XXVII

L’inferno è lo stato e il luogo di eterno castigo per i ribelli. Non hanno cercato Dio e ne saranno privati per sempre. Hanno seguito il male e ne subiranno per sempre la pena. Anche il corpo, dopo il giudizio universale, soffrirà secondo le soddisfazioni godute. Un solo peccato mortale merita un’eternità di supplizi (cf Lc 16,19-31).

Mio Dio, ti ringrazio della luce che oggi mi dai.
All’inferno si va sapendolo, volontariamente.
Posso evitare il peccato
e posso ottenere il perdono
se ne ho commessi in passato.
«Dalle pene dell’inferno, liberaci, o Signore».
Il vero male è il peccato;
tutti gli altri si possono convertire in merito.
Devo temere il peccato più che la morte.

Gloria a Dio…
O Gesù Maestro…
O Maria, Regina…

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