FSP Italia: Sr Teresa Merlo

Nazione di nascita: Italia
+ 23/05/2011 Alba

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vi comunichiamo che questa sera, alle ore 18,10, nell’infermeria della casa “Divina Provvidenza” di Alba, il Padre ha chiamato a sé la nostra sorella

MERLO Sr TERESA
nata a Castagnito (Cuneo) il 13 settembre 1926

Il nome e il luogo di nascita, rivelano immediatamente la sua identità: Sr Teresa era la nipote di Maestra Tecla essendo figlia del fratello minore, Carlo. Ricordando le brevi visite di M. Tecla in famiglia, era rimasto nel cuore di Teresa quell’interrogativo pressante: «Possibile che nessuna voglia farsi Figlia di San Paolo?». La prima nipote a seguire M. Tecla fu Vincenzina, entrata a Roma, nel 1941. Ma Vincenzina fu così spaventata dai bombardamenti da esserne scossa. Dovette ritornare in famiglia, dove morì quindici giorni dopo, già novizia, a diciannove anni.

Teresa entrò in Congregazione ad Alba, il 2 febbraio 1942. Visse in Casa Madre i primi anni di formazione impegnata soprattutto nell’apostolato tecnico. Concluso l’anno di noviziato, emise ad Alba la prima professione, il 29 giugno 1946. Svolse poi la “propaganda” nella comunità di Modena e, per sedici anni consecutivi, nella comunità di Torino. Nel 1964, iniziava il lungo periodo di superiorato: per quasi quarant’anni, salvo brevi parentesi di riposo, si pose a servizio delle sorelle con amabilità, umiltà e  signorilità. Dalla zia aveva ereditato una grande capacità di amare. Lei stessa, interrogata su quanto aveva appreso da M. Tecla, testimoniava: «Ho imparato a voler bene alle persone, ad ascoltarle. Ho imparato la discrezione, l’umiltà, l’accettazione della volontà di Dio. Ho sentito l’influsso della zia specialmente nella preghiera, nel desiderio di farmi santa…».

Sr Teresa fu una superiora molto amata e quasi sempre riconfermata per più mandati, nelle comunità di Piacenza, Novara, Brescia, Alba, Casa generalizia. Aveva l’arte di mettere le sorelle a proprio agio, di creare un clima comunitario sereno e accogliente, di integrare sapientemente l’impegno apostolico della comunità con tempi di preghiera, di sollievo, di comunione. Aveva una cura specifica per le sorelle di ogni età, specialmente per quelle più bisognose di cure. I sei anni trascorsi come superiora della Casa generalizia furono tra i più belli della sua vita: l’accoglienza delle sorelle provenienti da tutto il mondo le dava una grande gioia e così pure l’inserimento in comunità, delle novizie e delle juniores. …