PDDM Italia: Sr. M. Ildegarda Camedda

Nazione di nascita: Italia
+ 08/01/2024 Verduno

Carissime Sorelle,
Terminato il Tempo di Natale, lunedì 8 gennaio 2024, alle ore 5:00, nell’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” a Verduno (CN) dove era ricoverata, il Divin Maestro, Via, Verità e Vita, ha chiamato definitivamente a sé la nostra sorella

SR. M. ILDEGARDA – ANGELA MARIA CAMEDDA
nata il 24 febbraio 1931 a Sassari (Italia).

Il 28 febbraio 1931, di sabato, la piccola è portata al Fonte battesimale nella Parrocchia di S. Nicolò e Cattedrale di Sassari. Riceve il nome di Angela Maria, anche se in famiglia e a Cabras, il paese dove cresce, la chiameranno affettuosamente Angelina.
Il 9 settembre 1956, entra in Congregazione seguendo l’esempio di un’amica, Agnese Careddu – Sr. M. Ernestina – e aprendo la strada ad altre giovani provenienti dalla stessa Parrocchia. È accolta a Roma dove, dopo il regolare periodo di formazione, con quaranta novizie il 25 marzo 1959 emette la Professione religiosa. E il 25 marzo 1964 emetterà la Professione perpetua, sempre a Roma.
Sr. M. Ildegarda è una sorella che ama la sua vocazione di Pia Discepola e la vive in modo schietto e coerente, nell’apostolato e nella preghiera. Di spiccato senso pratico, determinata e sensibile, sa coltivare nel tempo una creatività artistica spontanea con la quale mette a frutto doti naturali e ingegnosità. Impara presto a conoscere le qualità spirituali della sua Santa Protettrice, S. Ildegarda di Bingen,
monaca benedettina dell’XI secolo. Si ispira al suo pensiero e alla sua vita che si nutre di spiritualità liturgica e della saggezza della natura. Così progressivamente affina il suo animo giungendo ad una serenità e semplicità di vita, propria di chi sa riconoscere gli aspetti autentici della consacrazione religiosa.
Trascorre la sua vita di discepola missionaria in diverse comunità, nell’esercizio dell’apostolato della Pia Discepola, nelle comunità presso la Società San Paolo – Torino SAIE, Roma SP Film, Pescara, Ariccia, Genova, Firenze, Vicenza – con una breve sosta presso il Vescovado in Alba. Poi dal 1984 è destinata prevalentemente nelle nostre comunità: Alba DM, Firenze, Fabriano presso la Casa del Clero diocesano. Intreccia le sue giornate tra la preghiera eucaristica, di adorazione e celebrazione, che sapeva gustare con intensità, e le ore trascorse nei laboratori di confezione o di guardaroba, dove metteva a frutto, con precisione, l’abilità delle sue mani nella cura degli oggetti confezionati.
Chi l’ha conosciuta da vicino testimonia che era una sorella ingegnosa e laboriosa: come un’ape operaia coltivava un innato bisogno di eseguire lavori manuali. Fino agli ultimi mesi della sua vita era sempre impegnata ad intrecciare perline e filo d’acciaio per confezionare le corone del rosario. Abile nel cucito, nonostante il venir meno della fermezza nelle mani, confezionava graziose custodie di stoffa per i rosari, o altre borse di diverse dimensioni, abbinando armoniosamente con creatività e gusto, piccoli o grandi pezzi di stoffa messi a sua disposizione.

Di lei si custodiscono alcune lettere, scritte soprattutto in questi ultimi anni e indirizzate alle superiore generali. La sua grafia chiara e il suo pensiero lineare e positivo testimoniano l’affetto profondo alla Congregazione, il senso di appartenenza sincero, e la gratitudine per la grazia della vocazione paolina. Gode degli eventi della nostra Famiglia religiosa e della Famiglia Paolina e desidera partecipare con la preghiera e l’intenzione spirituale.
Nel 1997 è trasferita a Bordighera (IM), località marittima salubre e tranquilla. In quella casa, dallo splendido panorama e dal clima mite, e con la comunità delle sorelle trascorre un lungo periodo nel quale ha modo di affinare, come oro nel crogiuolo, la sua vita di Discepola di Gesù Maestro, assumendo il mandato del Fondatore: Essere ardenti per illuminare. Davvero era una lampada accesa, silenziosa e operosa, amante della natura e del bello, capace di assumere in pace i limiti che, il venir meno delle forze fisiche dovuto all’avanzare dell’età, si fanno sentire giorno dopo giorno.
Era molto felice di essere a Bordighera e sognava di concludere lì la sua vita. Quando circa tre anni fa, per offrirle maggiore cura e assistenza, le è stato prospettato il trasferimento nella comunità di Sanfrè, non voleva sentirne parlare. La grazia del Signore, però, ha lavorato con lei, dal di dentro, e finalmente è riuscita a dire il suo “Sì” al Maestro accogliendo la richiesta delle superiori e, come ha
poi testimoniato in un momento di lectio comunitaria, ha “sperimentato una grande pace”. Così con docilità ha preparato le valigie e con coraggio, nell’aprile del 2021, ha affrontato il viaggio di trasferimento, accompagnata da quella pace e quella gioia che aveva ricevuto in dono.
Per una importante emorragia intestinale e aggressive infezioni diffuse alcuni giorni fa è stata ricoverata nell’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” a Verduno (CN) dove è avvenuto il decesso.
Sr. M. Ildegarda, che sei nell’abbraccio paterno e misericordioso di Dio, intercedi per noi che, ancora pellegrine camminiamo verso la meta. Ti affidiamo le nostre giovani, in particolare le Juniores ormai prossime alla Professione perpetua e le novizie che sono state ammesse alla Professione religiosa. E, celebrando con noi il compimento del primo Centenario di Fondazione, intercedi per tutte perché, docilmente, ravviviamo il dono di Dio che è in noi.


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