Ufficio delle letture

INNO

Cantiamo al Maestro Divino
che volle alla sua sequela
il beato Timoteo Giaccardo,
discepolo saggio e fedele.

Fissando lo sguardo su Paolo
ne volle seguire le orme
spendendo per Cristo e i fratelli
a gloria del Padre la vita.

Ripieno di Spirito Santo
al mondo annunziò la parola,
diffuse coi mezzi moderni
la buona novella che salva.

Nutrito alla mensa divina
del Pane e della Parola,
lo sguardo rivolto a Maria,
raggiunse la santa montagna.

Con Paolo assunto a modello
anch’egli potè confessare:
« Non sono più io che vivo,
bensì vive in me Gesù Cristo».

Mandato a noi come dono,
richiama alla nostra memoria
le vie indicate da Cristo
da chi ci fu padre e maestro.

Al Padre sia gloria e onore
e al Figlio Maestro e Pastore,
sia lode allo Spirito Santo
per sempre nei secoli eterni. Amen!

 

Antifone e salmi del giorno dal salterio.
Per la prima lettu­ra, cf Liturgia delle Ore, vol. I, “Comune dei Pastori”, p. 1284, oppure dal “Comune dei Santi”.

 

 

PRIMA LETTURA

Dalla prima lettera a Timoteo di san Paolo 5,17-22; 6,10-14

La buona battaglia del presbìtero e dell’uomo di Dio

Carissimo, i presbiteri che esercitano bene la presiden­za siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell’insegnamen­to. Dice infatti la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia (Dt 25,4) e: Il lavoratore ha diritto al suo salario (Dt 24,15). Non accettate accuse contro un presbitero senza la deposizione di due o tre testimoni (Dt 19,15).
Quelli poi che risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timone. Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai nulla per favoritismo. Non aver fretta di im­porre le mani ad alcuno, per non farti complice dei pec­cati altrui. Conservati puro!
L’attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori. Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giusti­zia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza.
Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiun­gere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti scongiuro di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento fino alla manifestazio­ne del Signore nostro Gesù Cristo.

 

 

RESPONSORIO
1Cor 4,1 -2; Pro 20,6

R/. Ognuno ci consideri come servi di Cristo, responsa­bili dei misteri di Dio. * A chi amministra, si chiede di essere fedele.

V/. Molti si proclamano gente per bene, ma una persona fidata chi la trova?

R/. A chi amministra, si chiede di essere fedele.

 

 

SECONDA LETTURA

Dal libro «Regina degli Apostoli» del beato Timoteo Giaccardo, sacerdote
(II ed., pp. 177 e segg. – XVI Considerazione)

 

L’apostolato della stampa è la predicazione scritta della Parola di Dio, fatta per autorità della Chiesa

 

Maria Santissima è Regina dell’apostolato stampa, per­ché è Regina degli apostoli: e l’apostolato della stampa, secondo il Santo Padre Pio XI, « è l’opera più apostolica che si possa compiere ».
Regina della stampa chiamiamo ancora la soave e poten­te Regina degli apostoli, perché la stampa non si sottrag­ga all’universale impero della Vergine, e serva a ridurre sotto il suo dominio tutte le cose.
La stampa, di cui la S. Madonna è Regina, è la stampa del santo vangelo, che parte dalla cattedra di San Pietro: per questa stampa è regina di amore, che illumina e con­forta, benedice e premia. Confidi la stampa cattolica, perché è sotto il presidio di Maria; tremi la stampa che va contro Maria, perché insidia al suo terribile calcagno. L’apostolato della stampa, che si riveste di libri e di giornali, è la parola viva di Dio vivo e salvatore, com’era parola viva di Dio e salvatore la predicazione, che si ri­veste di suoni articolati.
L’apostolato della stampa è la predicazione scritta della parola di Dio, fatta per autorità della Chiesa. Esso è quindi la pubblicazione, la difesa, la spiegazione, la divulgazione, l’applicazione, la popolarizzazione del vangelo, quale si ricava dalla S. Chiesa Cattolica; la dif­fusione della parola del Papa, sia quella solenne e infalli­bile, sia quella del magistero ordinario, universale e si­curo. L’apostolato stampa è tutto soprannaturale per il fine, cui tende, il mandato, da cui origina; l’oggetto, che amministra; e l’autorità, con cui lavora. Ma anche natu­ralmente la stampa è un regno, e Maria lo signoreggia. II fenomeno della stampa è oggi forse la principale manifestazione nel campo dell’attività umana e uno dei principalissimi mezzi di zelo.
La maggior parte dell’attività intellettuale degli uomini è dedicata alla stampa. Il giornale è la fame di oggi, la sete di oggi, il respiro di oggi: il giornale suscita le idee, dirige la volontà, forma le coscienze, domina l’opinione pubblica. La parola passa, ma la stampa rimane. Il giornale, la stampa è chiamata con frase molto vera e molto espressiva: «il re dei tempi», e la stampa e gli uo­mini riconoscono Maria santissima loro Regina. L’apostolato della stampa, come la predicazione orale, è un gran sacramentale della Chiesa; e, in quanto è diffu­sione della Rivelazione, partecipa del gran mistero della Redenzione, la quale è verità, via e vita. Dio è il primo autore. Egli comandò di scrivere, come or­dinò di predicare, anzi più frequentemente ancora. Ecco la carità di luce, di verità, di fede; la carità che è via alla grazia, alla salvezza, alla felicità. San Paolo fu l’apostolo più ardente, eppure ci dicono i più profondi conoscitori del suo spirito: se san Paolo tornasse al mondo oggi, si farebbe giornalista: «La mia lingua è la penna». Maria santissima è tutta occhi e tut­to cuore su questo maestoso mezzo di bene, che oggi la Divina Provvidenza ha dato al mondo.

 

 

RESPONSORIO
2Tm 4,1 2.5.17

R/. Ti scongiuro davanti a Dio e a Gesù Cristo che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola. * Compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempì il tuo ministero.

V/. Il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza, per­ché per mio mezzo si compisse la proclamazione del messaggio.

R/. Compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempì il tuo ministero.

 

 

ORAZIONE

O Dio, tu hai guidato il beato Timoteo Giaccardo, sacer­dote, nella vita e nell’apostolato, con la luce della tua Pa­rola e la forza dell’Eucaristia. Fa’ che per sua interces­sione, nella Chiesa e nel mondo, gli strumenti della co­municazione sociale siano rettamente adoperati per con­durre al bene e contribuiscano validamente in ogni luo­go alla diffusione del messaggio evangelico. Per il nostro Signore.

 

V/. Benediciamo il Signore,

R/. Rendiamo grazie a Dio.

 

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