PDDM Corea: Sr. M. Teofana Choi

Nazione di nascita: Corea del Sud
+ 14/11/2025 Ospedale Eunpyeong St. Mary's

Carissime sorelle,
venerdì, 14 novembre 2025, presso l’Ospedale Eunpyeong St. Mary’s, Università cattolica della Corea, nel cuore della notte – alle ore 02:12 – il Maestro Divino ha chiamato definitivamente a sé la nostra Sorella

SR. M. TEOFANA – YU JIN CHOI
Nata il 21 agosto 1971 a Buchang-dong, Nonsan-eup, Chung-Nam (Corea del Sud).

Quarta di cinque figli – due figli e tre figlie – il 12 luglio 1986, quasi quindicenne, è stata battezzata ricevendo con il dono della fede anche il nome nuovo di Clara. Cresce con l’amore dei suoi genitori, in una famiglia edificante per la dedizione al lavoro e ai valori umani della convivenza. Anche se suo padre e suo fratello non erano credenti, la famiglia si manifestava esemplare per l’amore reciproco e
la fedeltà ai doveri quotidiani.
Quando conobbe Gesù, rispose alla Sua chiamata a seguirlo nella vita religiosa. Mentre cercava un Istituto che le permettesse di dare gioia a Gesù, vivere una vita che Gli piacesse, scegliere solo Lui e consacrare a Lui il suo corpo e la sua mente incontrò le Pie Discepole del Divin Maestro. Sentendo che lo stile di vita contemplativa e apostolica dell’Istituto era adatto al suo ideale di totale consacrazione
al Signore, il 16 aprile 1992 lasciò la famiglia ed entrò come aspirante nella Casa Divin Maestro a Seoul.
Al momento dell’ammissione all’Istituto, seppur tutti gli altri suoi familiari piangessero e lottassero per dissuaderla, la sua famiglia fu così unita che promise di non piangere giacché avrebbe abbracciato la vita religiosa con l’impegno di pregare per loro: impegno mantenuto fino alla fine dei suoi giorni.
Al termine del regolare percorso di formazione alla vita consacrata, l’8 settembre 1997 ha emesso la Professione religiosa e il 5 settembre 2003 ha emesso la Professione perpetua, nella comunità Divin Maestro a Seoul.
Era di buon carattere, premurosa verso gli altri e aveva un forte senso di responsabilità. Amante della preghiera liturgica e dell’adorazione eucaristica ne conosceva e apprezzava il valore missionario.
Ebbe varie esperienze apostoliche e, dalla fine del 2005 alla primavera del 2014, – quasi ininterrottamente – visse a Roma nelle Comunità Madre Scolastica e Casa generalizia. Conseguì il Baccalaureato in Filosofia e Teologia alla Facoltà Teologica della Pontificia Università Gregoriana.
Trasferita ad Auckland (Nuova Zelanda) dal 2014 al 2022 ha prestato servizio nella Chiesa Cattedrale, e nella casa Sacerdotale diocesana St. John Vianney, coordinando la piccola comunità come superiora locale.
Tornata in Corea, venne nominata segretaria provinciale: non esitò a dedicarsi alla famiglia religiosa e alla comunità di governo provinciale, cooperando con tutto il cuore, cercando anzitutto di corrispondere alla volontà di Dio.

Nell’agosto del 2024, avvertì i primi sintomi di un malessere fisico e, durante un controllo sanitario, le fu diagnosticato un cancro allo stomaco al quarto stadio. Fu curata con l’unico farmaco antitumorale adatto a lei, pur sopportando i gravi effetti collaterali della terapia. Soffrendo molto, visse ogni giorno attendendo in profondo silenzio che Dio le rispondesse, proprio come era aveva risposto al grido di Giobbe sofferente.
Le sue consorelle testimoniano di lei: “Sr. M. Teofana accettò ogni ministero apostolico con fede, si dedicò sempre con tutte le sue forze, visse una vita di sacrificio umile e non si mise mai al primo posto. Per l’intensità dei propositi e delle convinzioni, fu una discepola che visse il Segreto di Riuscita dando il meglio di sé nell’autentico spirito paolino”.
“Rivisitando la vita di Sr. M. Teofana, posso testimoniare che ha vissuto la vita che le è stata data in fedeltà al nome ricevuto nella Professione religiosa. Teofana è un nome che significa colui che fa conoscere Dio, che lo manifesta. Come le donne che hanno seguito costantemente il cammino della passione, morte e risurrezione di Gesù, nel suo cammino quotidiano, Sr. M. Teofana ha cercato di far conoscere e amare Gesù con il suo atteggiamento pratico, umile, tranquillo, semplice e calmo, come Pia Discepola di Gesù Maestro. Viveva con poche parole ma con scelte e gesti operativi, ed era disposta a dedicarsi generosamente, soprattutto nei momenti difficili che richiedevano un maggior sacrificio”.
Come effetto collaterale dell’ottavo ciclo di chemioterapia Sr. M. Teofana, è stata colpita da una polmonite e, durante il ricovero in ospedale, il 27 febbraio 2025, scrisse queste parole, esprimendo la sua gratitudine e lode a Dio:
“Lascia tutto e seguimi”. Per 33 anni ho percorso il cammino della mia vita, seguendo la chiamata del Signore. Desideravo ardentemente imprimere il Suo volto nella mia anima, dedicandomi non solo con poco, ma con tutto il mio essere.
Mentre correvo verso la mia meta, mi sono resa conto della mia povertà e dell’infinita ricchezza del Signore, e ho continuato ad andare avanti, passo dopo passo.
Poi un giorno, senza che il mio corpo mi inviasse alcun preavviso, mi è stato detto che avevo un cancro allo stomaco al quarto stadio: una diagnosi che non avrei mai immaginato. Non riuscivo a crederci …. Non importa quanto mi riguardavo, apparivo così forte, non avevo nessun sintomo…
Il percorso della chemioterapia è diventato silenziosamente parte della mia vita.
Rileggendomi, posso affermare che ho fatto esperienza dell’immensa grazia che il Signore mi aveva concesso, e non ho osato chiederGli perché lo stesse facendo. Mi sono ricordata dell’amore traboccante che ho ricevuto gratuitamente, ho pregato per avere la fede necessaria per seguire obbedientemente la Sua volontà.
Come una madre compassionevole, il Signore mi ha dato del tempo prezioso da trascorrere con i miei genitori, la mia famiglia e i miei cari, e per me questo dono è stato una benedizione e un amore più grande di qualsiasi altra cosa».
Nel cuore della notte, anche per lei, vergine fedele e vigile, si è alzato il grido della festa: “Ecco lo sposo! Andategli incontro”. E lei, tra coloro che erano pronte, si è alzata per entrare alle Nozze (cf Mt 25, 1-12).
Raccogliamo ora la sua eredità di vita interiore e di dedizione apostolica assicurando per lei, per i suoi genitori e la sua famiglia la preghiera e la vicinanza, come comunità credente.
Signore, davvero, non ti chiediamo perché ce l’hai tolta: ti ringraziamo di avercela data come compagna di viaggio e di vita, nella santità e nella missione.


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