FSP Corea: Sr Dorotea D’Oto

Nazione di nascita: Italia
+ 28/03/2023 Seoul

Carissimi,

ci giunge la notizia che nella comunità di Seoul (Corea), alle ore 6 (ora locale), si è addormentata dolcemente nel Signore la nostra sorella

D’OTO ELENA sr MARIA DOROTEA
nata a Casalbore (Avellino) il 26 ottobre 1931

«C’è soltanto una parola che oggi conosco: Grazie! Per la vita missionaria vissuta in Corea, per la fede nel Patto, il segreto che mi ha sostenuta. Grazie! Per le molte gioie che ho avuto, e anche per le difficoltà che non sono mancate. Grazie! Perché Gesù è d’accordo con me, che io rimanga in Corea fino alla fine della vita». Sono espressioni di questa cara sorella che bene sintetizzano la sua vita, tesa davvero a gridare al mondo il nome di Gesù. “Vorrei gridare al mondo” è anche il titolo della sua biografia pubblicata dalle sorelle coreane nell’anno centenario della congregazione per ringraziarla della sua lunga e fervida permanenza missionaria nella loro nazione. Sr Dorotea era davvero felice di vivere, fino alla fine della vita, nel paese e tra la gente che tanto amava e alla quale aveva dedicato tutta se stessa.

Nel gennaio 2021, l’Ambasciatore d’Italia a Seoul, a nome del Presidente della Repubblica Italiana aveva consegnato a sr M. Dorotea l’onorificenza di Ufficiale della Stella d’Italia, un riconoscimento conferito a coloro che si sono distinti nella promozione di rapporti di collaborazione e legami di amicizia tra l’Italia e altre nazioni. E tra le motivazioni l’Ambasciatore ricordava la sua vita missionaria in Corea che all’epoca del suo arrivo era tra i paesi più poveri del mondo, diffondendo gli insegnamenti della religione cattolica nelle aree più degradate della capitale Seoul, delle città di Daegu e Gwangju etc.». Davvero una vita spesa per l’annuncio del Vangelo in una terra lontana dal suo paese, che però è diventato il suo paese, a un popolo che è diventato il suo popolo.

Entrò in congregazione nella casa di Napoli, il 27 aprile 1948. Si dedicò ben presto alla diffusione nella diocesi de L’Aquila e al termine del noviziato emise a Roma, il 19 marzo 1951, la prima professione. Subito dopo venne inviata a Siena, una città che le rimase per sempre nel cuore, dove dedicò quindici anni alla missione itinerante, dove incontrò molti benefattori e amici, attratti dalla sua carica di simpatia e dalla sua capacità comunicativa. E proprio in quella terra senese, comprese la particolare chiamata alla vita missionaria che confidò a Maestra Tecla in occasione degli esercizi spirituali che la preparavano ai voti perpetui, da lei emessi il 19 marzo 1956. Ma dovette attendere una decina d’anni prima che quell’intuizione divenisse realtà.

Finalmente, il 20 agosto 1966 partiva da Venezia alla volta della Corea; viaggiava con un’altra sorella missionaria e un pesante carico di Bibbie destinate alle Filippine, valorizzando l’occasione di una grande nave mercantile. Due mesi di viaggio in compagnia di una quarantina di marinai!

Gli inizi non furono facili specialmente a motivo della lingua ma sr Dorotea non si scoraggiò… la preghiera del Patto fu sempre la sua àncora di salvezza, il luogo del suo abbandono nelle mani di Dio. E così, nonostante il coreano sgrammaticato, nel 1969 era già in grado di aprire la prima filiale e la prima libreria coreana a Jeonju e a svolgervi il servizio di superiora. Tre anni dopo era superiora nella centralissima casa di Seoul Myongdong e consigliera della nuova delegazione. Aveva una particolare attitudine alla studiosità, si impegnava per comprendere sempre meglio le attitudini, la cultura, la sensibilità del popolo coreano e attraverso la sua dolce personalità cercava di alleviare in tutti i modi la povertà e le sofferenze del popolo, specialmente di quanti le erano più vicini.

Nel 1978 venne chiamata al servizio di superiora delegata. Nuovamente si affidò con tutte le forze al Maestro divino attraverso la preghiera del Patto, consapevole delle sue difficoltà linguistiche, di cultura e di mentalità. E proprio in quel tempo, il Signore la scelse come suo strumento per individuare la prima vocazione per la congregazione delle Suore Pastorelle e mettere così le basi per la loro nuova fondazione coreana.

