Ufficio delle letture

INNO

Cristo, pietra angolare,
fondamento immutabile,
stabilito dal Padre
per unire le genti!

In te salda si edifica
la Chiesa una e santa,
città del Dio vivente,
tempio della sua lode.

Vieni, dolce Signore,
vieni nella tua casa;
accogli con clemenza
i voti dei fedeli.

In questa tua dimora
la grazia dello Spirito
discenda sulla Chiesa,
pellegrina nel mondo.

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

Oppure un inno a san Paolo (p. 323) o altro inno o canto adatto, approvato dall’autorità competente.

1 ant. Apritevi, porte antiche:
entri il re della gloria.

 

Quando il seguente salmo e stato già detto all’Invitatorio, in suo luogo si dice il salmo 94 (p. 161).

 

SALMO 23     Il Signore entra nel suo tempio

Le porte del cielo si sono aperte a Cristo Signore, quando è salito al cielo (sant’Ireneo).

 

Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l’universo e i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l’ha stabilita.

Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?

Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.

Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria? †
il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.

Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

 

1 ant. Apritevi, porte antiche:
entri il re della gloria.

2 ant. Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
 

SALMO 83     Desiderio del tempio dei Signore

Non abbiamo quaggiù una città stabile ma cerchiamo quella futura (Eb 13,14).

 

Quanto sono amabili le tue dimore, *
Signore degli eserciti!
† L’anima mia languisce *
e brama gli atri del Signore.

Il mio cuore e la mia carne *
esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova la casa, *
la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, *
mio re e mio Dio.

Beato chi abita la tua casa: *
sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza *
e decide nel suo cuore il santo viaggio.

Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente, *
anche la prima pioggia l’ammanta di benedizioni.

Cresce lungo il cammino il suo vigore, *
finché compare davanti a Dio in Sion.

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, *
porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Vedi, Dio, nostro scudo, *
guarda il volto del tuo consacrato.

Per me un giorno nei tuoi atri *
è più che mille altrove,
stare sulla soglia della casa del mio Dio *
è mèglio che abitare nelle tende degli empi.

Poiché sole e scudo è il Signore Dio; †
il Signore concede grazia e gloria, *
non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine.

Signore degli eserciti, *
beato l’uomo che in te confida.

 

2 ant. Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti†

3 ant. Di te si dicono cose stupende,
città di Dio.

 

 

SALMO 86   Gerusalemme, madre di tutti i popoli

La Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre (Gal 4,26).

 

Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
il Signore ama le porte di Sion *
più di tutte le dimore di Giacobbe.

Di te si dicono cose stupende, *
città di Dio.

Ricorderò Raab e Babilonia
fra quelli che mi conoscono; †
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
tutti là sono nati.

Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro è nato in essa *
e l’Altissimo la tiene salda».

Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
«Là costui è nato».
E danzando canteranno: *
« Sono in te tutte le mie sorgenti ».

 

3 ant. Di te si dicono cose stupende,
città di Dio.
V/.  Nel tuo tempio vengo ad adorarti,

R/. rendo grazie al tuo nome Signore.

 

 

PRIMA LETTURA

Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo
2,1-17

 

L’edificio spirituale fatto di pietre vive

 

Carissimi, deposta ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie, e ogni maldicenza, come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: se davvero avete già gustato come è buono il Signore (Sal 33,9). Stringendovi a lui, pietra vi­va, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: Ec­co io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso (Is 28,16). Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pie­tra angolare, sasso d’inciampo e pietra di scandalo (Sal 117,22; Is 8,14).
Loro v’inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati. Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce (Es 19,6; Is 43,20.21); voi, che un tempo eravate non popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto mi­sericordia (Os 1,6.9).
Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all’a­nima.
La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vo­stre buone opere, giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio.
State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio.

Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.

 

RESPONSORIO  
Cf Tb 13,17; Ap 21,19-21

R/. Le tue mura, Gerusalemme, saranno di pietre prezio­se, le tue torri ornate di splendide gemme.

V/. Le tue porte saranno ricostruite con zaffiro e sme­raldo,

R/. le tue torri ornate di splendide gemme.

