Ufficio delle letture

* Come nella Liturgia delle Ore.

INNO

O Cristo, Verbo del Padre,
re glorioso fra gli angeli,
luce e salvezza del mondo,
in te crediamo.

Cibo e bevanda di vita,
balsamo, veste, dimora,
forza, rifugio, conforto,
in te speriamo.

Illumina col tuo Spirito
l’oscura notte del male,
orienta il nostro cammino
incontro al Padre. Amen.

 

Oppure un altro inno o canto adatto, approvato dall’autori­tà competente.

 

1 ant. Il mare fu sconvolto e la terra tremò:
l’arcangelo Michele scendeva dal cielo.

 

SALMO 96    La gloria del Signore nel giudizio

Questo salmo si riferisce alla salvezza e alla fede di tutte le genti (sant’Atanasio).

 

Il Signore regna, esulti la terra, *
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono, *
giustizia e diritto sono la base del suo trono.

Davanti a lui cammina il fuoco *
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo: *
vede e sussulta la terra.

I monti fondono come cera davanti al Signore, *
davanti al Signore di tutta la terra.
I cieli annunziano la sua giustizia *
e tutti i popoli contemplano la sua gloria.

Siano confusi tutti gli adoratori di statue †
e chi si gloria dei propri idoli. *
Si prostrino a lui tutti gli dèi!

Ascolta Sion e ne gioisce, †
esultano le città di Giuda *
per i tuoi giudizi, Signore.

Perché tu sei, Signore, l’Altissimo su tutta la terra, *
tu sei eccelso sopra tutti gli dèi.

Odiate il male, voi che amate il Signore: †
lui che custodisce la vita dei suoi fedeli *
li strapperà dalle mani degli empi.

Una luce si è levata per il giusto, *
gioia per i retti di cuore.
Rallegratevi, giusti, nel Signore, *
rendete grazie al suo santo nome.

 

1 ant. Il mare fu sconvolto e la terra tremò:
l’arcangelo Michele scendeva dal cielo.

2 ant. L’angelo Gabriele apparve a Zaccaria, e gli disse:
Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio,
e lo chiamerai Giovanni.

 

SALMO 102     Inno alla misericordia di Dio

Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, venne a visitarci dall’alto un sole che sorge (cf Lc 1,78).

 

1 (1-13)

Benedici il Signore, anima mia, *
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia, *
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe, *
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita, *
ti corona di grazia e di misericordia;

egli sazia di beni i tuoi giorni *
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.

Il  Signore agisce con giustizia *
e con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha rivelato a Mosè le sue vie, *
ai figli d’Israele le sue opere.

Buono e pietoso è il Signore, *
lento all’ira e grande nell’amore.
Egli non continua a contestare *
e non conserva per sempre il suo sdegno.

Non ci tratta secondo i nostri peccati, *
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Come il cielo è alto sulla terra, *
così è grande la sua misericordia
su quanti lo temono;

come dista l’oriente dall’occidente, *
cosi allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli, *
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.

2  ant. L’angelo Gabriele apparve a Zaccaria e gli disse
Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio,
e lo chiamerai Giovanni.

3 ant. Io, Raffaele, angelo del Signore,
sto sempre davanti a lui:
voi beneditelo, raccontate tutti i suoi prodigi.

 

II (14-22)

Perché egli sa di che siamo plasmati, *
ricorda che noi siamo polvere.
Come l’erba sono i giorni dell’uomo, *
come il fiore del campo, così egli fiorisce.

Lo investe il vento e più non esiste *
e il suo posto non lo riconosce.

La grazia del Signore è da sempre, *
dura in eterno per quanti lo temono;

la sua giustizia per i figli dei figli, †
per quanti custodiscono la sua alleanza *
e ricordano di osservare i suoi precetti.

Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono *
e il suo regno abbraccia l’universo.

Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, †
potenti esecutori dei suoi comandi, *
pronti alla voce della sua parola.

Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, *
suoi ministri, che fate il suo volere.

Benedite il Signore, voi tutte opere sue, †
in ogni luogo del suo dominio. *
Benedici il Signore, anima mia.

 

3 ant. Io, Raffaele, angelo del Signore,
sto sempre davanti a lui:
voi beneditelo, raccontate tutti i suoi prodigi.

 

V/.  Benedite il Signore, suoi angeli,

R/. pronti alla voce della sua parola.