Al termine del mandato, vide realizzarsi il suo grande desiderio: la Corea venne costituita giuridicamente in provincia e una sorella autoctona fu chiamata a ricoprirvi il ruolo di superiora provinciale. Si sentiva orgogliosa e onorata per aver fatto da ponte a questo importante evento nel quale veniva affidato alle sorelle coreane il cammino della circoscrizione.

Svolse ancora il servizio di superiora a Busan, Daegu, Wonju; a Seoul, in tempi diversi, si occupò delle importazioni, della libreria, del servizio di traduzione. Ma non possiamo dimenticare il ruolo che sr Dorotea ha avuto nella nascita dell’Istituto Gesù Sacerdote. Lei stessa informò don Renato Perino, allora superiore generale della SSP, della possibilità che alcuni sacerdoti coreani aderissero a questo Istituto e ricevette l’incarico di accompagnarli spiritualmente e di trasmettere loro la spiritualità paolina. Ancora oggi, i sacerdoti dell’Istituto la considerano loro “madre”.

Nel 1996 un’altra sfida attendeva sr M. Dorotea: la fondazione di una casa in Cina, a Yeonghil, soprattutto con l’obiettivo di sondare le possibilità di aprire la strada alla Parola nella Corea del Nord. Fu un sogno missionario che, per diverse difficoltà, dovette essere presto interrotto ma le necessità di quella popolazione rimasero per sempre nel suo cuore.

Ê stata poi chiamata a dedicare una quindicina d’anni alla comunità e alla libreria di Gwangju. Era felice di poter dare almeno il cambio alle sorelle per il pranzo. Scriveva: «Con gioia e tanta pace nel cuore continuo il mio servizio normale alla comunità. Ho solo da dire Deo gratias sempre… sono veramente felice di continuare la mia vita missionaria quale grande dono di Dio per me… qualche ora aiuto in cucina e nel bucato. Mi sento unita a tutti gli apostolati che la Famiglia Paolina compie. Sento di essere in pienezza una Figlia di San Paolo che annuncia il vangelo con tutti i mezzi della comunicazione, come farebbe san Paolo se vivesse in questo tempo».

Era preoccupata di comunicare alle sorelle la paolinità, come lei si esprimeva. E continuava a ringraziare il Signore per averla scelta come missionaria in terra coreana.

Dal 2015 si trovava nella casa centrale di Seoul. Silenziosa e orante, aiutava volentieri offrendosi per qualche piccolo servizio. Soprattutto pregava per le vocazioni e per la santificazione delle sorelle e dei membri della Famiglia Paolina. Era pienamente partecipe della vita della chiesa e del mondo e non tralasciava occasione per tenersi aggiornata leggendo le riviste preferite o scorrendo i siti internet.

Le sue parole e i suoi brevi scritti erano un canto di lode e di ringraziamento al Signore e alla congregazione, che le aveva dato la possibilità di continuare la vita missionaria in Corea. Comunicava qualche anno fa, in occasione della Pasqua: «Gesù Maestro Risorto mi dà tanta tenerezza e forza per continuare a donarmi con tanta gioia in cuore: tutto considero dono gratuito dell’amore di Dio per me. Deo gratias!».

Nell’anno 2013, al termine del mese di esercizi spirituali, si era rivolta alle sorelle, nel grande refettorio di Seoul, con queste parole: «Prima di partire dico una sola cosa: il nostro Dio è amore. Se ci accostiamo veramente a Dio che è Trinità e ci immergiamo nel suo amore, perfino il nostro aspetto esteriore diventerà più bello!…». Una convinzione che aveva accompagnato tutta la sua vita.

In seguito alla rottura del femore, nel 2018, aveva scritto: «Sono serena e nella pace, nel volere di Dio». Nella serenità e nella pace, è passata da questo mondo al Padre, offrendo tutta la vita «per la Congregazione, per la Famiglia Paolina, per la missione nella mia carissima Corea».

Le sorelle coreane oggi la ricordano con grande nostalgia: «Siamo addolorate per l’improvvisa partenza di sr M. Dorotea che ci ha accompagnato lungo tutta la nostra storia ma la salutiamo con amore e gratitudine, nella speranza d’incontrarla in paradiso».

Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 28 marzo 2023


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