FSP Italia: Sr Redenta Vannini

Nazione di nascita: Italia
+ 20/01/2023 Albano

Carissimi,

nel reparto “San Raffaele” della comunità di Albano, ieri sera alle ore 21,50, la Vergine Maria ha accompagnato all’incontro con il Signore Vivente, la nostra sorella

VANNINI MARIA sr REDENTA
nata a Villanova di Castenaso (Bologna) il 6 aprile 1934

Una sorella appassionata che si è spesa con grande impegno e profondo coinvolgimento nel servizio d’infermiera, svolto nella sua lunga vita paolina con intelligenza, dedizione, amore. Entrò in congregazione il 30 settembre 1956 nella casa di Alba, dopo aver ricoperto vari incarichi nell’Azione cattolica del suo paese. Nel tempo della formazione iniziale fece dono delle sue abilità di sartoria. Visse poi a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1960, giorno nel quale il Fondatore indiceva l’Anno Biblico. Certamente sr Redenta non poteva immaginare che sarebbe stata chiamata ad annunciare il Vangelo non in terre lontane ma nello stesso luogo, per tutta la vita, accanto al letto di persone sofferenti. Si trovava infatti ad Albano dal 1961 e questa comunità così particolare, tutta dedita al servizio degli ammalati, è stata per oltre sessant’anni, il luogo della sua formazione, della donazione e offerta quotidiana. Un lungo periodo, interrotto solamente da alcuni mesi di preparazione alla professione perpetua, emessa a Roma nel 1965. Era felice della vocazione paolina. Nel 1963, in occasione della rinnovazione dei voti scriveva alla superiora generale: «Il Signore mi ha prediletta chiamandomi alla vita religiosa e ne sono contentissima».

Nel 1965, ottenne il diploma di infermiera professionale e nel 1972 quello di capo sala. Si mise anzitutto a servizio delle sorelle ammalate di tubercolosi, nell’ala della casa a loro destinata. Ebbe poi la possibilità di percorrere tutta la storia dell’Ospedale “Regina Apostolorum”, da quando la piccola casa di cura si trasformò in “Ospedale generale di zona”, ricoprendo vari incarichi direttivi come capo sala del reparto di pneumologia e membro del consiglio d’amministrazione.

Era conosciuta per la bontà, la generosità e per il carattere gioviale, vivace, pronto ad accendersi per ogni giusta causa. Era davvero instancabile nel servizio e la sua voce che tuonava nei corridoi e nei vari ambienti, nascondeva un cuore buono, semplice, colmo di amore per tutti. Dal 1981 al 1999, svolse pure il compito di consigliera di quella che era, in quel tempo, la “Delegazione di Albano”. La comunità, molto numerosa, viveva allora quasi in simbiosi con gli ambienti ospedalieri. Si moltiplicavano le iniziative a livello pastorale e i vari gruppi comunitari, arricchivano con creatività ogni dimensione della vita paolina. Sr Redenta vi era pienamente coinvolta mentre svolgeva con competenza e convinzione quella missione che nella congregazione era davvero unica nel suo genere.

Alla vigilia dell’anno 2000, accolse la proposta della superiora generale di lasciare le corsie ospedaliere per assumere il servizio di infermiera della comunità. Più tardi, le venne affidata la responsabilità del reparto “San Raffaele” per l’assistenza delle sorelle ammalate. Con intuito, sollecitudine e competenza ha accompagnato molte persone all’incontro definitivo con il Padre.  Sensibile ai valori spirituali, aveva partecipato con impegno al Mese di Esercizi spirituali per la Famiglia Paolina secondo la proposta spirituale-apostolica di don G. Alberione. Da alcuni anni, alcune gravi patologie avevano costretto pure lei al ruolo di ammalata, un “ruolo” che ha svolto in modo esemplare, con profonda riconoscenza, attenzione e premura verso il personale di assistenza, con il volto sorridente, mentre le dita scorrevano i grani del rosario. Affermava di stare sempre bene, anche quando una lacrima impreziosiva i suoi occhi o quando, negli ultimi giorni, il Signore tardava ad arrivare nonostante la situazione di estrema gravità.

Nel suo breve testamento spirituale, una semplice assicurazione: «Io prego per tutti voi, voi pregate per me… Ho voluto tanto bene ai malati. Arrivederci nell’altra vita». L’affidiamo, con profonda riconoscenza, tra le braccia misericordiose del Padre perché possa vivere per sempre nella splendida dimora dei santi. Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 21 gennaio 2023


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