Carissimi,
in questa XXVII domenica del T.O., alle ore 5 nell’infermeria della comunità di Alba, il Padre di ogni misericordia ha chiamato a sé la nostra sorella
GRONES M. ORSOLA sr MARIA DOMENICA
nata a Livinallongo (Belluno) il 4 giugno 1937
Dal suo splendido villaggio situato nel cuore delle Dolomiti, da quella terra pittoresca e accogliente, aveva ereditato la laboriosità e sobrietà di vita, una volontà tenace e la prontezza nel servizio. Entrata in congregazione nella casa di Verona l’8 settembre 1960, aveva aperto il cammino vocazionale alla sorella, sr M. Agnese per molti anni missionaria in Pakistan. Visse il tempo di formazione ad Alba e il noviziato a Milano, dove emise la prima professione, il 30 giugno 1964.
Venne poi trasferita a Grottaferrata e ad Alba per dedicarsi ai servizi vari nella comunità. A Trento e a Verona aveva avuto la gioia di spendere le forze nell’annuncio del Vangelo attraverso la diffusione itinerante. Il 29 giugno 1970, emetteva a Roma, la professione perpetua, un giorno benedetto che lei stessa definiva giorno di grazia e di misericordia. In quell’occasione confidava: «Una forza superiore mi spinge e mi invita a seguire questa vocazione, nonostante la mia povertà spirituale e intellettuale, davanti a una missione così grande e alta nella chiesa… mi sento misera guardando alle deficienze che ci sono in me, ma anche tanto ricca per il dono della vocazione e per la congregazione che è la mia famiglia… Guardando in faccia la realtà, l’unica via da prendere è quella della fiducia, dell’umiltà e della disponibilità. La chiesa ha bisogno di santi e la nostra congregazione ha bisogno di paoline sante, di colore paolino: questo vuole essere il mio chiodo fisso…».
Dopo la professione perpetua, fu inserita nella comunità della casa generalizia e poi per breve tempo in quella di Cicogna, per prestare aiuto in cucina. Per alcuni anni a Torino, si occupò dell’Agenzia San Paolo Film e dal 1978 appartenne, per una quindicina d’anni, alla comunità “San Giuseppe” di Alba dove si dedicò, con convinzione, al lavoro della legatoria e all’assistenza delle sorelle più bisognose. La cura delle inferme era pure l’impegno assunto nella comunità “Tecla Merlo” di Albano. Nell’anno 2003 rientrava definitivamente ad Alba “San Giuseppe” per continuare a donarsi nell’apostolato tecnico e nell’assistenza delle ammalate. Non trascurava l’amore alla natura e coltivava con vera passione i fiori e le piante che le ricordavano l’aria natia delle Dolomiti.
Nel 2020 veniva lei stessa accolta nell’infermeria a motivo di una demenza senile e di altre patologie relative all’età. Sulle sue labbra fiorivano sempre parole di riconoscenza. Non aveva alcuna esigenza, accoglieva con serenità ogni cura. Aveva confidato alla superiora generale: «Di una cosa sono certa: lo sguardo del Padre è su di me. E ho una richiesta che spero mi sia concessa. Alla notizia della mia morte scrivete: Confitemini Domino, quoniam bonus! Misericordias Domini in aeternum cantabo (Sal 117). Rendiamo grazie al Signore perché è buono… canterò in eterno la sua misericordia».
Cantiamo la misericordia del Signore che si è rivelata nella vita di questa cara sorella. E le diciamo grazie perché, come l’apostolo Paolo, con la grazia dello Spirito Santo ha saputo custodire e fare fruttificare il bene prezioso che le era stato affidato (cfr. 2Tm 2,14). Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 5 ottobre 2025