Carissimi,
mentre in questa domenica di Pentecoste si sta concludendo il “lietissimo spazio” del tempo pasquale, alle ore 13,40 nella comunità di Alba, il Cristo risorto ha inondato di luce nostra sorella
STRAZZARI MARIA sr MARIA CATERINA
nata a Pianezze (Vicenza) il 7 marzo 1939
Apparteneva a una numerosa famiglia veneta che ha donato alla Famiglia Paolina anche il fratello Valentino, discepolo del Divin Maestro, deceduto due anni fa. E come il fratello, anche sr M. Caterina si è contraddistinta per la bontà e la mitezza, l’amabilità e la semplicità insieme a un’innata timidezza e un costante senso di gratitudine.
Entrò in congregazione nella casa di Alba, l’8 dicembre 1956. Trascorse i primi anni apprendendo l’arte della tecnica libraria nell’attivissima legatoria dove si alternavano i numerosi gruppi di giovani in formazione. Visse poi a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1961. E subito dopo ritornò in Casa Madre per dedicarsi per altri quindici anni, con grande disponibilità e amore, alla brossura e alla confezione dei libri. In occasione della professione perpetua, emessa a Roma il 30 giugno 1966, confidava alla superiora generale: «Ho detto il mio primo Si con fervore, ed ora voglio dirlo per tutta la vita con più fervore perché comprendo quanto è stato buono il Signore nel chiamarmi a sé, concedendomi tutti gli aiuti e le grazie necessarie per corrispondere. Con l’aiuto del Maestro Divino e della Regina, perché da sola nulla posso, voglio impegnarmi a vivere nel migliore modo possibile la vocazione per avere la forza di vincere le difficolta che potrò incontrare. Sono nelle sue mani, faccia di me quello che desidera, sicura che quanto lei dispone è permesso da Dio per il mio maggior bene. Sono tanto contenta e voglio esserlo sempre più».
Ebbe poi la possibilità di inserirsi per qualche anno nelle case filiali per sperimentare la missione nelle Agenzie “San Paolo Film” di Livorno, Bologna e Trento. Svolgeva un apostolato silenzioso, nel reparto della revisione delle pellicole a passo ridotto che settimanalmente rientravano dalla proiezione nelle parrocchie e nelle scuole. Era un compito che amava arricchire con l’offerta e la preghiera incessante, nello spirito dell’Offertorio paolino. A Trento, Mantova e La Spezia si dedicò al servizio della cucina. L’accompagnava un profondo senso di riconoscenza per il dono della vocazione paolina. Scriveva da Trento, nel 1986, alla superiora generale: «Insieme lodiamo e ringraziamo il Signore per i tanti doni che mi ha concesso… sono doni grandi e io mi sento a volte incapace di corrispondervi… ma ho fiducia che Lui non mi lascia sola nonostante le mie debolezze». E ancora nel 2008 confidava: «Ringrazio il Signore di avermi chiamata… giorno dopo giorno mi prepara all’incontro con Lui».
Nell’anno 2007, per motivi di salute, rientrava ad Alba. Ha continuato a spendersi nei vari servizi comunitari e specialmente come aiuto in lavanderia fino a quando alcuni anni fa, soprattutto a causa di ripetute cadute, è stata accolta nel reparto dell’infermeria. Stava abbastanza bene pur avendo la necessità di usare la carrozzella per difficoltà alla deambulazione. Oggi, subito dopo il pranzo, ha accusato nausea e vomito e in pochi minuti, il Signore le ha aperto le porte del regno dei cieli. L’abbraccio della Trinità l’accolga nel suo mistero abissale, nella comunione di amore, nella visione beata del cielo.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 8 giugno 2025
Solennità di Pentecoste