 

SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi» di Sant’Agostino, vescovo

(Disc. 336, 1,6: PL 38 [ed. 1861], 1471-1472. 1475)

 

Costruzione e dedicazione del tempio di Dio in noi

 

La dedicazione della casa di preghiera è la festa della no­stra comunità. Questo edificio è divenuto la casa del no­stro culto. Ma noi stessi siamo casa di Dio. Veniamo co­struiti in questo mondo e saremo dedicati solennemente alla fine dei secoli. La casa, o meglio la costruzione, ri­chiede fatica. La dedicazione, invece, avviene nella gioia. Quello che qui avveniva mentre questa casa si innalzava, si rinnova quando si radunano i credenti in Cristo. Mediante la fede, infatti, divengono materiale disponibile per la costruzione come quando gli alberi e le pietre ven­gono tagliati dai boschi e dai monti. Quando vengono ca­techizzati, battezzati, formati sono come sgrossati, squa­drati, levigati fra le mani degli artigiani e dei costrut­tori.
Non diventano tuttavia casa di Dio se non quando sono uniti insieme dalla carità. Questi legni e queste pietre se non aderissero tra loro con un certo ordine, se non si connettessero armonicamente, se collegandosi a vicenda in un certo modo non si amassero, nessuno entrerebbe in questa casa. Infatti quando vedi in qualche costruzione pietre e legni ben connessi tu entri sicuro, non hai paura d’un crollo.
Volendo dunque Cristo Signore entrare e abitare in noi, diceva, quasi nell’atto di costruire: «Vi do un comanda­mento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri» (Gv 13,34). Ha detto: «Vi do un comandamento nuovo». Eravate in­fatti invecchiati, non mi costruivate ancora una casa, giacevate nelle vostre macerie. Perciò, per liberarvi dal disfacimento delle vostre macerie, amatevi gli uni gli al­tri.
Consideri dunque la vostra carità che questa casa è anco­ra in costruzione su tutta la terra, come è stato predetto e promesso. Quando si stava edificando il tempio dopo l’esilio, com’è scritto in un salmo, si diceva: «Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra» (Sal 149,1). Quel che qui è detto «canto nuovo», è chiamato dal Signore «comandamento nuovo». Qual è in­fatti la caratteristica dal canto nuovo se non l’amore nuo­vo? Cantare è di chi ama. La voce di questo cantore è fer­vore di santo amore.
Dunque, quanto qui vediamo fatto materialmente nei muri, sia fatto spiritualmente nelle anime; e ciò che ve­diamo compiuto nelle pietre e nei legni, si compia nei vo­stri corpi per opera della grazia di Dio. Anzitutto perciò ringraziamo il Signore nostro Dio, da cui viene ogni buon regalo e ogni dono perfetto; rendia­mo lode alla sua bontà con tutto l’ardore del cuore, per­ché ha eccitato l’animo dei suoi fedeli alla costruzione di questa casa di orazione, ne ha stimolato l’amore, ha pre­stato l’aiuto; ha ispirato a volere coloro che ancora non volevano, ha aiutato gli sforzi della buona volontà perché passassero all’azione; per questo è Dio stesso che ha co­minciato e portato a termine tutto questo, egli «che su­scita» nei suoi «il volere e l’operare secondo i suoi bene­voli disegni» (Fil 2,13).

 

 

RESPONSORIO 
Sai 83,2 3.5

R/. Quanto sono amabili le tue dimore, Dio dell’univer­so! * L’anima mia sospira e desidera il tempio del Si­gnore.

V/. Beato chi abita la tua casa: sempre canterà le tue lodi.

R/. L’anima mia sospira e desidera il tempio del Signore.

 

Te Deum

Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell’universo.

I  cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei santi.

O Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

 

ORAZIONE

Ascolta, Signore, la preghiera del tuo popolo, che ricor­da con gioia il giorno della consacrazione di questo tem­pio, perché la comunità che si raduna in questa santa di­mora possa offrirti un servizio degno e irreprensibile e ottenga pienamente i frutti della redenzione. Per il no­stro Signore.

 

V/. Benediciamo il Signore,

R/. Rendiamo grazie a Dio.

 

 

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