 

 

PRIMA LETTURA

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo 12,1-17

 

Combattimento dì Michele con il drago

 

Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le do­glie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro se­gno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trasci­nava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro (Sal 2, 9), e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva pre­parato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi an­geli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che se­duce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui fu­rono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: « Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo ». Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si av­ventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. Allora il serpen­te vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragi­ne e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.

Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.

 

RESPONSORIO  
Cf Ap 12,7.8.10; 19,1

R/. Scoppiò una guerra nel cielo: Michele combatteva contro il drago. Si udì una gran voce che diceva: * Salvezza, gloria e potenza al nostro Dio.

V/. Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo.

R/. Salvezza, gloria e potenza al nostro Dio.

 

SECONDA LETTURA

Dalle «Omelie sui vangeli» di san Gregorio Magno, papa (Om. 34,8-9; PL 76,1250-1251)

 

L’appellativo «angelo» designa l’ufficio, non la natura

È da sapere che il termine «angelo» denota l’ufficio, non la natura. Infatti quei santi spiriti della patria celeste so­no sempre spiriti, ma non si possono chiamare sempre angeli, poiché solo allora sono angeli, quando per mezzo loro viene dato un annunzio. Quelli che recano annunzi ordinari sono detti angeli, quelli invece che annunziano i più grandi eventi, sono chiamati arcangeli. Per questo alla vergine Maria non viene inviato un ange­lo qualsiasi, ma l’arcangelo Gabriele. Era ben giusto, in­fatti, che per questa missione fosse inviato un angelo tra i maggiori, per recare il più grande degli annunzi. A essi vengono attribuiti nomi particolari, perché anche dal modo di chiamarli appaia quale tipo di ministero è loro affidato. Nella santa città del cielo, resa perfetta dalla piena conoscenza che scaturisce dalla visione di Dio onnipotente, gli angeli non hanno nomi particolari, che contraddistinguano le loro persone. Ma quando ven­gono a noi per qualche missione, prendono anche il no­me dall’ufficio che esercitano.

Così Michele significa: Chi è come Dio?, Gabriele: For­tezza di Dio, e Raffaele: Medicina di Dio. Quando deve compiersi qualcosa che richiede grande co­raggio e forza, si dice che è mandato Michele, perché si possa comprendere, dall’azione e dal nome, che nessuno può agire come Dio. L’antico avversario che bramò, nel­la sua superbia, di essere simile a Dio, dicendo: Salirò in cielo (cf Is 14,13-14), sulle stelle di Dio innalzerò il trono, mi farò uguale all’Altissimo, alla fine del mondo sarà abbandonato a se stesso e condannato all’estremo suppli­zio. Orbene egli viene presentato in atto di combattere con l’arcangelo Michele, come è detto da Giovanni: «Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago» (Ap 12,7). A Maria è mandato Gabriele, che è chiamato Fortezza di Dio; egli veniva ad annunziare colui che si degnò di ap­parire nell’umiltà per debellare le potenze maligne del­l’aria. Doveva dunque essere annunziato da « Fortezza di Dio » colui che veniva quale Signore degli eserciti e forte guerriero.

Raffaele, come abbiamo detto, significa Medicina di Dio. Egli infatti toccò gli occhi di Tobia, quasi in atto di me­dicarli, e dissipò le tenebre della sua cecità. Fu giusto dunque che venisse chiamato «Medicina di Dio» colui che venne inviato a operare guarigioni.

 

RESPONSORIO
Cf Ap 8,3.4; Dn 7,10

R/. Un angelo apparve accanto all’altare del tempio, por­tando un turibolo d’oro. Gli furono dati molti profu­mi, * e dalla mano dell’angelo il fumo degli aromi sa­liva a Dio.

V/. Mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo as­sistevano;

R/. e dalla mano dell’angelo il fumo degli aromi saliva a Dio.

 

Te Deum

Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell’universo.

I  cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei santi.

O Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

 

ORAZIONE

O Dio, che chiami gli angeli e gli uomini a cooperare al tuo disegno di salvezza, concedi a noi, pellegrini sulla terra, la protezione degli spiriti beati, che in cielo stan­no davanti a te per servirti e contemplano la gloria del tuo volto. Per il nostro Signore.

 

V/. Benediciamo il Signore,

R/. Rendiamo grazie a Dio.

 

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