Carissimi,
questa mattina, alle ore 8, nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, il Maestro Divino ha attirato a sé e ha accolto nella sua dimora di Luce, la nostra sorella
RIGHETTINI sr MARIA LUCIA
nata a Toscolano Maderno (Brescia) il 28 luglio 1930
Una sorella davvero poliedrica che ha donato a tutte noi e alla Famiglia Paolina le ricchezze del cuore e della preparazione culturale e spirituale. Entrò in congregazione, ad Alba, il 2 ottobre 1950, dopo essere rimasta abbagliata dalla missione di portare il vangelo a tutti, dalla sacralità che avvolgeva l’impegno nell’apostolato tecnico, dalla sobrietà e povertà degli ambienti comunitari che da giovane aveva visitato. Soprattutto era stata colpita dalla bellezza di poter fare a tutti la carità della verità: un impegno che ha sempre illuminato la sua vita.
Ad Alba si era sentita avvolta da un ambiente di grande fervore spirituale e apostolico e quando, nel 1952, era giunta a Roma per il tempo di noviziato, aveva vissuto la gioia di partecipare quotidianamente alle intense celebrazioni che si vivevano nella cripta del Santuario “Regina Apostolorum”, appena inaugurata, spesso presiedute da don Alberione. Il 19 marzo 1953 al termine di un anno di grazia, aveva emesso la prima professione e subito dopo aveva avuto il dono di potersi dedicare agli studi di filosofia e teologia. Era stata poi inserita negli uffici del “Centro”, luogo dal quale si dipartiva, come un raggio, l’intensa animazione apostolica a tutte le comunità dell’Italia. Spesso era chiamata a partire verso le varie diocesi dove venivano organizzati particolari congressi mariani, catechistici o liturgici, e dove immancabilmente, le sorelle dell’ufficio grafico di Roma allestivano importanti mostre per illustrare e celebrare gli eventi.
Molti erano i ricordi che sr M. Lucia, ormai anziana, confidava ai vari gruppi in formazione. La sua testimonianza, sempre molto precisa ed entusiasta, riandava ai momenti forti vissuti nel comprensorio romano che avevano lasciato in lei ricordi indelebili. Rammentava con commozione, gli incontri annuali, in prossimità della festa di san Giuseppe, quando la comunità si riuniva nel grande salone e sr Assunta Bassi presentava al Fondatore gli auguri onomastici corredandoli con un resoconto del movimento apostolico dell’anno. Ricordava le illuminanti istruzioni di don Alberione in occasione dei convegni di aggiornamento alle propagandiste e alle libreriste dei quali lei stessa era una delle più entusiaste animatrici.
Nel 1964 sr M. Lucia veniva nominata consigliera della provincia Italia, in seguito formatrice del folto gruppo di juniores che risiedevano nella casa di Napoli. Ebbe poi altri momenti preziosi per approfondire il pensiero e la spiritualità paolina. Ricordava con riconoscenza il lungo tempo di preparazione al Capitolo speciale e la sua prolungata celebrazione (negli anni 1967-’71) quando era stata coinvolta nella ricerca e nell’elaborazione dei cinque documenti (uno per ogni ambito della vita paolina) nei quali erano confluite riflessioni ricche e condivise sull’identità dell’Istituto alla luce dei documenti conciliari. Testi che hanno costituito la base dei Documenti capitolari approvati dal Capitolo speciale. Alla conclusione di quell’importante Capitolo, svoltosi in due sessioni, in un periodo quanto mai complicato per la vita della congregazione, sr M. Lucia viene eletta consigliera generale. Allo scadere del mandato si inserisce, con molto entusiasmo, nella preparazione di programmi radio presso quella che era denominata la radio che prega, ma ben presto è nuovamente chiamata a far parte della commissione di studio incaricata di redigere il nuovo testo delle Costituzioni, approvate nel gennaio 1984, a conclusione del V Capitolo generale.
Gli impegni istituzionali di sr Lucia non erano conclusi: nel 1985 veniva nominata superiora della provincia italiana che allora contava oltre mille membri. Responsabilità che le venne rinnovata per un secondo mandato. Al termine di questo impegno gravoso, fu ancora designata superiora della comunità di Cremona e di quella di Trieste. E proprio a Trieste ricevette una nuova vocazione “missionaria”. In vista della realizzazione del “Progetto missionario”, nel 1993 veniva scelta come punto di riferimento tra il governo generale e le nascenti comunità dell’Est Europa (Mosca, Praga, Bucarest), inserendosi nella comunità di Mosca (Russia) come superiora. Con semplicità, rispondeva alla superiora generale ringraziando il Signore che le offriva l’opportunità di un nuovo “sì”.
Ma le sorprese continuavano… Nel 1995 veniva trasferita a Lyon e nominata superiora delegata della Francia. Probabilmente in questo nuovo “sì” si manifesta tutta la grandezza di questa cara sorella che mai si è ritirata di fronte a obbedienze anche faticose. Scriveva: «Dico sì per la Francia, accogliendo dentro di me questa nuova realtà anche se mi ha messo paura… per la fatica di ricominciare, alla mia età, senza sapere la lingua e perché probabilmente mi aspetta una croce più grossa… Chiedo al Divin Maestro di aiutarmi a dire con tutta la vita: Mio cibo è fare la volontà del Padre».
Allo scadere del mandato è nuovamente capogruppo nella grande comunità “Divina Provvidenza” di Roma, superiora di Napoli e della casa “Regina degli Apostoli” e poi ancora superiora in Via Bosio (Roma).
Nell’anno 2010 la sua corsa giungeva quasi al compimento. Inserita nella casa “Giacomo Alberione” di Albano si è dedicata all’animazione delle sorelle anziane e malate. Probabilmente proprio in quel tempo ha vergato, con sofferenza, questo scritto: «Uno dei punti che sento carenti, è quello di non aver sufficientemente elaborato e assunto, in gioventù, l’apostolato della sofferenza e della spiritualità riparatrice, non perché l’Alberione non ce le abbia inculcate ma forse perché, concentrate sui problemi e urgenze di quanto vivevamo, non abbiamo sufficientemente pensato al futuro, al tempo dell’inattività… E così, forse, non abbiamo sufficienti anticorpi per dare vitalità al nostro essere apostole in qualsiasi situazione di vita».
Da circa due anni era pure lei bisognosa di assistenza e di cure per il progressivo venir meno delle forze. Questa mattina è andata incontro al suo Signore serenamente, rallentando solo il respiro… e consegnando la sua vita, nella pace.
Sr Lucia amava ricordare un’espressione di M. Tecla che l’aveva particolarmente colpita: «La morte… si chiudono gli occhi di qua e si aprono di là… e si vede Dio: che bello!». Pensiamo che anche per lei sia stato proprio così e mentre la ringraziamo per la sua testimonianza vivente e per la ricchezza carismatica che ci ha trasmesso, la pensiamo già nell’abbraccio di Dio, a godere in Lui per sempre.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 15 ottobre 2025