PDDM Polonia: Sr. M. Scholastyka Szymańska

Nazione di nascita: Polonia
+ 02/12/2022 Warszawa

Carissime Sorelle,
Oggi, 2 dicembre 2022, nella comunità DM di Warszawa (Polonia), alle ore 05:00, il Signore ha chiamato alla vita senza fine la nostra sorella

SR.M. SCHOLASTYKA – ANTONINA MARIA SZYMAŃSKA
nata il 4 maggio 1937 a Pleszew (Gniezno).

Antonina, quinta di sei figli, di Feliks e Jadwiga, è battezzata il 16 maggio nella parrocchia di San Giovanni Battista. Cresce in una famiglia che difende la sua fede cattolica in un ambiente sociale dominato dal comunismo. L’amore alla Vergine Maria, la Madonna di Częstochowa, Regina della Polonia, l’aiuta a fare scelte coraggiose come quella di seguire con generosità il Maestro Divino in una Congregazione nuova per la Polonia, una presenza che cercava il modo di affermarsi nella Chiesa polacca con la propria identità.
All’età di 20 anni, decide dunque di entrare tra le Pie Discepole del Divin Maestro. Nella richiesta di ammissione scrive: «Voglio dare la mia vita in sacrificio a Dio, affinché con essa possa magnificare la gloria di Dio e aiutare gli altri a raggiungere la salvezza». Il parroco la presenta come ragazza di preghiera e di impegno apostolico.
Antonina è accolta nella comunità “Regina della Polonia” a Częstochowa il 10 marzo 1958. Dopo il regolare noviziato emette la Prima professione l’8 settembre 1961 e la Professione perpetua l’8 settembre 1967, sempre a Częstochowa. Riceve, con la professione religiosa, il nome di Sr. M. Scholastyka e festeggerà il suo onomastico il 10 febbraio, con tutta la Congregazione che celebra in quel giorno il dies natalis.
Nello svolgimento della missione ha collaborato alle forme possibili all’incipiente comunità delle Pie Discepole che, a motivo del regime comunista, doveva adattarsi a opera-re nel nascondimento, sia per la preparazione delle corone del rosario, sia per la confezione dei paramenti.
Nel 1972 è superiora delegata ad tempus a Grabówka; nel 1974 è cuoca a Częstochowa RA; nel 1983 è sacrestana a Łapy. Nel 1986 trascorre un tempo in Italia presso il vocazionario San Paolo a Roma e segue un corso di formazione continua. Ritornata in Polonia nel 1995 offre la sua collaborazione presso la Comunità dei nostri fratelli paolini. Nel 1999 è trasferita nella Casa di Warszawa dove svolge successivamente le mansioni di cuoca, di portinaia, di refettoriera.
Tutte le sorelle, giovani e non solo, la chiamavano affettuosamente “nonna”. Aveva un carattere forte, un particolare senso dell’umorismo, piuttosto rude, ma sapeva sempre scusarsi per il fastidio che aveva causato con le sue parole, anche quando doveva farlo con una sorella molto più giovane. Questo suscitava in tutte rispetto e ammirazione. Aveva un amore speciale e una premura orante per i sacerdoti e i fratelli della Società di San Paolo, che ha servito come cuoca per diversi anni. I fratelli sottolineano la sua laboriosità e dedizione e il suo interessamento per le vocazioni. Un sacerdote ricorda: «Circondava i primi paolini polacchi di preghiere e attenzioni e trovava sempre qualcosa da mangiare per noi, soprattutto quando non avevamo ancora una casa nostra». Un altro sottolinea: «Era molto vicina a noi. La percepivamo come una donna di fede perché la vedevamo spesso in preghiera. Era innamorata della sua vocazione, tranquilla e non imponente nel suo lavoro, immensamente ospitale e aperta alle persone, cosa particolarmente evidente nei difficili anni Settanta. Diceva sempre che la cosa più importante era vivere secondo la volontà di Dio. In seminario la chiamavamo con affetto “zia Scolastica”».
Una delle Discepole condivide con gratitudine: «Ricordo la prima volta che sono venuta a visitare le suore a Warszawa, pochi mesi prima di unirmi a loro, e la sera, seduta da sola nella cappella, piangevo molto. Era difficile per me discernere la mia vocazione, soprattutto perché avevo molte difficoltà in famiglia e tutto era molto doloroso per me. “Nonna Scholastyka” entrò nella cappella e, sentendo il mio pianto, dopo un po’ si avvicinò e mi disse: “A volte bisogna soffrire. Dio non ci promette affatto che questo cammino sarà facile. Ma, costi quel che costi, ne vale la pena!”. Questo semplice messaggio da parte di una sorella anziana, e probabilmente già provata dall’esperienza della vita è stato, e rimane, molto importante per me. Negli anni successivi, vivendo anch’io nella stessa comunità, ho avuto spesso l’opportunità di vedere in prima persona come questa suora vivesse quotidianamente la sua vita, le sue gioie e le sue tante sofferenze, come un dono, come un sacrificio fatto a Dio per amore dei sacerdoti, dei giovani, di tutti coloro che le affidavano le loro intenzioni, e anche per le intenzioni della Famiglia Paolina, di tutta la Chiesa e del mondo».
Amava i libri, sia vecchi che nuovi: la sua stanza assomigliava ad una libreria. Si vedeva spesso china su un quaderno in cui teneva appunti spirituali e annotava passi di libri, preghiere, sermoni e conferenze. Le piaceva “armeggiare”: lavorare all’uncinetto, cucire a mano soprattutto libri, ma anche vari piccoli contenitori, portamatite, borse per l’igiene personale, ecc. Voleva essere sempre utile, sempre pronta a sostituire le sorelle, finché le forze glielo hanno permesso. Si poteva contare su di lei per i turni di adorazione, anche di notte. Era sempre puntuale e fedele a questo nostro fondamentale apostolato eucaristico-sacerdotale-liturgico. Negli ultimi anni trascorreva diverse ore al giorno in cappella.
Nell’estate del 2022 le è stato diagnosticato un tumore gastrico maligno al quarto stadio. Finché ha potuto camminare, la si poteva trovare sempre in cappella, all’Eucaristia e all’adorazione del Santissimo Sacramento. Tuttavia, la malattia è progredita e il cancro si è diffuso. Ha trascorso gli ultimi due mesi costretta a letto, assistita e visitata dalle consorelle. Ogni giorno chiedeva, aspettando la comunione: “Quando verrà il Signore Gesù?”. Questa era una priorità per lei. Anzi, ha avuto la grazia di avere molte volte la celebrazione della Messa nella sua stanza. Si è interessata fino in fondo alla vita della comunità. Questa mattina il suo cuore si è fermato per un arresto cardiaco.
Si è spenta serenamente nel sonno, nell’anno giubilare del centenario della fondazione della Congregazione che amava e alla quale è rimasta fedele fino alla fine, offrendo le sue preghiere e le sue sofferenze per tutte le sorelle e per le nuove vocazioni alla nostra famiglia religiosa.
Cara Sr. M. Scholastyka ora che sei ammessa nella Dimora eterna continua a presentare al Maestro Divino queste intenzioni che avevi già fatto tue qui in terra. Implora grazie particolari per i Capitoli provinciali che si stanno celebrando e che preparano il 10° Capitolo generale.


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