PDDM Italia: Sr. M. Angela Marinangeli

Nazione di nascita: Italia
+ 10/12/2022 Sanfrè

Carissime Sorelle,
Oggi, 10 dicembre 2022, memoria della Madonna di Loreto, accompagnata dalla Vergine Maria è stata introdotta alle nozze eterne la nostra sorella

SR. M. ANGELA – MARIA MARINANGELI
nata il 26 ottobre 1952 a San Severino Marche (MC).

È la terza dei quattro figli di Marinangeli Quintino e Marchetti Ester. Due giorni dopo la nascita, il 28 ottobre, è condotta al fonte battesimale della Chiesa parrocchiale Sant’Apollinare in Serrarla, dove riceve il nome di Maria e diviene figlia di Dio.
Dalle Marche, dove i genitori erano dediti principalmente all’agricoltura, la famiglia si trasferisce a Milano. Qui il padre trova lavoro come sacrestano assicurando stabilità ai figli che crescono.
Maria, adolescente manifesta il desiderio di consacrarsi al Signore. Il parroco attesta che la fanciulla, desiderosa di entrare in una comunità religiosa, proviene da una famiglia cristiana, praticante. Si può fare affidamento su di lei e fa sperare in una buona riuscita. Anche i genitori confermano che «la fanciulla ha scelto liberamente lo stato religioso senza alcuna pressione da parte nostra». Così Maria si unisce alle giovanissime aspiranti ad Alba il 25 settembre 1965 portando con sé il dono della allegrezza e della vivacità, di una voce squillante e sonora, che eleva l’animo nel canto. Terminato il noviziato a Roma emette la Prima Professione il 24 marzo 1973 e i Voti
perpetui, sempre a Roma, il 24 marzo 1979. Nei mesi successivi la professione perpetua è nella comunità Regina Apostolorum a
Roma come sacrestana, poi in aiuto ad Ariccia nella Casa Divin Maestro, quindi alla casa di Preghiera a Centrale di Zugliano. Ad ottobre del medesimo anno inizia a frequentare l’Istituto magistrale a Rimini e nel 1983 consegue la maturità magistrale.
Viene quindi impegnata nel Centro di Apostolato liturgico a Palermo per tre anni; nel 1986 sarà, per un mandato, superiora locale nella Comunità DM di Cinisello Balsamo e poi, superiora nella Casa San Paolo (1990-1994), sempre nella stessa cittadina. A Torino si dedica allo studio delle Scienze religiose e consegue il magistero nel 1999. Nel frattempo si occupa anche di pastorale giovanile. Dopo un periodo nella Casa provinciale a Roma, impegnata al Centro Romano Apostolato Liturgico (CRAL) viene nominata responsabile, per due mandati, nella Casa Madre San Paolo ad Alba (2000-2006).
Si aprono per lei gli orizzonti della missione oltre i confini: imparato il francese parte per Ouagadougou (Burkina Faso) e presterà il suo servizio per due anni.
Al rientro in Italia viene inviata nella Comunità di San Petronio di Bologna e partecipa alla pastorale liturgica e artistica svolta dalla comunità. Dal 2012 al 2015 è superiora locale a Palermo e contribuisce all’animazione del canto liturgico nelle celebrazioni diocesane.
Presto emerge la necessità di dover prendersi cura della sua salute: compaiono crisi epilettiche e viene richiamata alla Casa Provinciale a Roma per approfondimenti. I sintomi si manifestano in modo sempre più frequenti e gravi: è costretta a terapie pesanti e a ricoveri
ospedalieri. Quindi, nel 2016, viene trasferita nella comunità di Sanfrè dove riceve le cure necessarie e l’ambiente di preghiera e di comunità le favorisce serenità e sicurezza. Negli ultimi anni si è aggiunto il morbo di Alzheimer che ha reso il quadro sempre più doloroso. E in questo complicato quadro clinico, è sopraggiunto il Covid 19 che l’ha condotta al traguardo definitivo.
Espansiva e comunicativa di carattere, ha vissuto la consacrazione a Gesù Maestro con giovialità, in spirito di servizio e con una grande disponibilità. L’amicizia che sapeva coltivare e manifestare la rendeva attenta ai vari eventi della vita delle sorelle. Anche nel suo servizio
di animatrice della comunità le stavano a cuore le persone, e faceva in modo che si sentissero a proprio agio.
Negli scritti che si conservano di lei, si evidenzia il desiderio, sempre rinnovato, di conformarsi a Gesù Maestro, la consapevolezza dei suoi limiti e il senso di identificazione con la Congregazione e con la Famiglia Paolina. «Benedico e ringrazio Dio Trinità per la sua grande bontà e grazia che non mi ha lasciato mancare anche quando meritavo ben altro. Lo benedico perché oggi sono pia discepola Sua e ogni giorno che passa sono sempre più felice di esserlo. Non sono mancate difficoltà, sofferenza, oltre alle grazie, gioie, comprensioni, benevolenza in questi 32 anni di vita donata a Lui e per la sua gloria». Ringrazia di aver ricevuto la possibilità di aiutare il papà prima della sua morte: afferma che in tale periodo «ho ritrovato la serenità che viene dal lavorare per il Signore e ho scoperto una famiglia numerosa, la mia comunità, la Congregazione, la famiglia paolina, la gente che incontro. Mi sembra di non aver più legami della carne ma si rafforzano i vincoli dello Spirito» (A Sr. M. Regina Cesarato, 20.09.05).
Riconosce le sue inadeguatezze ed errori ma è consapevole che tutto le è stato scuola di vita per un cammino nuovo verso la conformazione a Gesù Maestro, pur restando nell’umiltà e riparazione. Nella prospettiva di assumere il compito di responsabile di una
comunità si propone: «Voglio dunque essere sorella minore, essere di esempio di preghiera, di umiltà e carità. Da ciascuna imparerò il cammino più spedito verso il Cielo: beatitudine di Dio» (15.10.2012).
Affrontando con una consapevolezza progressiva le conseguenze della grave malattia che l’ha colpita troppo presto, dell’impossibilità di rendersi utile in comunità come desidererebbe, scrive a Sr. M. Giovanna Colombo, allora superiora provinciale: «Prego e offro per la
gloria di Dio e il bene di ogni sorella. Il Signore susciti nuove e sante vocazioni alla nostra Provincia. Vorrei, da parte mia, fare di più ma ho capito che è bene procedere con calma e pazienza: così tutto diviene offerta, riparazione e preghiera».
Così oggi ha concluso un lungo e doloroso calvario, durante il quale è stata con Maria, la Madre di Gesù, ai piedi della Croce. Per alcuni anni, ha compiuto l’apostolato della sofferenza, offrendo, con spirito apostolico, ciò che le era possibile. Lei che amava la comunicazione ha gradualmente sperimentato la privazione della parola. Ma proprio così il dialogo silenzioso, possibile solo con lo Sposo invisibile ma sempre presente, si è fatto più intenso.
Il noviziato di cui faceva parte era chiamato: Alleluia! a testimoniare la gioia pasquale che caratterizzava il gruppo. Oggi, le sue compagne di noviziato, augurano a Sr. Maria Angela di cantare eternamente le meraviglie del Signore, di cantare il cantico dell’Agnello! E come
sposa del Maestro Gesù ricevere la corona della fedeltà!
Le affidiamo le nostre comunità alla ricerca del volto di Dio, che desideriamo siano rese più autentiche in questa preparazione al 10° Capitolo Generale. Che diveniamo capaci di un canto nuovo e che la musica del Vangelo continui a risuonare nelle nostre vite e nelle
nostre case!


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