PDDM Italia: Sr. M. Concetta Messina

Nazione di nascita: Italia
+ 17/11/2008 Albano

Oggi, 17 novembre 2008, alle ore 19.15, nella comunità di Albano DM – Roma (Italia), è tornata alla Casa del Padre la nostra sorella,

SR. M. CONCETTA – AGATA MESSINA
nata a Catania, l’11 gennaio 1925,

chiamata come “serva fedele a ricevere la vita” (cf Rit. del Salmo responsoriale). Ebbe un’infanzia difficile: aveva appena 6 anni quando morì la mamma, ma fu sostenuta nella fede dal padre che chiedeva al Signore la grazia che i suoi 4 figli fossero santi. Entra in Congregazione a Catania, il 4 aprile 1942. Inizia il noviziato ad Alba, il 24 marzo 1946 ed emette la Professione religiosa, il 24 maggio 1947 e i Voti perpetui, sempre ad Alba, l’11 luglio 1952. Si assocerà nella sequela del Maestro Divino la cara sorella, Sr. M. Adelaide, oggi anch’essa molto sofferente.
Sr. M. Concetta, inizialmente autodidatta, si rese abile a comunicare il sapere ad altre sorelle. A diverse riprese, la troviamo impegnata nell’insegnamento, ad Alba (1956), a Cinisello Balsamo (1958) e ancora ad Alba nel 1962. Fu incaricata delle aspiranti: nel 1951 a Catania, a Roma nel 1956-1958 e ancora nel 1961-1962. Fu al Centro liturgico a Firenze, a Milano e a Bordighera; presso la SSP a Vicenza (1954) e per un breve periodo a Londra (1961).
Emergono nella sua persona come doni naturali: la cura del particolare, il senso dell’ordine, la meticolosità e la massima precisione, caratteristiche che la resero “specialista” nell’impegno che le fu affidato. Nel 1965 riceve, infatti, l’incarico di trascrivere la Parola del Fondatore dalle cassette incise, lavoro che confluirà nell’Opera Omnia del Beato Giacomo Alberione. Il primo volume, AP 1955-1956, a cura di Concetta Messina pddm, nella presentazione porta come data: “30 agosto 1985, 25° dell’Approvazione definitiva della Congregazione e delle Costituzioni delle Pie Discepole del Divin Maestro”. Tale presentazione raccoglie informazioni importanti ed esprime lo spirito con cui è stato compiuto il lavoro: “In questa sezione dell’Opera Omnia di don Giacomo Alberione, Fondatore della Famiglia Paolina, che è costituita da 14 volumi, è riportata la trascrizione di oltre 600 meditazioni che ci sono rimaste, registrate su nastro magnetico, con la viva voce del Fondatore o Primo Maestro. La raccolta comprende meditazioni ed istruzioni tenute alle suore Pie Discepole del Divin Maestro, nelle varie comunità della Congregazione, in Italia e nelle diverse Nazioni, dal 1955 al 1968. (…) Noi abbiamo mirato alla più rigorosa fedeltà nella trascrizione, perché volevamo offrire un testo che possa essere utilizzato, individualmente o comunitariamente, con la sicura garanzia che si tratta delle «ipsissima verba» di don Alberione e che quindi questo testo può essere un tramite sicuro per accedere al suo vero pensiero. (…) Ringrazio vivamente le mie Superiore che mi hanno concesso il tempo e i mezzi necessari per avviare e portare a termine questo gravoso lavoro, nel corso del quale non hanno mancato anche di darmi preziosi suggerimenti e indispensabili incoraggiamenti”.
Tutte siamo grate a Dio per il dono di questa sorella che ha messo a frutto i suoi talenti, per un’opera così preziosa non solo per noi, per la Famiglia Paolina, ma per la Chiesa intera.
Sr. M. Concetta Messina non poteva giungere al premio eterno se non in questi giorni conclusivi dell’Anno Liturgico, a cui lei poneva molta attenzione, e prossimi alla festa del Beato Giacomo Alberione, di cui fu entusiasta degli ampi orizzonti apostolici e delle visioni profetiche.
Da alcuni anni la salute di Sr. M. Concetta andava in progressivo declino. Nel settembre scorso, a seguito di una caduta, riportò la frattura del femore e omero destro. Fu escluso il trattamento chirurgico per le sue precarie condizioni cardiache e fu costretta ad oltre due mesi d’immobilità. In seguito la sua salute è peggiorata rapidamente, portandola in breve al decesso. Sr. M. Cecilia Cantamessa, superiora della comunità di Albano, afferma: “Sento di dover testimoniare di lei: era di animo delicatissimo, bastava un piccolo gesto di attenzione, un piccolo aiuto ed era molto riconoscente, così come sapeva difendersi se non era trattata con correttezza. Soprattutto in questi due mesi di letto, a quante andavano a trovarla non diceva altro che “grazie”, con straordinaria dolcezza! E pregava, pregava molto se aiutata!”.
La vita di questa sorella è un’icona vivente per noi che in questi giorni riceviamo la Regola di Vita e siamo chiamate a “ravvivare il dono di Dio”! Accogliamo in consegna questa sua parola:“E’ veramente grandiosa, sublime, immensa la vocazione della Pia Discepola. Bisogna davvero RISCOPRIRLA, con costanza, tenacità, ma soprattutto con amore, per dire a tutte le Pie Discepole che la nostra vocazione è bellissima se è ben capita, se è seguita nella sua linea, in quella voluta dal Fondatore, e per dire ad altre: “venite e vedrete”! (Vive e Operanti, 1978).


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