PDDM Italia: Sr. M. Grazia Leonardi

Nazione di nascita: Italia
+ 11/12/2023 Sanfrè

Carissime Sorelle,
Oggi, 11 dicembre 2023, alle 9:10, il Divin Maestro, come Sposo e Signore, ha visitato nuovamente la nostra Congregazione, e nella Comunità di Sanfré (Italia), ha chiamato definitivamente a sé la nostra sorella,

SR. M. GRAZIA – CHIARA LEONARDI
nata il 23 gennaio 1936 a Spezzano di Fiorano (Modena – Italia).

Sesta di dodici figli, la piccola è portata al Fonte battesimale nella Parrocchia di S. Giovanni Evangelista a Spezzano, lo stesso giorno in cui è nata e riceve il nome di Chiara. Cresce in una famiglia numerosa, animata dalla fede cristiana, dalla essenzialità della vita contadina e dalla partecipazione attiva alla vita parrocchiale. Per la grazia della chiamata alla vita consacrata, ben cinque figli hanno abbracciato la vita religiosa: Sr. Agnese, sjbp, Francesco, isga, Sr. Cecilia, fsp, Sr. M. Francesca Rosa suora Cappuccina e Chiara. Infatti alla bella età di 20 anni, Chiara il 18 novembre 1956, fa il suo ingresso tra le Pie Discepole del Divin Maestro a Roma, nella comunità Regina Apostolorum. Compiuto regolarmente il noviziato il 25 marzo 1959 emette la Professione religiosa a Roma, e lì, cinque anni più tardi, il 25 marzo 1964, emette la Professione perpetua.
Durante gli anni dello juniorato consegue il diploma di infermiera di comunità e quindi riceve diverse mansioni in comunità italiane. È difficile sintetizzare in poche righe la dinamicità della vita missionaria di Sr. M. Grazia, ma certamente la caratteristica della gioiosa disponibilità non l’ha mai abbandonata. Dopo un biennio (1966 – 1968) trascorso ad Athlone (Irlanda) accoglie il mandato missionario per l’Estremo Oriente e raggiunge Seoul (Corea del Sud) dove rimane fino al 1975. È il tempo del consolidamento della nostra presenza e della necessità di costruire la casa adatta alla comunità che cresce di numero. È lei a seguire i lavori, a trattare con gli architetti e le maestranze, e a dialogare con i Fratelli Paolini che, prudentemente, ci affiancano nella complessa impresa. Le sorelle coreane la ricordano per la sua fede, lo spirito missionario che la rendeva capace di accogliere aspetti della cultura coreana molto distanti dalle sue abitudini emiliane: il cibo, la lingua, lo stile di vita, ecc. Ma sempre ciò che la aiutava a superare la distanza geografica e culturale era l’amore alla Congregazione, la fiducia in Dio e nella Provvidenza e un sano umorismo che favoriva il superamento di difficoltà, a volte insormontabili. Testimoniano infatti che nei momenti di maggior difficoltà lei innalzava il canto del Credo in unum Deum, come un inno liberatorio di affidamento, che otteneva i risultati sperati.

Da Seoul, rientra a Roma per alcuni anni (1975 – 1982) per poi partire per la Repubblica Democratica del Congo. Anche di questo periodo si raccolgono, dai suoi scritti, testimonianze importanti. In dialogo con Sr. M. Arcangela Brugiolo e la superiora generale, Madre M. Lucia Ricci, si impegna nell’acquisto del terreno e della casa a Lubumbashi, dando così una nuova prospettiva alla presenza e alla missione in terra congolese. Lubumbashi e Kinshasa, nelle diverse comunità presenti, l’hanno vista operosa e ingegnosa nella carità apostolica, devota nella preghiera paolina ed eucaristica, animata dalla gioia di vedere crescere le nuove generazioni di Pie Discepole.
Rientrata in Italia, collabora per alcuni anni nei Centri di Apostolato Liturgico a Roma, a Rimini e al Centro internazionale Liturgico (CIL) in Casa generalizia. Grazie alla sua esperienza missionaria nel 1994 viene destinata in Vaticano come operatrice alla Centrale Telefonica (1994 – 2017). Nella comunità internazionale di cui faceva parte sapeva essere una presenza di mediazione, di comprensione e di umorismo, sostenendo con affetto le sorelle nei momenti di sconforto o di nostalgia.
Sono gli anni in cui, per il servizio specifico, ha l’opportunità di entrare in contatto con la realtà cattolica, cioè universale, della Chiesa. Durante il papato di S. Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco il suo animo missionario le permette di conoscere realtà altrimenti sconosciute per sostenerle con la preghiera liturgica e di intercessione nell’adorazione eucaristica.
Quindi è trasferita a Torino, ad Albano Laziale, e a Bordighera dove assume diversi servizi nelle comunità secondo le sue possibilità. Trasferita a Sanfré da alcuni mesi, lì ha consumato la sua vita affrontando con dignità e fede la malattia che l’ha condotta alla morte.
Sr. M. Paola Gasperini che, come superiora provinciale, l’ha accompagnata negli ultimi anni testimonia di lei: «L’ho conosciuta tanti anni fa e di lei ricordo l’umorismo, la gioia del canto, della fraternità. Ma negli ultimi anni ho scoperto la sua sensibilità d’animo. Amava contemplare la natura, camminare e lodare il Signore: gli ultimi anni trascorsi a Bordighera li aveva desiderati per la sua sete d’infinito e di bellezza. Lungo gli anni ha attraversato le notti dello spirito unite alla fragilità data dal declino delle forze: ne ha sofferto, si è affidata al
Signore, ma restava sempre per lei come una spina nella carne. Quello che l’ha caratterizzata è stata la costante RICERCA di che cosa le stesse chiedendo il Signore e come doveva vivere anche le ore di buio. E concludeva sempre: «Una sola cosa voglio: fare la volontà di Dio
ovunque mi conduca». Era cosciente del suo carattere un po’ spigoloso, ne soffriva e lavorava con coraggio e fede per addolcirlo ed anche nella anzianità non si è mai arresa, convinta che fino alla fine si poteva migliorare.
Ora dal Paradiso, Sr. M. Grazia, potrai finalmente unire la tua voce a quella degli angeli per cantare Gloria in Excelsis Deo et in terra Pax hominibus! E intercedere per noi che, pellegrine sulla terra, camminiamo verso la meta. Ottieni per noi tutte, e in particolare per le
nuove generazioni di Pie Discepole il dono di un cuore ardente e piedi in cammino per l’avvento del Regno di Dio nel mondo.


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