suo posto…» (LS 243). Questa consolante certezza ci accompagni mentre contempliamo il mistero della chiamata del Signore che si realizza nella vita di tante nostre sorelle.

Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 22 dicembre 2020.


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