FSP Italia: Sr Anna Maria Galliano

Nazione di nascita: Italia
+ 19/10/2023 Albano

Carissimi,

nella memoria del Beato Timoteo Giaccardo, alle ore 3,30, nella comunità di Albano, il Maestro di Bellezza ha chiamato nella sua dimora di luce la nostra sorella

GALLIANO sr ANNA MARIA
nata a Niella Belbo (Cuneo) il 31 marzo 1935

Negli ultimi mesi ripeteva spesso: «La mia vita sta andando verso il compimento». Percepiva il momento della morte come il raggiungimento della pienezza, dell’incontro trasformante con il Maestro di bellezza che nella sua vena artistica aveva definito, «limpido orizzonte splendente d’infinito… che svela il senso di esistere e d’amare, più forte del morire». Con molta semplicità, sr Anna Maria confidava che attraverso le parole di questo canto, chiudeva le sue giornate, anche le giornate che in questi ultimi anni, immobile nel suo letto per diverse, gravi patologie, si erano fatte difficili.

Una testimonianza degli anni giovanili apre uno squarcio sulla sua ricchissima personalità e sulla capacità di tradurre in poesia il proprio vissuto. Scriveva: «Dovrei forse collocare l’origine della mia sensibilità alla poesia come visione e musicalità quando piccolissima, nelle sere estive, con un mio fratello ci stendevamo sul prato vicino a casa e stavamo incantati a guardare lo spettacolo delle stelle. Una sera, rompendo il silenzio, esclamai: “Sento la musica dei mondi!”. Questa esclamazione di stupore mi è rimasta nella memoria…».

La vita di sr Anna Maria si distende sull’onda dei suoi innumerevoli poemi che, musicati, sono divenuti canti liturgici, opportunità catechistica per ravvivare nei fedeli il desiderio dell’incontro con quel Maestro che affascina i pensieri e fa sognare i cuori.

Entrò in Congregazione ad Alba il 15 settembre 1947, a dodici anni di età. Nei primi anni di formazione apprese l’arte della legatoria e dopo una breve esperienza apostolica a Brescia, visse a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 19 marzo 1954. Scriveva alla superiora generale, nel 1957: «È tanto bella la nostra vocazione religiosa paolina! Lo dico davvero con tutta l’anima. È bella nonostante il rinnegamento di sé che continuamente richiede, anzi, proprio per questo e per il costante tendere in avanti che impone. Personalmente la considero una predilezione grandissima da parte del Signore, un atto che continuamente si rinnova, del suo infinito personale amore… Mi pare che tutto sia questione di amore di Dio… E in fondo all’anima ho solo un grande unico desiderio: amarlo sempre più e farlo amare da tutte le anime perché egli solo può soddisfare pienamente, fino a riempire il cuore ed è infinitamente degno di amore».

Da giovane professa, dopo un’esperienza apostolica a Reggio Emilia, ebbe il dono di frequentare, nello studentato di Roma, i corsi di filosofia e teologia. Nel 1961, al termine di un’altra breve parentesi apostolica nelle case di Cagliari e Udine, fu chiamata definitivamente a Roma, in quella che rimarrà, fin quasi alla fine della vita, la “sua” comunità.

Dal 1962 collaborò con sr M. Agnes Quaglini nella redazione catechistica, in particolare nella preparazione di alcuni numeri monografici della rivista “Via Verità e Vita”, di cui per alcuni anni è stata direttrice e nel rinnovamento della catechesi, offrendo un contributo notevole per diffondere nella chiesa italiana la ricchezza di quella stagione straordinaria inaugurata dal Concilio Vaticano II.

Considerava un grande dono aver potuto perfezionare la propria formazione frequentando i corsi di Teologia sacramentaria presso il Pontificio Ateneo di Sant’Anselmo (Roma), di Pedagogia catechistica presso l’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana e di Teologia e Sociologia della comunicazione all’Università Cattolica di Lione (Francia).

Nel 1979 fu chiamata a collaborare con sr Filippina Busso nella produzione discografica. Da allora e per oltre trent’anni, offrì il proprio contributo nel settore “Editoriale audiovisivi” ricoprendo il ruolo, per oltre quindici anni, di direttrice editoriale. Ma soprattutto lei stessa è stata autrice dei testi di molte pubblicazioni musicali con proposte di oltre 300 canti per la catechesi e la liturgia, a servizio del canto dell’assemblea. Suo è anche il testo Nobile Icona, inno ufficiale dell’ostensione della Sacra Sindone (2010), come pure il testo Cristo Maestro di umanità, inno ufficiale del 5° Convegno ecclesiale nazionale (Firenze 2015). Una produzione notevole di testi firmati con molti musicisti, tra i quali sr Anna Maria ricordava l’amichevole collaborazione con Mons. Antonio Parisi, Mons. Giovanni Maria Rossi, Mons. Felice Rainoldi, Mons. Marco Frisina e più recentemente don Fabio Massimillo. Aveva sempre un ricordo grato per il costante incoraggiamento di P. David Maria Turoldo e l’attenzione alla sua produzione del gesuita P. Eugenio Costa. Sr Anna Maria confidava la sua particolare premura per conservare nei canti «quella semplicità che permette a tutta la Chiesa di cantare». Aveva scritto: «Il Signore sia benedetto se qualcosa del nostro cuore entra in comunione con l’anima degli altri. Credo che il canale più vero della comunicazione sia lo Spirito Santo. E lui parla quando e come vuole…».

Tra la sua produzione, non possiamo dimenticare il testo dell’Inno del centenario delle Figlie di San Paolo musicato dal M° Massimillo che sr Anna Maria considerava «il canto d’amore missionario che da un secolo le Paoline hanno intonato, e fanno risuonare nel mondo di oggi, “Sulle orme di San Paolo” loro padre».

E non possiamo certo tralasciare l’ultimo suo gioioso impegno nel redigere a fatica, mentre si trovava completamente allettata, l’inno “Tecla, Madre nostra” con la musica del M° Frisina: un compito che la superiora generale, sr Anna Caiazza, le aveva richiesto e che lei con grande amore aveva eseguito.

Da oltre tre anni, sr Anna Maria si trovava nel reparto San Raffaele della comunità di Albano. Alcune gravi patologie e in particolare la frattura del femore, avevano bloccato le attività motorie ma non avevano scalfito il suo desiderio di conoscenza, di informazione, di partecipazione alla vita ecclesiale, congregazionale, comunitaria. Era molto riconoscente per «il dono di essere una piccola “Figlia di San Paolo” nella grande e mirabile Famiglia Paolina».

Nei suoi versi poetici, esprimeva qualche tratto del suo dialogo interiore con il Maestro, un’intima esperienza d’amore. Sono versi da lei molto amati che oggi, alla luce della morte, hanno una risonanza di risurrezione:

Che altro potrei, o Adorato,
se non stare con te nella sera
di quest’ultimo giorno,
che la fede già indora?
Tu sei grazia che genera il canto,
o amata divina Presenza;
un bagliore di gloria
nella mia esistenza.

Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 19 ottobre 2023


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