PDDM Cile: Sr. M. Gervasina Potenza

Nazione di nascita: Italia
+ 25/11/2022 Santiago del Chile

Carissime Sorelle,
Il 25 novembre 2022, alla vigilia della celebrazione del 51° Anniversario della Pasqua eterna del nostro Fondatore, Don Giacomo Alberione, dalla nostra comunità Divin Maestro in Santiago del Cile, Gesù, ha chiamato alle Nozze eterne la nostra Sorella

SR.M. GERVASINA – RAFFAELLA POTENZA
nata il 15 novembre 1933 a Rocca di Neto, Catanzaro – Italia.

All’età di 16 anni, il 18 luglio 1949, entrò nella nostra Congregazione in Roma. Proveniva da una famiglia contadina pia, unita, laboriosa, umile e semplice. È la decima dei figli di Caterina e Pasquale, di cui hanno sempre ricordato, con semplicità, l’amore che li teneva uniti. Mamma Caterina amava tanto i missionari e incoraggiava Raffaella a sostenerli con la preghiera. Le ha insegnato a conoscere la presenza di Dio con la preghiera, la celebrazione dell’Eucaristia e la devozione alla Vergine Maria con la recita del Santo Rosario. Così, nella preghiera quotidiana, ha sentito che il suo cuore era accarezzato dall’amorevole tenerezza di Dio. La chiamata vocazionale è stata una grazia, una fiamma intensa che ardeva dentro di lei, sperimentando l’urgenza di rispondere a Gesù, con gioia profonda. Quando è entrata in Congregazione, sapendo di dover la-sciare i genitori, i fratelli e le sorelle che ha sempre amato, ha sentito che la sua vita era definitivamente consegnata nelle mani di Dio.
Compiuto il regolare noviziato ad Alba (CN), il 25 marzo 1952, emette la Professione religiosa tra le Pie Discepole. Il 25 marzo 1957, emette la Professione Perpetua sempre ad Alba, in Casa Madre.
All’età di 27 anni, inizia la sua vita missionaria oltreoceano partendo per il Brasile do-ve vi rimarrà per 25 anni. Il 15 luglio 1984, in una lettera scritta da Rio de Janeiro e indirizzata a Madre Maestra scrive: «24 anni come oggi partivo da Roma per Genova per venire in Brasile con tutto il mio ardore e fervore giovanile, per spendermi generosamente per il Signore, per la Congregazione. Sì sono felice, e adesso se dovessi parti-re per una nuova terra sarei disposta a tutto con nuova e più coscienza di una, non più offerta, ma oblazione, cioè con forza e sentimenti maggiori, perché vedo che le cose che facciamo quaggiù non hanno comparazione con la gioia e la felicità che avremo lassù in cielo, per cui cerco sempre di continuare a vivere – consumarmi illuminando».

Negli anni trascorsi in Brasile ricopre numerosi incarichi ma soprattutto sa “farsi tutta a tutti” e trascorre le sue giornate facendo del bene e guadagnandosi la stima e l’affetto delle sorelle. Tutto il suo servizio è stato segnato da sacrifici, iniziative apostoliche nello sviluppo della missione e nella condivisione con le sorelle, conservando un bel ricordo di ognuna.
È arrivata in Cile nel 1985, assumendo vari servizi apostolici: è consigliera a Santiago; superiora della Delegazione, per numerosi mandati. Nel 1997 è inviata a Concepción presso la Casa del Clero diocesana, dove ha cura della missione a favore dei Sacerdoti e dell’Apostolato Liturgico.
Si distingue come sorella saggia e di molta esperienza, sempre alla ricerca della comunione che sostiene la missione. Il 20 gennaio 2001, scrive all’allora Superiora generale Madre M. Paola Mancini: «Fra noi cerchiamo di fare tutto il possibile per aiutarci reciprocamente per essere Presenza viva e operante nell’ambiente in cui ci troviamo. Ciò che ritengo indispensabile è la coerenza di vita, la pazienza, dare il tempo necessario a certe situazioni che a volte causano disagio, che però fanno crescere anche nelle virtù; sono cose piccole e che richiamiamo alla mente e al cuore e che ci dicono: il Signore è con noi, perciò non temiamo».
Tutta la sua testimonianza di Pia Discepola del Divin Maestro è stata un servizio d’a-more, di consegna gioiosa e di felicità, che irradiava come una luce di concordia e di unità. Nei suoi scritti si legge «Sono come una foglia nuova in Gesù Eucaristia, dove tutta la mia fiducia e il mio abbandono è in Lui, seguendo l’esempio di Maria: sia fatta la sua volontà».
Le sorelle della Delegazione Cile ricordano il suo impegno ad imparare lo spagnolo-cileno, e tutti i costumi del paese, gli idiomi, la lingua, i balli tradizionali, le usanze locali e tipiche. Si rendeva amabile per la sua vicinanza alla gente, sempre rispettosa e affettuosa. Ricordano con stima il suo impegno a sviluppare l’apostolato liturgico dei centri di Santiago e Concepción, migliorando tutto con una bellezza degna, creativa, diligente, armoniosa.
Il suo adattamento alla comunità è stato sempre umile, semplice, onesto, tollerante, paziente, allegro, rispettoso e fraterno, cercando l’unità di tutte le suore. Con le giovani che cominciavano a conoscerci nella pastorale vocazionale e con quelle in formazione manifestava pienamente la sua maternità, l’accoglienza sempre gioiosa, la tenerezza che la caratterizzava, la protezione, la fedeltà alla sua vocazione e missione. Sorprendeva il suo affetto fraterno, il suo tratto cordiale e amorevole, con i membri della Famiglia Paolina del Cile. I Vescovi, i Sacerdoti, le Religiose, e tutti quei fedeli, Amici del Divin Maestro nostri collaboratori paolini, la ricordano con affetto. Sapeva farsi stimare e voler bene anche dalla Polizia del Cile e da altri funzionari civili.
Le suore della Delegazione cilena sono immensamente grate a Sr. M. Gervasina, che liberamente ha deciso di rimanere con loro fino alla sua morte: è stata per ciascuna di loro un Angelo di luce. Scrivono di lei: «Ci mancherà la sua persona fisica, ma sappiamo di aver guadagnato una grande interceditrice in Cielo, che ci incoraggerà ad essere fedeli alla vocazione e alla missione che ci è stata data nella Chiesa».
Dal 2012 con il declinare della salute è rimasta nella comunità DM di Santiago, e grazie all’assistenza infermieristica di Sr. Elbia, ha affrontato, giorno dopo giorno, il tempo prezioso di purificazione nella malattia, come oro nel crogiuolo. Ha perso progressivamente l’uso della parola, ma il suo sguardo, sempre vivo, trasmetteva la profondità d’animo sostenuta dalla chiarezza della meta finale: il Paradiso. Confortata dai Sacramento dell’Unzione degli infermi, dalla cura della comunità e dalla preghiera di tutte si è spenta, come ha vissuto, nella serenità e nella pace.
E ora che contempli il Volto di Dio, amato e cercato per tutta la vita, ti chiediamo, Sr. M. Gervasina, di continuare a custodire e le sorelle del Brasile e del Cile, di suscitare in tutte lo spirito missionario degli inizi e di intercedere per nuove e sante vocazioni.


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